Bloomsbury Auctions - Palazzo Odescalchi
Roma
piazza SS Apostoli, 80
06 6791107
WEB
Conversione di Saulo
dal 20/9/2000 al 23/9/2000

Segnalato da

Cesare Manzo




 
calendario eventi  :: 




20/9/2000

Conversione di Saulo

Bloomsbury Auctions - Palazzo Odescalchi, Roma

Attorno alla grande tavola di Caravaggio si è sviluppata un'idea di mostra che raggruppa in un unico spazio, relativamente piccolo, opere di dieci artisti di nuova generazione. La costruzione della mostra è caratterizzata dalla caoticità dell'installazione e dal forte impatto visivo con lavori quasi tutti di grande formato e di diverso codice linguistico. La scelta di concentrare in tre sole giornate nasce dal proposito di moltiplicare il caos percettivo e l'impatto tra il pubblico e le opere.


comunicato stampa

Artisti invitati: Stefano Arienti. Vanessa Beecroft. Dinos & Jake Chapman. Shay Frisch Peri. Avish Khebrehzadeh. Sergio Sarra. Wolfgang Tillmans. Grazia Toderi. Jane & Louise Wilson. Francesca Woodman.

il luogo
La mostra si svolge a Roma, all'interno di Palazzo Odescalchi in un unico spazio che si affaccia sul cortile. Per la prima volta in assoluto la residenza romana della famiglia Odescalchi ospiterà un evento pubblico. Il palazzo, progettato da Carlo Maderno nel 1602 e originariamente costruito per la famiglia Chigi, fu completamente modificato da Gian Lorenzo Bernini e ancora da Vanvitelli.

Il titolo della mostra è preso dal grande quadro di Caravaggio 'Conversione di Saulo', che è nella collezione della famiglia ed è al mondo una delle poche opere dell'artista ad essere conservate in una casa privata. L'opera, dipinta per la cappella in Santa Maria del Popolo a Roma, fu rifiutata dai committenti perché considerata scandalosa.

la mostra
Attorno alla grande tavola di Caravaggio si è sviluppata un'idea di mostra che raggruppa in un unico spazio, relativamente piccolo, opere di dieci artisti di nuova generazione. La costruzione della mostra è caratterizzata dalla caoticità dell'installazione e dal forte impatto visivo con lavori quasi tutti di grande formato e di diverso codice linguistico. La scelta di concentrare in tre sole giornate nasce dal proposito di moltiplicare il caos percettivo e l'impatto tra il pubblico e le opere. ... (Saulo, secondo il racconto biblico, perde la vista per tre giorni). L'idea è quella di evitare interpretazioni retoriche di luoghi così carichi di tradizioni e segni artistici e di collocarsi in continuità con le esperienze contemporanee.

il tema
Il tema della mostra, che prende origine dal quadro, si pone in relazione ai processi mentali contemporanei che riguardano le diverse filosofie e la formazione di esse, la realtà di un luogo e quella del viaggio (Saulo è folgorato sulla via di Damasco), il misticismo sociale e le tecniche esistenziali.

Il catalogo di 96 pagine a colori contiene interviste e testi inediti di critici e artisti.

- Stefano Arienti (1961) vive e lavora a Milano. Interviene modificando le immagini già riprodotte con procedimenti diversi: piegando giornali e libri, cancellando frasi, graffiando. Nei suoi recenti lavori, realizzati con pittura a spray su carta da lucido, i soggetti ritratti sembrano sfumare in un gioco completamente mentale. (Bacio in piscina, 2000, cm 160x240, spray su poliestere).

- Vanessa Beecroft (1969) vive e lavora a New York. Davanti ai suoi quadri o da protagoniste assolute dello spazio dove avviene la performance, ragazze, poste come in attesa che qualcosa finisca, fanno da riferimento a un ideale classico di disegno e di pittura, osservate e fotografate dal pubblico come in un vero e proprio tableaux vivants. (R. und auch P., 1994, cm 300x700, tecnica mista).

