Doppio omaggio con un concerto del pianista Schleiermacher e una mostra delle opere di Jannis Kounellis e Magdalena Jetelova'. Due eventi in omaggio a Heiner Muller, uno dei piu' grandi drammaturghi tedeschi, organizzati dal Goethe-Institut Rom. Il 28 gennaio all'auditorium del Goethe-Institut Rom di scena il pianista e compositore Steffen Schleiermacher, prima esecuzione italiana assoluta. Il secondo appuntamento organizzato dal Goethe-Institut Rom si inaugurerà il 17 febbraio 2004, presso lo spazio espositivo 'Opera Paese' in via di Pietralata 157 e durera' fino al 19 marzo.
Doppio omaggio all'arte di Heiner Müller
Il Goethe-Institut Rom presenta a Roma un concerto del pianista Schleiermacher
e una mostra delle opere di Jannis Kounellis e Magdalena Jetelová
Due eventi in omaggio a Heiner Müller, uno dei più grandi drammaturghi tedeschi
(1929-1995), organizzati a Roma dal Goethe-Institut Rom il 28 gennaio e il 17
febbraio 2004.
Il 28 gennaio alle ore 20.30, all'auditorium del Goethe-Institut Rom (Via
Savoia, 15), di scena il pianista e compositore Steffen Schleiermacher in un
omaggio a Heiner Müller, prima esecuzione italiana assoluta. Nato nel 1960 a
Halle (Germania), dopo aver studiato pianoforte, composizione e direzione
d'orchestra al Conservatorio di Lipsia, Schleiermacher nel 1989 ha fondato
l'Ensemble Avantgarde, con il quale si è esibito in concerti e tournée in molti
Paesi europei, americani e dell'Estremo Oriente. Numerose le incisioni di CD,
soprattuto da solista dove ripropone, tra gli altri, i lavori del genio della
contemporanea, John Cage, di Philip Glass, Erik Satie, Stockhausen e Luciano
Berio.
Questo il programma: 3 Klavierstücke, approccio a Heiner Müller e Klavier&
Klaviere dello stesso Schleiermacher, Textmusik, ispirato a un testo di Hölderlin di Klarenz Barlow, Three Irish Legends, ispirate a racconti di John Varian di Henry Cowell e Abendphantasie,
ispirato a un testo di Hölderlin di Siegfried Thiele.
L'ingresso è gratuito. Per informazioni chiamare 06 844005-1
STEFFEN SCHLEIERMACHER
Steffen Schleiermacher, nato a Halle nel 1960, studia piano (con Gerhard Erber),
composizione (con Siegfried Thiele e Friedrich Schenker), e conduzione (con
Günter Blumhagen) alla Felix Mendelssohn Bartholdy Academy of Music di Leipzig
negli anni 1980-85.
E' assistente in composizione, guida all'ascolto, e in "new music" a Leipzig
fino al 1988 e allievo di composizione con Friedrich Goldmann all' Academy of
Arts a Berlino negli anni 1986/87 e alla Cologne Academy of Music con Aloys
Kontarsky (piano) nel 1989/90. Schleiermacher è stato un compositore e pianista
freelance dal 1988. Come pianista si focalizza esclusivamente sulla musica del
XX secolo. Si esibisce come solista con la Gewandhaus Orchestra di Leipzig, con
la Munich Philharmonic Orchestra, con la German Symphony Orchestra di Berlino,
con la Berlin Radio Symphony Orchestra, con la direzione di Vladimir Ashkenazy,
Friedrich Goldmann, Ingo Metzmacher, Jörg-Peter Weigle, Wladimir Siwa, Vladimir
Fedosejev, and Fabio Luisi.
Negli anni 1984-88 dirige il Gruppe Junge Musik presso la Leipzig Academy, e nel
1989 fonda l'Ensemble Avantgarde. Presenta la serie "Musica Nova" presso la
Leipzig Gewandhaus e conduce il January Festival presso il Museum of the Plastic
Arts di Leipzig dal 1991.
