Un tete-a-tete teatrale. Su progetto di Elsa Agalbato e Fabio Sargentini
Va in scena, dal 2 al 18 maggio, presso L'Attico un nuovo progetto teatrale di Elsa Agalbato e Fabio Sargentini, due brevi spettacoli dedicati a due pittori: Edvard Munch ed Egon Schiele, artisti per molti aspetti diversi, ma con almeno uno in comune, la scelta del linguaggio espressionista per manifestare un tormento individuale ed epocale. Il primo dei due pezzi, "Munch: Quando dipinsi l'Urlo", e' interpretato da Ruben Rigillo, che recita un monologo tratto dai diari del pittore. La postura orizzontale dell'attore in scena e' in stretta correlazione con il fondale dipinto, tratto da un quadro di Sergio Ragalzi, omaggio all'opera realizzata da Munch nel 1893. In "Schiele: Vive morendo ogni cosa", gli attori Pino Censi e Arianna Ninchi danno voce e corpo, in un rapporto tautologico tra immagini virtuali e dal vivo, a dipinti di nudo dell'artista austriaco: autoritratti e figure femminili. Il testo dello spettacolo e' tratto dal diario scritto da Schiele in carcere nel 1912, imprigionato con l'accusa di "corruzione di minori". L'inferriata che evoca l'ambiente carcerario e' opera di Claudio Palmieri.