- Dinos Chapman (1962) & Jake Chapman (1966) vivono e lavorano a Londra. Sculture e installazioni composte da manichini di bambini fusi in raggruppamenti siamesi con parrucche e scarpe da tennis; veri e propri organismi soggetti a mutazioni anatomiche e immersi in una natura artificiale. (Two faced cunt, 1997, alt. cm 150, manichini e piante artificiali).

- Shay Frisch Peri (1963) vive e lavora a Roma. Architetto e designer israeliano, lavora ad oggetti e sistemi costruttivi in cui assembla in composizioni semplificate elementi industriali preesistenti. Sono forme disegnate da piccole lampadine che in alcuni casi si ispirano alle menorah ebraiche. (Senza titolo, 2000, cm 100x100, adattatori multipli e lampadine).

- Avish Khebrehzadeh (1969) vive e lavora a Washington. Figure primitive e fantastiche, disegnate con tracce sottili e macchie di resine e olii su carta di riso, formano, in successione, vere e proprie videoanimazioni, episodi brevi dentro i quali lo spazio di-venta precario e il tempo è ritmato da musiche minimali. (Red hair, 2000, videoanimazione).

- Sergio Sarra (1961) vive e lavora a Roma. Animali preistorici (varani), volti o paesaggi rappresentati come visioni ipnologiche disegnate con velocità o fotografate per calore emanato (termoimmagini). Grandi tavole in cui linee e colori tendono a volte verso un'espansione astratta e disegni poggiati a terra attraversati dalla luce. (due ipnologic, 2000, cm 27x240x10, vetro a terra con pellicola disegnata e neon).

- Wolfgang Tillmans (1969) vive e lavora a Londra. Il lavoro fotografico dell'artista tedesco è la testimonianza e l'interpretazione di una realtà intesa come esperienza vissuta, una sorta di diario visivo nel quale compaiono amici, paesaggi ed oggetti con cui Tillmans ha diviso momenti della sua vita. (window/Caravaggio, 1997, cm 189x121, ink jet print).

- Grazia Toderi (1963) vive e lavora a Milano. Immagini ruotanti di stadi, arene o città medievali chiuse da mura che, riprese dall'alto in notturna, emanano luce vibrante, quasi tremula. 'Nell'anello dello stadio ognuno può guardare la folla ed essere a sua volta guardato come parte della folla stessa'. (Arena, 2000, videoproiezione).

- Jane & Luoise Wilson (1967) vivono e lavorano a Londra. Usando film, fotografia e scultura, esplorano l¹angoscia e la perdita di identità in una serie di ambientazioni teatrali, sulle quali incombe una luce sinistra e iperreale. Solitari protagonisti, rivelati da poche tracce, abitano soffitte, scale, corridoi come in un film noir dalle trame malate e deliranti. (Attic, 1999, cm180x180, stampa fotografica).

- Francesca Woodman (1958-1981). Nelle varie fasi del suo lavoro, prodotto tra Boulder, Providence, New York e Roma, si è interrogata ossessivamente e a tratti con violenza sulla percezione di sé in relazione al mondo, attraverso lo studio del suo corpo, ritratto quasi sempre nudo e all'interno di uno spazio denso di elementi reali, di tracce e di impronte. (Cariatide, 1980, cm 213x93, blue print).

Palazzo Odescalchi
P.zza S.S. Apostoli 81
Da un'idea di Vittoria Odescalchi
Curatore: Sergio Sarra

Produzione Ass. Cult. Arte Nova
Sponsor: Rosati LANCIA
inaugurazione:
Giovedì 21 Settembre Ore 20.30-24.00
Venerdì 22 Settembre: Ore 10.00-21.00
Sabato 23 Settembre: Ore 10.00-21.00

Informazioni: Tel.: (039)0338/38.06.576 Fax: (039)06/67.89.953

IN ARCHIVIO [3]
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dal 19/6/2013 al 26/6/2013

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