Alighiero e Boetti
KP Brehmer
Valentina Roselli
Caterina Rossato
Serena Vestrucci
Francesco Urbano Ragazzi
Nel ventennale della morte la mostra celebra l'eredita' di Alighiero e Boetti attraverso i lavori del suo coetaneo KP Brehmer e delle giovani italiane Valentina Roselli, Caterina Rossato, Serena Vestrucci.
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a cura di Francesco Urbano Ragazzi
Nel ventennale della morte di Alighiero e Boetti una mostra al Künstlerhaus Frise di Amburgo celebra l’eredità dell’artista attraverso i lavori di tre giovani italiane: Valentina Roselli, Caterina Rossato e Serena Vestrucci. A fare da controcanto, un coetaneo di Boetti che -come lui- si è dedicato per una vita alla rigorosa analisi dei codici culturali: KP Brehmer, esponente del Realismo Capitalista che proprio ad Amburgo insegnò. Manifesto estivo per un’arte anti-creativa.
Che cosa capita a un’idea geniale quando viene ripetuta all’infinito? Aumenta la propria potenza oppure viene diluita fino ad esaurirsi? Sembra questo il paradosso che si porta con sé Un’idea brillante, uno degli arazzi realizzati da Alighiero Boetti nell’anno della sua morte, il 1994. La scritta, ben leggibile tra gli intrecci colorati del ricamo, è contraddetta dal fatto piuttosto evidente che l’opera è solo l’ultima variazione tra le centinaia che l’artista ha prodotto a partire dai primi anni ’70. E ancora: il medium nega il messaggio. Cosa ha a che fare il colpo di genio con la tessitura, una tecnica che richiede più che altro moltissima pazienza?
Proprio a partire da quest’opera, in occasione del ventennale della morte di Alighiero Boetti e del primo gemellaggio artistico Venezia-Amburgo promosso da Nuova Icona e Künstlerhaus Frise, tre artiste italiane riflettono su una certa eredità boettiana da cui parte la loro pratica. Un’idea brillante dà così il titolo della mostra di Valentina Roselli, Caterina Rossato e Serena Vestrucci che inaugura mercoledì 20 Agosto alle ore 18 nella galleria della Künstlerhaus di Amburgo a cura del duo Francesco Urbano Ragazzi. L’inaugurazione sarà preceduta alle ore 17 da una conversazione tra Vittorio Urbani (Nuova Icona) e Sabine Mohr (Künstlerhaus Frise).
Non è solo Boetti a fare da paragone storico alle tre artiste. Proprio dalla città tedesca arriva il secondo nume da cui prende le mosse l’esposizione. Si tratta di KP Brehmer, figura di spicco del Realismo Capitalista riportata all’attenzione del grande pubblico all’ultima Biennale di Venezia, che all’Università di Amburgo insegnò per quasi trent’anni.
Di Boetti e Brehmer viene recepito soprattutto il lavoro rigoroso sulla nozione di codice. Ogni opera, piuttosto che essere frutto di quella che maldestramente chiamiamo creatività, si genera attraverso un automatismo o un set di regole che l’artista impone a sé stesso. L’oggetto o l’immagine che ne sono il risultato esistono quindi non grazie a un esercizio della volontà ma, al contrario, grazie a una sua limitazione. È questo il caso di Mind Map, un rotolo di carta lungo dieci metri su cui Caterina Rossato schematizza nozioni e collegamenti assunti durante il tempo di produzione dell’opera stessa. Oppure Studio Quotidiano, che fa da colonna sonora alla mostra: una traccia audio in cui sentiamo lo scalpiccio delle dita sui tasti di un pianoforte col silenziatore. Ad essere eseguito è il Preludio op. 12 n. 104 in Si minore di Felix Mendelssohn.
Punto di assoluta differenza è invece il modo in cui le due generazioni a confronto in questa mostra trattano segni e simboli politici. Se KP Brehmer trasformava elementi dal significato neutro in illustrazioni precisissime della situazione sociale del suo tempo -alterando ad esempio le proporzioni dei colori nella bandiera tedesca in base alla distribuzione della ricchezza tra le fasce della popolazione- al contrario Serena Vestrucci estrapola dal contesto politico forme che diventano oggetti puramente estetici. In Strappo alla Regola le stelle gialle della bandiera europea vengono tagliate e ricomposte a formare le costellazioni di un grande cielo blu. Se Boetti lavora sia con la mano destra che con la sinistra per moltiplicare la propria soggettività, la giovane artista lo fa per raddoppiare le proprie ore di lavoro, aderendo al ritmo del precariato capitalista.
Tra l’eredità e il tradimento di questa genealogia rimane la ricerca di una misura del mondo che non può fare a meno di superare se stessa. Valentina Roselli si impegna a scoprire se esista ancora per l’essere umano un territorio di conquista, un altrove dove perdere la propria identità. Lo fa attraverso una serie di mandala digitali, che cadenzeranno il tempo dell’esposizione con un richiamo quotidiano tra lo spazio espositivo e il web. Dove c’era la Kabul di Boetti ora forse c’è una terra dai confini incerti, divisa tra reale e virtuale, tra materia e allucinazione.
