Alfredo Aceto
Keith Allan
Andy Boot
Peppi Bottrop
Isaac Brest
Matteo Callegari
Graham Collins
Julian Charriere
Gabriele De
Santis
Ryan Estep
Ditte Gantriis
Mike Goldby
May Hands
Dean Levin
Sam Lipp
Tillman Kaiser
Henrik Olai Kaarstein
Andrea Kvas
Petrit Halilaj
Vlatka Horvat
Jason Matthew Lee
Hugo McCloud
Sam Moyer
Antoine
Puisais
Carlos Reyes
Vanessa Safavi
Erik Saglia
Olve Sande
Brad Troeml
Amalia Ulman
Margaret Weber
Federico Piccari
Una generazioni di artisti nati fra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, eclettici nell'utilizzo dei media, fra video, scultura, pittura e web. In mostra una serie di manufatti a confine fra la pittura e la scultura
a cura di Federico Piccari
“De Generation”: degenerazione, cambiamento, mutazione, ma anche generazione, intesa come creazione, riproduzione,
origine. Sono queste le accezioni, i significati, le sfumature che etimologia, vocabolario e percezione fonica,
assegnano al titolo che permea questa investigazione sulla PITTURA. Ecco dunque una generazione di artisti nati al
confine tra gli anni ‘70 e i primi anni ‘80. Fortemente eclettici, hanno libero accesso ai media più disparati (video,
suono, scultura, pittura, web), si abbandonano ad una libertà espressiva che li porta a travalicare i confini stessi dei
singoli linguaggi; creano manufatti in bilico tra scultura e pittura, tra azione-gesto e oggetto, tra video e suono; concepiscono
vere e proprie installazioni multimediali non tradizionalmente classificabili.
Il dogma biografico, non esaustivo, ha indirizzato le scelte su giovani artisti che si esprimono utilizzando nuove strumentazioni
di linguaggio, in un processo che è ancora, incontestabilmente di pittura, ma dal quale è logico attendersi
una trasformazione, una catarsi. Così, dalla corrente circolazione dei portali web e dei social network sono state
prelevate e trasformate in un processo pittorico, immagini “ready made”; alternativamente ci si è valsi della mediazione
o dell’elaborazione che delle immagini dà la fotografia digitale; ed ancora in vari modi si sperimentano velocemente
e voracemente tecniche di prelievo, impressione e fissaggio di materiali, di oggetti o di immagini.
Costretti quasi ossessivamente dall’assedio della produzione industriale, dalla cultura di massa post-colonialista, dalla
onnipresenza del digitale e di internet, i pittori di oggi dipingono abbandonando il pennello, ma senza per questo rinnegare
il lavoro delle avanguardie del ‘900 ampiamente citate con aperta e sincera ammirazione.
Dunque, non una degenerazione della pittura, ma una “nuova generazione” o “rigenerazione” della pittura, omaggiata
e trasformata, quasi “sfigurata” e annientata nel tempo attraverso l’impiego e la combinazione di materiali non convenzionali,
di nuove tecnologie, di procedimenti chimici/alchemici che entrano a far parte di una tavolozza quasi oramai
solo più immaginaria o virtuale.
Si giunge al limite dell’invenzione: nuovi mezzi espressivi, nuove superfici, nuove materie, nuove tecniche, nuovi oggetti,
nell’ossessione di proporre la novità ad una sensibilità già ultrasatura e piegata al dogma dell’originalità.
Questa pittura dunque, reca una forte traccia nell’idea del tempo: tempo di produzione, tempo d’esecuzione, tempo
di commercializzazione e di consumazione. Perché l’invenzione, come ogni avvenimento che si iscrive nel tempo, non ha più una durata.
Inaugurazione 9 ottobre alle 18
Fondazione 107
via Sansovino, 234-Torino Piemonte Italia
Orario: giovedi a domenica ore 14-19
Ingresso 8 euro, ridotto 5 euro