Rassegna cinematografica di documentazione sugli artisti (II edizione). Alighiero Boetti, Rebecca Horn, Panamarenko, Roman Signer, Jean Tinguely.
Film presentati nel corso della rassegna:
Niente da vedere, niente da nascondere, regia di Emidio Greco, CH/Italia, 1978-96
Rebecca Horn, regia di Heinz Peter Schwerfel, Germania, 1993
Panamarenko: Portrait en son absence, regia di Claudio Pazienza, Belgio 1997
Meta-Mecano, Tinguely, regia di Rudolf Gerber, Svizzera, 1997
Tinguely à la Verriere, regia di Marco di Castri e Gianfranco Barberi, Italia, 1988-1996
Signers Koffer, regia di Peter Liechti, Svizzera
A conclusione della prima edizione di INQUADRATURE SULL'ARTE CONTEMPORANEA, proposta nel dicembre scorso, si è deciso di continuare la programmazione e proporre le edizioni successive del progetto, che si aprirà ogni anno all'arte contemporanea italiana e straniera proponendo opere e film di livello internazionale.
Il progetto "Inquadrature sull'arte contemporanea" in questa sua II Edizione, prosegue quindi nel suo intento: quello di contribuire alla crescita dell'interesse verso i protagonisti dell'arte attuale e verso i fatti artistici e linguistici che hanno segnato la nostra epoca, attraverso nuove pratiche di esposizione che creano un modo di fare sempre più vicino alle ragioni estetiche e ai bisogni del pubblico contemporaneo.
L'opera, infatti, che è già storia della ricerca contemporanea, accetta di diventare discorso pubblico sull'arte, spostando la sperimentazione visiva anche sul piano della comunicazione di massa.
"Aprire" il mondo dell'arte, rendendolo più fruibile allo spettatore attraverso il dialogo instaurato tra opere e film, significa diffondere e offrire nuovi strumenti per continuare il discorso sull'arte contemporanea: un'arte che, come già in passato, continua ad essere universale e in cui tutti i medium espressivi dialogano e si intrecciano in un unico linguaggio.
D'altronde questa universalità ha sempre caratterizzato la sua esistenza. I primi film sull'artista risalgono a tempi antichissimi, quando poeti, letterati, musicisti, scrivevano o componevano sulle vite e le opere dei grandi. L'opera del Vasari ne è un esempio chiarissimo: una sorta di film sull'artista raccontato nelle pagine meravigliose di quel trattato. E successivamente, dalle biografie scritte si è approdati a quelle su pellicola e nastro: biografie su artisti come Rembrandt, Van Gogh o Caravaggio, costituiscono dei documenti e dei testi importantissimi di approfondimento e comprensione dell'opera. si è giunti oggi fino al coinvolgimento diretto dell'artista nella realizzazione del film, dando luogo a vere e proprie interviste, spaccati sulla loro vita quotidiana, ritratti negli studi o documentazioni di mostre.
Arte e Video-Cinema, dunque: due forme di espressione distinte, ma strettamente legate l'una all'altra, interdipendenti e corrispondenti. Antonin Artaud parla di rivelazione di una vita occulta.
Ed ecco cosa sono il cinema ed il video d'arte: rivelatori di una vita occulta, quella del farsi dell'opera, che, attraverso la ripresa cinematografica, si dispiega all'occhio dello spettatore.
Sono un vero e proprio testo, una critica, una lettura; un documento d'arte, ma anche un documento artistico, grazie alla capacità di azione dei registi. Il film e il video d'arte assumono dunque la valenza di testimonianza diretta attraverso cui è possibile avvicinare l'intimità dell'arte, permettendo una sorta di partecipazione a quella solitudine essenziale che è dell'artista di fronte all'opera. Uno svelamento intimo, segreto attraverso le immagini filmiche, le sequenze, le inquadrature, anche se comunque la solitudine dell'artista rispetto al mondo e la magia dell'opera conservano un mistero profondo.
SEDE
HYPERION Arte Contemporanea
ORARI VISITA
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