Un’idea brillante realizza il sogno di ogni artista: diventare la macchina di un’opera infinita ed eterna. Contro ogni ideale di novità.
Immagine: Serena Vestrucci, Bending the rules 2013
Opening: 20 Agosto ore 17
Frise Künstlerhaus
Abbildungszentrum e. V. Arnoldstraße 26 22765 Hamburg
orari di apertura: 10-18 (chiuso di Lunedì)
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Un’idea brillante
Alighiero e Boetti, KP Brehmer, Valentina Roselli, Caterina Rossato, Serena Vestrucci.
curated by Francesco Urbano Ragazzi.
On the twenty year anniversary of Alighiero e Boetti’s death, an exhibition at Künstlerhaus Frise in Hamburg celebrates the artist’ heritage throughout the works of three young Italians: Valentina Roselli, Caterina Rossato and Serena Vestrucci. To play the counter-melody, a contemporary of Boetti who -like him- dedicated his life to the rigorous analysis of cultural codes: KP Brehmer, representative of Capitalist Realism, who was a professor in the same Hamburg. A summer manifesto for an anti-creative art.
What happens to an ingenious idea when it is repeated infinite times? Does it increase its power or does it water down until when it is exhausted? This seems to be the paradox carried within by Un’idea brillante, one of the tapestries realised by Alighiero Boetti during the year of his death, in 1994. The writing, easily readable through the coloured braids of the embroidery, is contradicted by the quite evident reality that the work is only the last, amongst the hundreds of variations the artist has produced since the beginning of the 70s. Again: the medium negates the message. What does a stroke of genius have to do with embroidery, a technique that more than anything else requests a lot of patience?
Starting exactly from this work, on the occasion of the vicennial of the death of Alighiero Boetti and the first cultural Venice-Hamburg twinning scheme promoted by Nuova Icona and Frise Künstlerhaus, three Italian female artists reflect on a certain Boettian inheritance, from which their practice originates. Un’idea brillante becomes the title of the show of Valentina Roselli, Caterina Rossato and Serena Vestrucci which opens Wednesday 20 August at 18 h at Frise Künstlerhaus in Hamburg, curated by the duo Francesco Urbano Ragazzi. Right before the opening of the exhibition, at 17h, there will be a public talk by with Vittorio Urbani (Nuova Icona) and Sabine Mohr (Frise Künstlerhaus).
Nevertheless, it is not Boetti alone, to stand as historical comparison to the three artists. The second name from which the exhibit determines its moves comes from the German city itself. It is KP Brehmer, a prominent figure of Capitalist Realism who was brought back to the attention of the general public during the last Venice Biennial, and who taught at the University of Hamburg for almost thirty years. With regard to the production of Boetti and Brehmer, what is especially acknowledged is the rigorous work on the notion of code. Every artwork, instead of being the result of what we inexpertly call creativity, generates itself via an automatism or a set of rules that the artist imposes to himself. The resulting object or image then exists not as an exercise of willpower but, on the contrary, thanks to a limitation of it. This is the case of Mind Map, a ten metres-long roll of paper on which Caterina Rossato schematises notions and connections acquired during the time of production of the work itself. Or Studio Quotidiano (Daily Study), which works as a soundtrack to the show: an audio trace in which we hear the tapping of fingers on a silenced piano. To be played is the Prelude op.12 n.104 in Si minor by Felix Mendelssohn.
On the other hand, a point of absolute difference is the way in which the two generations confronted in this show treat political signs and symbols. If KP Brehmer used to transform elements of neutral significance in über precise illustrations of the social situation of his time – for example, altering the proportions of colours of the German flag on the basis of wealth distribution among the segments of population – on the contrary, Serena Vestrucci takes out of the political context forms which become purely aestheticised objects. In Strappo alla Regola (Exception to the Rule) the yellow stars of the European flag have been cut and reconstructed to form the constellations of a big blue sky. If Boetti worked with both the right and left hand in order to multiply his subjectivity, the young artist does the same to double her hours of work, adhering to the rhythm of the capitalist precariat.
In between the heritage and the betrayal of this genealogy remains the quest of a measurement for the world, which can’t avoid but to overcome itself. Valentina Roselli engages herself in discovering if there yet exists, for the human genre, a territory of conquest, a place where to lose one’s own identity. She does so through a series of digital mandalas, which will mark the rhythm of time of the exhibition with a daily reference among the expository space and the web. Where there was Boetti’s Kabul, maybe now there is a land of uncertain borders, divided between real and virtual, between matter and hallucination.
Un’idea brillante realises the dream of every artist: to become the machinery for an infinite and eternal work. Against any ideal of newness.
Image: Serena Vestrucci, Bending the rules 2013
Opening: 20 August h17
Frise Künstlerhaus
Abbildungszentrum e. V. Arnoldstraße 26 22765 Hamburg
opening hours: 10-18 (closed on Monday)