L'artista presenta la prima tappa del ciclo intitolato Codename: Osvaldo i cui aneddoti riconducono tutti a Gian Giacomo Feltrinelli. L'esposizione prevede una serie di laboratori di Radio Tramontana e di Stella Maris.
L'iniziativa del MA*GA di Gallarate"Voglio vedere le mie montagne" debutta all'ISR di Milano con il progetto dell'artista Marco Poloni.
L'artista presenta la prima tappa del ciclo intitolato Codename: Osvaldo. L’esposizione vedrà attivi al proprio interno i laboratori di Radio Tramontana e di Stella Maris.
Al titolo Codename: Osvaldo corrisponde una serie di opere di Marco Poloni i cui aneddoti riconducono tutti ad un unico personaggio, Gian Giacomo Feltrinelli. In questa prima tappa espositiva viene proposto il ciclo The pistol of Monika Ertl in cui Poloni tesse le trame di una narrazione non lineare e il cui soggetto è appunto la pistola con la quale la terrorista tedesca Monika Ertl uccise il comandante Quentanilla, supposto killer di Che Guevara.
La costellazione di fotografie, di spezzoni di footage 16mm, di documenti e testi che compongono la costellazione dell’opera raccontano in modo poetico la genesi di una incerta mitologia le cui maglie aperte lasciano spazio ad abbaglianti epifanie.
Monika Ertl era la figlia preferita del cineasta e fotografo Hans Ertl, capo operatore del controverso film di Leni Riefenstahl, “Olympia”, che ritrae i giochi olimpici di Berlino del 1936. Ertl si era trasferito a La Paz con la sua famiglia dopo la fine della seconda guerra mondiale. Alla fine degli anni sessanta Monika entrò a far parte dell'Armata di liberazione nazionale Boliviana, venne addestrata alla guerrilla, prima in Chile e poi a Cuba. Il revolver che adoperò per uccidere Quintanilla si suppone le sia stata dato dallo stesso Feltrinelli.
Immagine: Marco Poloni, fotogramma 16mm, dalla costellazione di fotografie “The Pistol of Monika Ertl”, 2014
Inaugurazione 21 novembre alle 18
Istituto Svizzero
via Vecchio Politecnico, 3 - Milano Lombardia Italia
Orario:
lun - ven 11-18
sab 14-18
Ingresso libero