Cosa resta di noi - Requiem. Performance per coro e organo. L'intervento site specific esplora i confini tra il mondo della musica e quello delle arti visive, esprimendo una riflessione sul senso della UE.
a cura di Mara Ambrožič
curatore associato Yvannoé Kruger
COSA RESTA DI NOI - Requiem è il titolo del progetto che l’artista Ruben Montini porterà a Parigi, all’Oratorio del Louvre (Église Protestante Réformée de l’Oratoire du Louvre) il 31 marzo 2015 dalle 18.30 alle 22.30
L’intervento, pensato specificatamente per l’Oratoire du Louvre che insieme alla Galleria Massimodeluca ha sostenuto la produzione del progetto, è una performance per coro e organo che esplora i confini tra il mondo della musica e quello delle arti visive, per esprimere una riflessione e poetica sul senso dell’Unione Europea. Unione, che agli occhi dell’artista non si giustifica esclusivamente nelle vesti politico-finanziarie, o nelle divergenze attuali generate dalla crisi, ma va interpretata e ricercata nei principi fondanti e negli aspetti culturali comuni a tutto il popolo europeo.
La performance si basa perciò sull’esercizio di integrare nel momento stesso dell’esecuzione motivi portanti degli inni nazionali dei Paesi europei con la struttura e i toni del Requiem in D Minor, K 626 di Wolfgang A. Mozart. Questo avviene attraverso un costante lavoro di improvvisazione sia nell’esecuzione che nella composizione in diretta, grazie all’attività di due musicisti: il compositore veneziano Giovanni Mancuso e il giovane compositore francese Benjamin Patrier-Leituz.
L’evento, della durata di 4 ore, sarà suddiviso in due parti separate da una pausa, e darà così occasione al pubblico sia di osservare il processo creativo di composizione, sia di ascoltarne l’esecuzione nella prova finale. La struttura concepita da Montini si avvale della forza tipica della performance artistica, che associata all’utilizzo del requiem, riflette i temi dell’europeità mediante successive e virtuose ripetizioni, fallimenti e possibili scoperte. L’obiettivo del progetto non è semplicemente quello di essere un evento musicale, ma piuttosto un luogo di scambio e di collaborazione costruttiva tra l’artista, i compositori, il direttore d’orchestra e il coro, chiamati a improvvisare su una stesura musicale che avviene in simultanea e in maniera precaria.
Il Maestro Frédéric Pineau condurrà i musicisti e il coro composto da 100 elementi del Chœur Symphonique des Grandes Écoles de Paris, partner del progetto. La performance è frutto di un percorso progettuale iniziato da Montini nel 2013 in seguito ad un dialogo con Mara Ambrožič, curatrice dell’evento, che è stato organizzato con Yvannoé Kruger, curatore associato del progetto.
Ruben Montini (Italia, 1986) vive e lavora a Berlino.
Nel 2010 consegue il Master in Fine Art (MA) al College Central Saint Martins of Art & Design di Londra, dopo essersi laureato in Arti Visive, indirizzo Pittura, presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia e aver vinto la borsa di studio alla Manchester Metropolitan University. Nella sua ricerca artistica sviluppa un linguaggio al tempo stesso radicale, romantico e nostalgico, rivolto alla storia delle performance, specialmente quelle sviluppate durante il movimento femminista, nell'Europa centrale degli anni '60 e '70. La sua ricerca affronta questioni urgenti relative alle comunità che stanno cambiando la geografia sociale europea, portando avanti un'analisi su ciò che significa per lui oggi essere cittadino contemporaneo, oltre che migrante all'interno dell'Unione e appartenente alla realtà LGBT.
Ha partecipato a diverse esposizioni internazionali, sia in istituzioni pubbliche che private, quali:
Museo Ettore Fico, Torino (2015); Turtle Salon in the Forest, Fargfabriken, Stoccolma; Bienal del Fin del Mundo, Buenos Aires (2014-2015); ArtStays, Ptuj – Slovenia (2014); Teoremi, Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Genova (2014); Piece, Teatro Studio Krypton, Scandicci – Firenze (2014); Microutopias of the everyday and Theatre of Life, Co Ca Znaki Czausu, Torùn – Polonia (2013 – 2012); Art International, Istanbul (2013); Piccolo Festival, Università di Trento (2012); Luce e Movimento, Signum Foundation per la Biennale di Architettura, Venezia (2010); Realpresence, Castello di Rivoli, Torino (2008); MKG, Belgrado (2008).
Mara Ambrožič è un editor d'arte, curatrice e lecturer indipendente.
Nell’ambito della 52. Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia nel 2007 co-cura il Padiglione Sloveno Venetian, Atmospheric di Tobias Putrih. Curatrice tra il 2008 e il 2010 presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, dal 2007 al 2012 insegna regolarmente come assistente al Master in Arti Visive presso la Facoltà di Design e Arti dell'Università di Architettura di Venezia (IUAV). Nel 2013 è Visiting Lecturer in Politiche Culturali al Master in Comunicazione presso Sciences Po di Parigi. Nello stesso anno cura assieme ad Angela Vettese Art as a Thinking Process. Visual Forms of Knowledge Production, pubblicato dalla Sternberg Press di Berlino. Nel 2014 è co-editore, con Simon Njami, della pubblicazione Divine Comedy pubblicata e distribuita dalla Kerber Press di Berlino, in co-produzione con il MMK-Museo di Arte Moderna di Francoforte e con il Smithsonian Institute di Washington. Nel corso del 2014 è parte del team della nuova Programmazione culturale ed espositiva della Monnaie de Paris. Membro dell’Università DPU di Ljubljana, attualmente vive e lavora a Parigi.
Yvannoé Kruger (Parigi, 1987) é curatore indipendente.
Si laurea al London College of Communication e Central Saint Martins e svolge la sua attività nel settore del branding, in particolare con la Jam Design & Communication di Londra. Dal 2012 al 2015 fa parte del team di Programmazione culturale e artistica del Palais de Tokyo, seguendo la maggior parte degli spettacoli, concerti, video arte, progetti speciali e festival, tra i quali l'(Entre)ouverture or Banlieu is Beautiful (2014). In questo ambito collabora regolarmente ai progetti che uniscono musicisti e artisti contemporanei, come quelli di Oliver Beer, Franck Krawczyk (con Angelika Markul), Mikhail Rudy (con Philippe Parreno), Keiishiro Shibuya (con Hiroshi Sugimoto) o François Sarhan. Dal 2013 cura diversi progetti in modo indipendente, tra i quali Installations T3 di Benjamin Mecz nell'ambito della Nuit Blanche (2014) e della YIA Art Fair (2014). Vive e lavora a Parigi.
Con un saggio di Alexander Pohnert.
Si ringrazia la Comunità, la Presidenza e il Consiglio Presbiterale dell’Oratorie du Louvre e in particolar modo Aurelien Peter, François Sarhan, Sean Barker e Mélanie Arensma.
Immagine: Ruben Montini, Ricamare una musica già tanto ricamata – Requiem in D Minore, K 626, Mozart, dettaglio, 2015
martedì 31 Marzo 2015
dalle ore 18.30 alle ore 21.30
prova finale 22.00 – 22.30
Oratoire Du Louvre
145 Rue Saint Honoré 75001 Parigi