Videoarte dall'America latina. I lavori presentati e scelti da tutti i paesi latinoamericani hanno caratteristiche significative rispetto alla corrente produzione italiana o europea. A cura di Lorenzo Taiuti.
Videoarte dall'America latina
A cura di Lorenzo Taiuti
dalle ore 19.00
Ringraziamo l'Istituto Italo-Latinoamericano IILA di Roma, la Banca
Interamericana di Sviluppo Centro Culturale, il Centro Culturale IDB, la
Divisione di Tecnologia dell'informazione e Comunicazione per lo sviluppo.
Citando una nota frase di John Baldessari del 1970: "Il video sarà la matita
degli artisti nel prossimo futuro", viene presentata dall'Istituto
Latinoamericano (IILA) di Roma una rassegna di Videoarte frutto di un'iniziativa
culturale di una banca che raccoglie così esempi di video dai vari paesi
dell'America latina.
Il livello di qualità è molto alto e uno dei lavori, "Vuelo terreno" di David
Morey è poi stato collocato alla Biennale di Venezia. Altri premiati: "Aria" di
Brooke Alfaro , "Sonetos" di Eduardo Baggio e Carlos Rocha , menzioni d'onore:
"Mira la tele" Carlos Fernando Osuna, "Para llegar al cielo" di E.GMares e M.
Mendiola Galvan, "0'00" di Humberto Polar.
Fra i premiati il bel lavoro di Eduardo Baggio e Carlos Rocha "Sonetos", dove
poesie concernenti politica e identità culturali si stagliano in forma di
precisi e netti oggetti- simbolici, ma volutamente privati di contenuti
drammatici, asciugati nella rappresentazione e proposti come segni grafici,
ritmati sui tempi della poesia.
Ugualmente originale "Mira la tele" di Carlos Fernandez Osuna, fiction muta del
rapporto fra individuo e televisore, dove la vita e i suoi problemi si risolvono
sempre e comunque rivolgendosi alla tv e alla sua presenza invadente e
consolatoria insieme. Ancora analizzato il problema politico attraverso la
grafizzazione delle forme della bandiera nazionale peruviana, che dal segno
passa al sangue, segno dei fondatori della patria, oggi rimessa in questione
dalle crisi sociali e economiche.
"Vuelo Terreno" del venezuelano David Morey è forse il più forte di tutti i
lavori presenti malgrado l'estrema semplicità della formula narrativa scelta.
Una lunghissima panoramica a volo d'uccello ci scopre metro per metro l'enorme
distesa di una baraccopoli di Caracas.
Enorme distesa di cubicoli costruiti di materiali di scarto, immensa discarica
a cielo aperto ma abitata da migliaia di persone. Ogni tanto appaiono dei
piccoli riquadri-finestre in cui si inseriscono brevi sequenze che mostrano la
gente che vi abita.
Ma la tensione visiva del lavoro è tutta affidata alla lunga e impassibile
ripresa della periferia senza storia, delle sue implicazioni, delle sue
preoccupanti prospettive, con forti risultati
Il video è stato scelto anche per la Biennale di Venezia.
Complessivamente i lavori presentati e scelti da tutti i paesi latinoamericani
hanno caratteristiche significative rispetto alla corrente produzione italiana o
europea.
L'uso di formalismi legati alla presenza di un uso attento delle possibilità del
video ( finestre visive, grafizzazioni, contrasto, inquadrature accurate, colori
trattati) secondo il ventaglio delle possibilità dei software digitali si
rifanno a una fase diversa e precedente del video: la scoperta e l'indagine
delle possibilità espressive del video digitale.
Così ripercorrendo con inedita freschezza le possibilità del video e i suoi
legami con la tradizione filmica i lavori della rassegna si collocano a distanza
dalle scelte europee legate a processi di identificazione con i linguaggi
televisivi e con un conseguente "sprofondamento" del linguaggio nei "tempi
reali" della televisione e nell'ossessione della "relatività quotidiana".
Questa "terza via" che si prefigura nella rassegna sembra densa di possibilità :
una diffusione relativamente nuova e fresca del linguaggio video che porta con
sé insieme forti istanze socio-culturali e una attenzione non consumata sulle
possibilità di stilizzazione del mezzo.
Lorenzo Taiuti
Amantes
via Principe Amedeo 38/a, Torino
tel 011 8172427