Palazzo Reale
Milano
piazza Duomo, 12
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Giovanni Testori
dal 27/11/2003 al 15/2/2004
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27/11/2003

Giovanni Testori

Palazzo Reale, Milano

I segreti di Milano. L'evento, curato da Alain Toubas, e' un percorso tracciato tra i grandi interessi e le passioni di Giovanni Testori, nonché i suoi principali lavori teatrali, romanzi, testi critici e di storia dell'arte. Esposte, tra le altre, opere di Tanzio da Varallo, Cairo, Cerano, Romanino, Fra' Galgario, Courbet, Matisse, Sironi, Ferroni, Varlin, Morlotti, Perez, Rainer e Lopez Garcia.


comunicato stampa

I segreti di Milano

L'evento, curato da Alain Toubas, è un percorso tracciato tra i grandi interessi e le passioni di Giovanni Testori, nonché i suoi principali lavori teatrali, romanzi, testi critici e di storia dell'arte. Esposte, tra le altre, opere di Tanzio da Varallo, Cairo, Cerano, Romanino, Fra' Galgario, Courbet, Matisse, Sironi, Ferroni, Varlin, Morlotti, Perez, Rainer e Lopez Garcia. E dal 30 novembre 2003 al 29 febbraio 2004 al Castello Sforzesco si terrà la mostra CON GLI OCCHI DI TESTORI: opere scelte di maestri incisori contemporanei.

Dal 28 novembre al 15 febbraio si terrà in Palazzo Reale a Milano la mostra GIOVANNI TESTORI. I segreti di Milano.
Promossa dal Comune di Milano e organizzata da Palazzo Reale con la collaborazione di Arthemisia, il contributo della Fondazione Cariplo e il supporto di ATM e di Filotecnica Salmoiraghi Instruments , la rassegna presenta centoquaranta opere che documentano, a dieci anni dalla sua scomparsa, la vita di Testori attraverso gli studi, gli interessi e le passioni che lo hanno sempre accompagnato: i quadri, i lavori teatrali, i romanzi, i testi critici e di storia dell'arte.

La mostra, curata da Alain Toubas, è divisa in dieci sezioni che approfondiscono i vari momenti dello sviluppo del pensiero testoriano. La prima è Valassina che introduce il visitatore nel mondo lombardo di Testori, ma più in generale nel suo sentimento naturalistico (Courbet, Matisse, Morlotti, Manzù). I segreti di Milano propone il Testori neorealista, affascinato dalla Milano poi celebrata da Visconti. È la città monumentale e magica di Sironi, oppure esistenziale di Ferroni, ma è anche la Milano dei primi successi teatrali di Testori, e della censura che colpì la sua Arialda. I pittori della peste: la sezione si divide in due sale: la prima è dedicata al Seicento è anche il trionfo dell'Erodias, ossia di uno dei suoi capolavori teatrali e linguistici. Qui la decollazione del Battista è resa nel suo dramma totale, senza tempo, poiché coinvolge tanto i grandi seicenteschi lombardi quanto gli artisti contemporanei (Tanzio da Varallo, Crespi, Cairo, Guttuso, Fioravanti, Guerreschi). Particolare attenzione è riservata alla serie di inchiostri autografi di Testori. La seconda sala contrappone richiami manzoniani a esperienze artistiche contemporanee, tese a raccontare il senso di morte che Testori ritrovava nelle pagine dello scrittore milanese (Perez, Jardiel, Mitoraj, Cerano). Promessi Sposi alla prova: i Promessi Sposi, che Testori richiamò più volte nel proprio lavoro di scrittore e critico, qui sono ricostruiti attraverso una serie di quadri che ne documentano il tempo, o il clima. Dai pitocchi di Ceruti, ai nobili ritratti di Fra' Galgario, fino alla dolcezza di Lopez Garcia. Il teatro degli Scarrozzanti: Amleto, Edipus e Macbetto, tre celebri scarrozzanti di Testori, ossia tre personaggi incapaci di trovare il centro della propria gravitazione esistenziale. Esposti, per la prima volta, otto disegni autografi serviti per lo studio dei costumi di un film (mai realizzato) sull'Amleto. Corona per la madre: la sezione si apre con un dipinto di Jardiel dedicato alla madre di Testori, ma subito si allarga al tema generale della maternità e dell'amore filiale: quel rapporto che dall'incesto di Edipo e Giocasta arriva invece a sublimarsi nella Mater Strangoscias. Ai piedi della croce: ispirata ad un testo critico che Testori scrisse per Mitsuuchi, la sezione indaga il tema caro all'artista della Crocifissione, tanto religiosa e sacra, quanto laica, come capita in In Exitu. Questa sala propone una lunga teoria di crocifissioni di vari artisti contemporanei, una sorta di via crucis artistica. Apocalisse: il titolo della sezione è tratto da un grande quadro di Varlin, ma il vero protagonista della sala è il tema della vanità. Quindi il teschio, estremo simbolo di fine, si annuncia come il filo rosso della sezione, a partire dai celebri quadri di Morlotti, fino alla più intimistica Malinconia di Francese, passando per lo sconvolgimento astratto della Crux di Rainer o per i feti abnormi post-apocalisse di Battarola. Tramonti: una costante della produzione pittorica di Testori sono i tramonti, ripresi - in particolare - nella sua ultima stagione, prima della sua morte all'Ospedale S. Raffaele di Milano. La sezione, divisa in tre piccole sale, fornisce un metodo per ritrovare il senso d'addio che appartiene ai tramonti. Dalle Bagnanti di Morlotti, alle visioni di Guttuso, il tramonto è l'estremo saluto di Testori; qui è collocato anche il suggestivo ritratto firmato da Fetting, l'ultimo per il quale Testori posa. La sala finale racconta l'avventura di un uomo straordinario. È il saluto offerto dagli artisti al critico, al romanziere, al poeta, al drammaturgo, al polemista, all'amico. Il grande e intenso ritratto di Vitali è la teatrale uscita di scena di Testori.
Anche il Castello Sforzesco celebrerà il decennale della scomparsa con la mostra CON GLI OCCHI DI TESTORI: opere scelte di maestri incisori contemporanei. L'iniziativa, organizzata dalla Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli e curata da Claudio Salsi, presenterà dal 30 novembre al 29 febbraio una selezione di 35 opere di incisori particolarmente amati da Testori: Aurelio Bertoni, Andrea Boyer, Luciano Cottini, Gianfranco Ferroni, Federica Galli, Renzo Vespignani e Giancarlo Vitali.

