La cognizione del dolore di Emio Gadda. Il regista, da un paio di anni, attua una ricognizione drammaturgica su Milano e sugli scrittori che hanno saputo interpretare la sua storia e la sua cultura.
Da qualche anno il regista lorenzo loris compie un’attenta e
approfondita ricognizione drammaturgica su milano e sugli
scrittori che hanno saputo interpretare la sua storia e la sua
cultura. il lavoro di lorenzo loris in questi ultimi anni si è
soffermato in particolare su gadda, testori e pasolini e questo
(arbasino lo aveva sottolineato in un suo scritto) trova una
precisa linea di continuità proprio nella forza dell’invenzione
linguistica comune ai tre autori, nella costruzione di personaggi
che affondano la propria identità nel loro tessuto storico e
sociale. gadda scrive e inventa una vera e propria lingua fatta di
latinismi, francesismi, neologismi, calembour, ma usa
anche il
dialetto restituendogli la dignità di idioma originario e popolare.
“la cognizione del dolore” si collega così a un percorso sulle
radici novecentesche di milano inaugurato nel 2010 dal regista
lorenzo loris con “la gilda del mac mahon” racconto di giovanni testori che il regista adatta per la scena. nel 2011 mette in scena
“l’adalgisa” tratto dai racconti di gadda e in seguito nel 2013
nuovamente testori con “in exitu” il suo testo scandalo
ambientato nella stazione centrale di milano.
E' invece del 2014
la messa in scena che lorenzo loris fa di
“affabulazione” di
pasolini, tragedia che il poeta volle ambientare tra milano e la
brianza. con “la cognizione del dolore” si chiude il cerchio di un
secolo segnato profondamente dalla guerra la cui repulsione
gadda ci fa sentire nel profondo dell’animo umano.
Interpreti
adattamento e regia lorenzo loris
con mario sala (gonzalo), claudio marconi (dottore), monica bonomi
(madre), nicola ciammarughi (josè), cristina caridi (beppa)
scena daniela gardinazzi, costumi nicoletta ceccolini
musiche simone spreafico, collaborazione movimenti barbara geiger
audio e video alessandro canali, luci e fonica stefano bolgè
foto di scena agneza dorkin
Biografia
lorenzo loris, regista storico della compagnia del teatro out off dal 1986,
è anche un interprete formatosi con registi come carlo cecchi e luca ronconi.
in venticinque anni di collaborazione con l’out off ha realizzato un originale
percorso attraverso la drammaturgia contemporanea e del novecento: da
boris vian a tennessee williams, a joe orton e lars noren, da thomas
bernhard a bertolt brecht per arrivare ai contemporanei, tra i quali, peter
asmussen, scrittore danese e sceneggiatore di lars von trier, edward bond
(premio ubu 2005), roberto traverso (premio teatro di roma - per un nuovo
teatro italiano del 2000); raffaello baldini, uno tra i massimi poeti italiani
teatro
san
materno
del ‘900, massimo bavastro, autore, di naufragi di don chisciotte, (premio
nazionale della critica 2002), rodrigo garcia. negli ultimi anni lorenzo loris
ha sviluppato un confronto sempre più serrato con i massimi esponenti del
‘900, che lo ha portato ad affrontare i grandi autori del passato con un
bagaglio di esperienze tali da permettergli un lavoro approfondito e
rigoroso sul testo, spesso con una nuova traduzione, con l’obiettivo di
mettere in sintonia, le parole dell’autore con la nostra contemporaneità. l'
associazione nazionale dei critici di teatro assegna il premio della critica
2011 a lorenzo loris quale “specialista di messinscene pinteriane” e in
particolare per la regia di “il guardiano” di harold pinter.
Immagine: La cognizione del dolore regia Lorenzo Loris da sx Nicola Ciammarughi, Mario Sala - Foto Dorkin
Laura Di Corcia
078 825 30 84, presssanmaterno@gmail.com
Spettacolo teatrale 29 e 30 gennaio alle 20.30
Teatro San Materno
via Losone, 3 - Ascona Svizzera
Biglietto: Fr 25 intero, Fr 20 ridotto