Serrone della Villa Reale
Monza (MB)
viale Brianza, 2
039 322086 FAX 039 361558
WEB
Guido Pajetta
dal 24/10/2003 al 6/1/2004

Segnalato da

Cecilia Fornasieri



approfondimenti

Guido Pajetta



 
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24/10/2003

Guido Pajetta

Serrone della Villa Reale, Monza (MB)

...fra primo e secondo Novecento. Un percorso che, dai temi ancora ottocenteschi - fiori e paesaggi - degli anni giovanili, attraverso un'adesione, sempre molto personale, a 'Novecento' degli anni Venti-Trenta, si accosta all'immaginazione metafisica e surreale, distaccandosi dai novecentisti, per poi avvicinarsi alla cultura e allo stile francesi negli anni Trenta-Quaranta.


comunicato stampa

...fra primo e secondo Novecento
Mostra antologica a cura di Paolo Biscottini, Enrico Crispolti, Antonello Negri

Serrone della Villa Reale di Monza

Le tappe di questa assai particolare avventura creativa, iniziata ancora in famiglia (due zii, il nonno Paolo e due cugini erano noti pittori veneti), divenuta pressante vocazione già negli anni degli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove ebbe per compagni Umberto Lilloni e Angelo Del Bon, condotta poi attraverso frequentazioni diverse e importanti, come quella con Mario Sironi e Lucio Fontana, sono state presentate da Enrico Crispolti, che ha curato l'intera monografia e che sta portando a compimento il catalogo generale dell'opera omnia del pittore.

L'autorevole critico, professore di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Università di Siena, ha ripercorso il laborioso itinerario creativo di Pajetta, attingendo anche dai ricordi e dal racconto del figlio del pittore, Giorgio, che da anni si dedica alla ricostruzione biografica e documentaria del padre.

Un percorso che, dai temi ancora ottocenteschi - fiori e paesaggi - degli anni giovanili, attraverso un'adesione, sempre molto personale, a 'Novecento' degli anni Venti-Trenta, si accosta all'immaginazione metafisica e surreale, distaccandosi dai novecentisti, per poi avvicinarsi alla cultura e allo stile francesi negli anni Trenta-Quaranta.

La monografia, nella lettura attenta e approfondita di Crispolti, ripercorre quindi il periodo chiarista e neo-fauve di Pajetta, ne osserva la svolta espressionista degli anni Cinquanta, il ritorno al lirismo coloristico degli anni Sessanta, sino al pathos e all'estrema tensione del colore dell'ultimo periodo - gli anni Settanta-Ottanta -, quando Pajetta abbandona l'uso dei colori ad olio per gli acrilici, 'messaggeri veloci della sua dinamica psichica e della sua gestualità interpretativa'.

La grande antologica che sarà inaugurata al Serrone della Villa Reale di Monza con il Patrocinio del Comune ha per titolo 'Guido Pajetta tra primo e secondo Novecento' ed è curata da Enrico Crispolti, Paolo Biscottini e Antonello Negri.
Saranno esposte 100 opere dell'artista con il contorno di alcune opere dei suoi compagni novecentisti, poi distaccatisi con alterne fortune: Arnaldo Carpanetti, Anselmo cci, Angelo Del Bon, Umberto Lilloni, Virginio Ghiringhelli e Contardo Barbieri. Saranno in mostra anche opere di Lucio Fontana, Mario Sironi e Mario Radice, pittori con cui Pajetta condusse frequentazioni che ebbero un segno nella sua vicenda pittorica e opere dello scultore Arturo Carrera con cui Pajetta per molti anni divise lo studio di Via del Lauro 4, a Milano.
Il volume 'Guido Pajetta. Attraverso e oltre il Novecento' è in vendita presso la Libreria Bocca, (Galleria Vittorio Emanuele 12 - Via Molino delle Armi 3/5 a Milano).

CENNI BIOGRAFICI
Guido Pajetta nasce a Monza nel 1898 da una famiglia di noti pittori veneti dell'Ottocento. Studente all'Accademia di Brera, ha per compagni Ghiringhelli, Del Bon, Lilloni e più tardi frequenta Mario Sironi, Anselmo Bucci, i Chiaristi e Lucio Fontana, che ritrae in un dipinto del 1935 (in esposizione al MiArt). Irrequieto e curioso, vive e lavora per alcuni anni a Parigi. Partecipa alle Biennali di Venezia nel 1928, 1930, 1932. Espone ripetutamente in Italia, Francia, Germania, Svizzera e Inghilterra dove frequenta Raoul Dufy, Othon Friesz, Henry Moore.
Negli anni Trenta-Quaranta figura situazioni di costume, ritratti e nature morte. Alla fine degli anni Sessanta ritrova la sua più autentica vena narrativa ironica e nichilista nell'uso dei colori acrilici. Dopo una 'fatica artistica' durata più di cinquant'anni, si spegne a Milano nel 1987.

Monografia. Enrico Crispolti: 'Guido Pajetta. Attraverso e oltre il Novecento'
una monografia ricca ed esauriente che ripercorre tutte le tappe dell'avventura artistica del noto pittore novecentista amico di Lilloni e Del Bon
L'opera rappresenta la prima pubblicazione ufficiale che la Fondazione Panizzutti, costituita nel 2001 con lo scopo di promuovere la figura e l'opera del Maestro, dedica al pittore, nato a Monza nel 1898 e scomparso a Milano nel 1987.
La monografia (Centro Diffusione Arte editore, gennaio 2003, euro 35), in 144 pagine corredate da 102 tavole a colori e da una cinquantina di immagini riproducenti disegni, figure, copertine di cataloghi, manifesti e momenti della vita dell'artista, propone una lettura completa, ricca e approfondita della più che cinquantennale ricerca artistica di Guido Pajetta.

Inaugurazione 25 ottobre 2003 ore 18.00

dal 25 ottobre 2003 al 6 gennaio 2004

Per contatto: Ufficio Stampa Fondazione Panizzuti
Dr.ssa Cecilia Fornasieri
Chiara & Associati s.r.l. - Comunicazione Integrata
Viale Andrea Doria 24 - 20124 Milano
Fax. 02/97297461 - 02/97963463

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