Knaz prende cio' che ha intorno e lo traduce in un dizionario abbreviato di termini che include figure umane rappresentative, oggetti familiari e, spesso, parole e stralci di frasi.
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Il 24 Settembre la Ermanno Tedeschi Gallery di Roma riaprirà la stagione espositiva con una
mostra dell’artista israeliano Shaul Knaz, per la prima volta in Italia.
Artista grafico cresciuto nel Kibbutz, ha sempre creduto in un’arte che prendesse in
considerazione la comunità, trasmettendo visivamente i segni della vita, i ricordi, la natura.
Knaz prende ciò che ha intorno – persone, oggetti, azioni – e lo traduce in un dizionario
abbreviato di termini che include figure umane rappresentative, oggetti familiari e, spesso,
parole e stralci di frasi.
Le sue opere traboccano di immagini disposte casualmente, che sembrano galleggiare su di una
superficie senza limiti spaziali, immagini che talvolta ripete con infinite varianti quasi a creare un
dipinto murale primitivo. Nella tela non c’è spazio per il vuoto: tutto rappresenta la sua vita, una
vita fatta di ricordi, di frutteti così com’erano, del Kibbutz di un tempo, di un esercito che era
una volta.
Queste rappresentazioni trasmettono messaggi contrastanti della condizione umana: l’unità del
gruppo in mezzo a una società brulicante di persone in contrapposizione all’individuo che,
inghiottito dalla folla, è solo, alienato, alla ricerca di piaceri momentanei. Quello che sembra
cercare Knaz nella sua pittura è un non facile equilibrio tra gli opposti. Figure centrali delle sue
opere sono l’uomo e la donna, raffigurati spesso con gli stereotipi del fucile e del bambino in
grembo, rappresentano il bisogno umano di connessione che sembra sempre impedito da una
forza invisibile.
“Se dovessi descrivermi, direi che quello che cerco di fare è un’arte sociale, non un’arte politica,
cerco di contemplare la gente in un mondo sempre più pieno di tentazioni, nel quale abbiamo
difficoltà a mantenere la nostra libertà” (Shaul Knaz).
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On September 24th, Ermanno Tedeschi Gallery in Rome will open its exhibition season displaying
the works of the Israeli artist Shaul Knaz, for the first time in Italy.
Artist Shaul Knaz grew up on a Kibbutz. He has always believed in art that stems from his
community, visualizing signs of life, memories and nature.
Knaz reflects his immediate surroundings – people, objects, actions – and translates them into an
abridged dictionary of terms that include_ representational human figures, familiar everyday
objects, and sometimes words or parts of sentences.
His works burst with casually arranged images, that seem to float on an infinite surface, images
that he often repeats with various modifications in order to create a kind of primitive wall
painting. No space is meaningless: everything represents his life, a life made of memories, of
orchards that once were, an army that once was, a kibbutz that once was.
These images convey the conflicting messages of the human condition: unity within a group, ___
being one among many in the midst of a community teeming with people, and alienation of the
individual who, as if swallowed up by the crowd, is alone, seeking momentary pleasures.
The main
characters in his works are a man and a woman - one at times bearing a rifle, the other a child in
her womb – representing the basic human urge to connect, which seems always prevented by
some unseen force.
“If I had to categorize myself, I would say that what I try to do is social art. Not a political but a
social art, an attempt to contemplate the situation that people are up against in a free world that
has more temptations than ever. A world in which we have unlimited options and have to protect
ourselves against this overwhelming and threatening freedom” (Shaul Knaz).
Inaugurazione : Martedì 24 Settembre ore 18,30
Ermanno Tedeschi Gallery
Via del Portico d’Ottavia 7 Roma
lun - ven 10-13 e 15-19, sab e dom su appuntamento
Ingresso libero