Giovanni Testori (Novate Milanese, 1923 - Milano, 1993) è stato una delle più singolari figure del panorama culturale italiano del dopoguerra. Oltre che narratore, si è dedicato alla poesia, al teatro, alla saggistica, alla storia e critica d'arte, collaborando tra l'altro, a lungo, con il Corriere della Sera. La sua opera di scrittore e poeta, di critico d'arte e drammaturgo, d'intellettuale trasgressivo e polemico è strettamente legata alla vita, alla storia e all'arte della sua città, come del mondo lombardo.
Si laurea nel 1947 all'Università Cattolica di Milano con una tesi sulla pittura del primo novecento. Ma è la violenza eloquente dell'espressionismo che lo affascina sempre più negli studi di storia dell'arte, tanto da fargli ricercare radici lontane o periferiche di linguaggi 'plebei' o visionari contro la compostezza classicista di molta altra arte italiana; su questa strada incontra Gaudenzio Ferrari (cui dedica un'importante raccolta di saggi Gran teatro montano di Varallo nel 1965), Gerolamo Romanino, i pitocchi del Ceruti, mentre in Val Seriana o nella Bergamasca rilegge Moroni e ristudia Fra' Galgario. L'arte lombarda, il 'realismo' della tradizione longhiana è però per Testori soprattutto il Seicento.
Dalla storia alla critica militante, l'interesse per gli artisti di cui si è occupato nei decenni non è mai stato neutro e la sua adesione a un'esperienza figurativa ha sempre rappresentato la propria messa in gioco: e questo avviene per Francis Bacon (Suite per Francis Bacon I, Suite per Francis Bacon II, 1965) come per Willy Varlin, di cui fu il primo effettivo critico.

Immagine: Giovanni Testori, TRAMONTO SACRO, 1967, acquarello su cartone, cm 25,5x32,5

Promossa dal Comune di Milano

Organizzazione P A L A Z Z O R E A L E
Organizzazione A r t h e m i s i a Corso di Porta Nuova 16 - 20121 Milano
tel 026595800 - fax 02 6598300

Catalogo Silvana Editoriale

Orario: 9.30 - 20.00. Giovedì 9.30 - 22.00. Lunedì chiuso
(La biglietteria chiude un'ora prima)

Biglietti:
Intero euro 9,00
Ridotto e convenzioni euro 7,50
Ridotto gruppi euro 7,50 (+ prenotaz. obbligatoria euro 1,00), min. 20 - max 25 persone, gratuito per 1 accompagnatore)
Ridotto scolaresche euro 4,00 (+ prenotaz. obbligatoria euro 1,00), gratuito per 2 insegnanti accompagnatori

Prenotazione facoltativa per singoli euro 1,50 a persona

La mostra rimarrà chiusa lunedì 8 dicembre.
Sarà invece aperta il 24 dicembre con orario 9.30-13.00
25 dicembre 14.00-22.00
31 dicembre 9.30-13.00
1° gennaio 14.00-22.00
6 gennaio 9.30-20.00

Infoline e prenotazioni:
Uff. Gruppi PBS: 02 54914

Servizi didattici a cura di OPERA d'ARTE
Tel. 02/6071009

UFFICI STAMPA
Assessorato Cultura e Musei
Tel. 02 88450292/3 - fax 02 88450104

CLP Relazioni Pubbliche
Tel. 02 433403 - 02 48008462 - fax 02 4813841

Milano, Palazzo Reale

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