La sua opera piu' recente e' composta da una serie di disegni che raccontano la Germania degli anni '30 attraverso spaccati di una societa' ritratta per lo piu' in momenti ricreativi, in attivita' sportive, eventi mondani e altri scorci quotidiani, capaci di ricollegarsi alla nostra contemporaneita'
ich bin so dumm
a cura di Federica Rosso e Francesca Solero
testo in catalogo di Alberto Zanchetta
Inaugurazione giovedì 3 giugno 2004 ore 18,30
La 41 artecontemporanea prosegue la sua attenta ricerca nell'ambito del disegno
presentando la prima personale di sole opere su carta dello scultore Francesco Bocchini [Cesena, 1969].
La sua opera più recente è composta da una serie di disegni che raccontano la
Germania degli anni '30 attraverso spaccati di una società ritratta per lo più
in momenti ricreativi, in attività sportive, eventi mondani e altri scorci
quotidiani, capaci di ricollegarsi alla nostra contemporaneità .
Intervenendo sulle pagine di quotidiani degli anni '50, Bocchini sceglie di
mantenere la comunicazione visiva purché isolata dal contesto: fa infatti
emergere le figure dagli articoli all'interno di una dimensione ovattata, resa
afona dalle campiture a tinta unita - rosa e nere - con cui copre le parole dei
testi. Frasi o parole scritte a mano definiscono tuttavia le immagini nelle
quali i personaggi appaiono "decapitati", come se la cancellazione del volto
servisse a omologare ogni figura.
In una concezione dell'opera a tutto tondo, Francesco Bocchini (fedele all'idea
di scultura anche quando la sua espressione è affidata ad un linguaggio
bidimensionale) si occupa della mise en espace finale del suo progetto, in cui i
disegni sono collocati all'interno di boites di lamiera volutamente imperfette,
poste l'una accanto all'altra, a costruire una vera e propria "quadreria di
guerra" - documento personale di una memoria e di un presente storici.
Gli appartiene soprattutto la scritta: è la cifra del suo operare, del suo
disegnare e costruire il mondo che affolla la sua ricerca artistica. Nei suoi
lavori non esiste nessuna locuzione all'infuori di quella meditata e generata da
associazioni mentali, tanto libere quanto scaltre.
Una delle opere esposte riporta la dicitura che dà il titolo alla mostra: ich
bin so dumm, ("io sono così stupido") esclamazione usata dall'asino protagonista
dei Galgenlieder di Christian Morgenstern (in Italia la raccolta di poesie è
nota con il nome di "Canzoni della forca").
È Alberto Zanchetta, critico d'arte, a suggerire l'immagine letteraria a
Francesco Bocchini in un testo scritto l'anno prima per la mostra "I primi asini
pensavano per conto proprio" tenuta dall'artista alla galleria De'Foscherari di
Bologna. Testimonianza che sottolinea e silenziosamente si compiace di come un
incontro simbiotico tra due sensibilità affini possa essere fonte/motore di
creazioni e approfondimenti in un corto circuito che potrebbe non avere fine.
Orario galleria: dal martedì al sabato h 16 - 19,30.
41 artecontemporanea, via Mazzini 41 - 10123 Torino