Francesco Wildt
Arrigo Minerbi
Pietro Melandri
Angelo Biancini
Libero Andreotti
Enrico Mazzolani
Bertozzi e Casoni
Augusto Magli
Giulio Ruffini
Charlotte H. Monginot
Pietro Melandri
Emanuele Gaudenzi
Bruno Munari
Sergio Baroni
Diego Gomiero
Daniela Balzaretti
Nell'Italia del Novecento. La collettiva indaga il difficile rapporto tra le identita' svelate o rivelate e quelle piu' sfumate o nascoste attraverso sculture, dipinti e disegni.
La nuova mostra allestita alla Galleria Baroni di Milano, "Il volto e la maschera", indaga il difficile e intrigante rapporto tra le identità svelate o rivelate e quelle più sfumate o nascoste attraverso sculture, dipinti e disegni del Novecento italiano.
Agli inizi del ‘900, in seguito agli studi sulla psiche e alla nascita della psicoanalisi, molti artisti si interessano alla personalità umana nel rapporto tra la persona, con tutto il suo bagaglio inconscio, e il personaggio, quello manifesto e conforme ai dettami sociali. Tante possibili identità e interpretazioni che la mostra esplora attraverso una carrellata di busti e di volti di diversi autori novecenteschi, da Francesco Wildt (1896-1931) ad Arrigo Minerbi (1881- 1960), da Pietro Melandri (1885-1976) ad Angelo Biancini (1911-1988), da Libero Andreotti (1875-1933) a Enrico Mazzolani (1876-1968) e molti altri, fino ai contemporanei Bertozzi e Casoni, con i due mascheroni realizzati per l’esposizione “Abitare il tempo” di Verona nel 1998. Una quarantina le opere esposte, in materiali vari - terracotta, bronzo, ceramica, gesso, marmo - fra volti reali, storici o di fantasia, volti-maschere, caricature, mascheroni teatrali.
Accanto alle sculture, sono stati selezionati singolari dipinti e disegni, come le Maschere di Augusto Magli (1890-1962) o le ambigue donne-maschere di Giulio Ruffini (1921-2011); mentre come una boiserie, fa da sfondo alla sala principale la grande pittura “Baccanale”, lunga 7 metri e alta 1,72, realizzata da Charlotte H. Monginot (1872-?) nel 1924. Benché opera straniera, è italiana di adozione, in quanto appartenuta a Gianni Versace, che l’aveva inserita nel contesto neoclassico di Villa Fontanelle di Moltrasio (Co).
Due le opere inedite presenti in mostra: la prima è La Malinconia, volto in ceramica smaltata del 1932 realizzata dal faentino Pietro Melandri, che dopo essere stata pubblicata sulla rivista “Domus” del maggio 1933 scomparve fino a pochi anni fa, quando fu ritrovata quasi per caso. Così la descrive il critico Emanuele Gaudenzi: “Possiamo annoverare l'opera fra le creazioni originali di Melandri, al pari della Maschera del Vento, della Testa di Medusa e di altre opere riferibili allo stesso periodo.” L’altro inedito è il giocoso autoritratto di Bruno Munari, Maschera a forma di farfalla, che l’artista donò al professor Sergio Baroni nel 1983 in segno di amicizia.
Fra le opere esposte, assieme a quelle del professor Sergio Baroni, vi sono esemplari provenienti dalle gallerie milanesi Diego Gomiero e Daniela Balzaretti.
Inaugurazione 11 giugno ore 18.30
Galleria Baroni
via Madonnina, 17 Milano
martedì al sabato dalle ore 15.00 alle ore 19.30 (chiusura estiva dalla terza settimana di luglio alla seconda di settembre)
Ingresso libero