Schleiermacher riceve numerosi premi e riconoscimenti come : Gaudeamus
Competition (1985), Kranichstein Music Prize (1986), Hanns Eisler Prize della
East German Radio per il suo Concerto for Viola and Chamber Ensemble (1989),
Christian & Stefan Kaske Foundation Prize, Monaco (1991), Mendelssohn Fellowship
dal Ministro della Cultura della DDR (1988), German Music Council Fellowship
(1989/90), Fellowship of the Kulturfond Foundation (1992-94, 1997), Fellowship
of the German Academy a Villa Massimo a Roma (1992), Japan Foundation
Fellowship (1997) per i suoi numerosi studi in Giappone, e Fellowship della
Cité des Arts a Parigi.
28 gennaio ore 20.30
Nell'immagine Steffen Schleiermacher
Auditorium del Goethe-Institut
Via Savoia, 15 - Roma
Per informazioni: tel 06 844005-1
ingresso gratuito
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Il secondo appuntamento organizzato dal Goethe-Institut Rom si inaugurerà il 17
febbraio 2004 alle ore 19, presso lo spazio espositivo "Opera Paese" in via di
Pietralata 157 e durerà fino al 19 marzo.
Si tratta di un omaggio a Heiner Müller realizzato da Magdalena Jetelová e
Jannis Kounellis, due protagonisti d'eccellenza del panorama artistico
internazionale. I due artisti realizzeranno una Mostra sul Filottete di Heiner
Müller dal titolo "Il buco della rete".
Müller, che ha sempre intrattenuto con l'arte figurativa un rapporto di solida e
condivisibile interazione, negli anni '60 ha iniziato a rileggere la figura
sofoclea di Filottete alla luce della realtà del '900, coniugando il tema
dell'emarginazione e della solitudine del "diverso" con la condanna senza
attenuanti di tutte le guerre, che abbrutiscono gli uomini e soffocano in loro
anche la più flebile parvenza di dignità e di decenza.
Su queste implicazioni drammaticamente attuali dell'opera di Müller,
intrattengono un dialogo ideale Magdalena Jetelová e Jannis Kounellis. Colleghi
per molti anni all'Accademia d'Arte di Düsseldorf, entrambi hanno avuto modo di
confrontarsi in diverse occasioni con i testi di Heiner Müller.
Le opere in mostra saranno assolutamente inedite e concepite e realizzate in
situ appositamente per questo evento, curato da Maurizio Marrone e ideato da
Klaudia Ruschkowski e Wolfgang Storch, in collaborazione con il Goethe-Institut
Rom e la Kunststiftung Nrw.
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BIOGRAFIE
JANNIS KOUNELLIS
Nasce ad Atene nel 1936. Si stabilì a Roma dal 1956, dove studiò all'Accademia
di belle arti; emerse agli inizi degli anni Sessanta con opere di vaga
ispirazione "pop", consistenti preferibilmente in punteggiati e frecce
direzionali. A partire dal 1967 divenne una delle personalità di punta del
cosiddetto "informale freddo", pur confermando la predilezione per la gamma
cromatica dei bianchi e dei neri, colori "naturali" che mediano il suo ulteriore
passaggio all'arte povera. Dopo alcuni interventi in cui l'artista ricorre ad
animali in carne e ossa o si presenta egli stesso come protagonista di
situazioni sconcertanti, si manifesta nei suoi lavori l'attrazione dell'antico
alla quale sono riconducibili le maschere tragiche, di un bianco abbacinante,
che compaiono di frequente nelle opere degli anni Settanta. In seguito l'artista
è sembrato ricollegarsi a Sironi di cui nell'Hotel Louisiane (1979) ricalca la
tipologia delle periferie urbane, sia pure imprimendovi una nuova, enigmatica
solennità mediante una serie di riquadri nero-fumo che corrono lungo il
perimetro del vasto disegno murale. L'artista ha partecipato alle principali
manifestazioni di arte povera; citiamo quelle di Amalfi (1968), Amsterdam
(1969), Kassel (1972), Roma (1973), le Biennali veneziane del 1974, 1976, 1978,
1980, 1988, e ancora Düsseldorf (1976), Amsterdam (1982), Napoli (1986). Ha
inoltre esposto in una serie di personali, tra cui quelle del Kunstmuseum di
Lucerna e del Museum Boymans-van Beuningen di Rotterdam (1977), allo Städisches
Museum Abteiberg di Mönchengladbach (1978), al Museum Folkwang di Essen (1979),
al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris (1981), al Musée d'Art Contemporain
di Bordeaux (1985), al Museum of Contemporary Art di Chicago (1986),
all'Institute of Contemporary Art di Nagoya e al Musée d'Art Contemporain di
Montreal (1987), al Castello di Rivoli (1989), allo Stedelijk Museum di
Amsterdam (1990), al PAC di Milano (1992), al Belvedere di Praga (1993), a
palazzo Fabroni a Bologna (1994), e nel 1996, a Prato.
HEINER MÃœLLER
Drammaturgo tedesco (Eppendorf 1929 - Berlino 1995). Trasferitosi in Germania
orientale nel dopoguerra, dopo aver esercitato varie professioni, collaborò con
il teatro Gorki di Berlino Est. Drammaturgo molto versatile, iniziò la sua
attività con una tematica volta a mettere in luce i problemi del mondo della
produzione e del consumo. Successivamente si dedicò ai temi dell'antico, che
interpretò rielaborandoli in chiave moderna: in visioni gigantesche e indomite
ricercò la prospettiva umana e il contesto storico. Si ricordano i drammi La
correzione (1958), La profuga ovvero La vita in campagna (1961), la cui prima
rappresentazione causò l'espulsione dell'autore dall'Unione degli scrittori, cui
fu riammesso solo nel 1988; La costruzione(1965), duramente criticato dal
regime; Eracle 5 (1966), Edipo tiranno (1967), Filottete (1968), Prometeo(1969),
La commedia delle donne (1971), Gli Orazi(1972), Macbeth (1972), Cemento (1973),
Teatro- Lavoro (1975), La muda (1978), La missione (1980), Quartetto (1981),
Riva abbandonata, materiali su Medea, paesaggio con Argonauti (1982).
L'autore dedicò un ciclo alla storia tedesca da Federico II al dopoguerra con le
opere: Germania, morte a Berlino (1956-1971), Vita di Gundling Federico di
Prussia sonno sogno grido di Lessing (1977), La strada dei panzer (1986-1988), e
il postumo Germania 3 (1996), in cui sono comparati nazismo e comunismo. Si
ricorda inoltre la disperata reinterpretazione dell'Amleto in
Hamletmaschine(1978), esempio dell'angoscioso rapporto dell'autore con la
tradizione. Negli ultimi anni Müller si dedicò all'esposizione del suo pensiero
politico e teorico nella serie di interviste Tutti gli errori (1986, 1990,
1995); del 1992 è infine la sua autobiografia Guerra senza battaglia. Vita in
due dittature. Nel 1998 è uscito il primo volume delle sue opere complete, Le
poesie, contenente 120 testi inediti, documento postumo del suo talento poetico.
Vincitore dello Heinrich Mann Preis nel 1959 con la moglie Inge (suicida nel
1966), godette di alterne fortune presso la critica ufficiale, continuando però
sempre ad operare anche presso il Berliner Ensemble (1970-1976) e alla
Volksbühne, e acquistando fama anche fuori dai confini della ex Germania
orientale. Nel 1983 si tenne all'Aia, col contributo di compagnie di diversi
paesi, lo Heiner Müller Projekt, definitiva consacrazione internazionale del
drammaturgo; nel 1985 in patria vinse il Georg Büchner Preis. Dal 1992 diresse
il Berliner Ensemble.
Jetelová e Kounellis: omaggio a Heiner Müller
Il buco nella rete - Mostra sul Filottete di Heiner Müller
Dal 17 febbraio al 19 marzo
Spazio espositivo "Opera Paese"
Via di Pietralata 157 - Roma
Orario: lun-ven ore 15.30-19
Per informazioni: tel. 06 4503797