Teatro Manzoni
Milano
via Manzoni, 42
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Aperitivo in Concerto
dal 7/10/2000 al 21/1/2001
02 76000231

Segnalato da

Gualberto




 
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7/10/2000

Aperitivo in Concerto

Teatro Manzoni, Milano

La rassegna domenicale al Teatro Manzoni, giunge al suo sedicesimo anno di vita e torna a presentare al suo pubblico quanto di più attuale e valido esiste nella musica dei nostri tempi, assecondando sempre di più quella politica di innovazione, cosmopolitismo e spettacolarità che nelle ultime stagioni ha contribuito a un vasto consenso di pubblico e critica.


comunicato stampa

La rassegna domenicale promossa e organizzata al Teatro Manzoni da MEDIASET e FININVEST in collaborazione con il CREDITO ITALIANO, giunge al suo sedicesimo anno di vita e torna a presentare al suo pubblico quanto di più attuale e valido esiste nella musica dei nostri tempi, assecondando sempre di più quella politica di innovazione, cosmopolitismo e spettacolarità che nelle ultime stagioni ha contribuito a un vasto consenso di pubblico e critica.

Ancora una volta l'attenzione si focalizzerà sul Novecento e sui più recenti sviluppi del panorama musicale contemporaneo: di fronte a una massiccia offerta di musica istituzionale, appare necessario avvicinare gli ascoltatori alle molteplici realtà di un quadro in costante evoluzione, ed in cui la cosiddetta "globalizzazione" sta progressivamente alterando il concetto stesso di "musica contemporanea", un tempo automaticamente collegato agli effetti di una sperimentazione accademica che, per quanto profonda e interessante, tendeva a risultare algida, poco comunicativa e spesso velleitaria.

Il grande sviluppo dei mezzi di comunicazione; l'apporto di nuovi dati culturali e nuove tecnologie; la ricerca di una nuova creatività in cui impegno e intrattenimento sappiano coniugarsi: tutto ciò fa del panorama musicale odierno una stimolante esperienza di straordinaria varietà e significativa ricchezza. La stagione 2000/2001 di "Aperitivo in Concerto" prosegue perciò nella sua opera di divulgazione e illustrazione di tale intrigante realtà, evidenziandone la complessità e la variegata molteplicità dei suoi aspetti.
Non deve dunque stupire che un ruolo particolarmente significativo venga attribuito al grande jazz, vero e proprio precursore dell'integrazione fra linguaggi e culture diverse, senza barriere né confini. Ed è proprio il jazz, infatti, ad aprire in modo spettacolare la rassegna (8 ottobre), con l'esibizione di un gruppo che, guidato dal leggendario pianista americano McCoy Tyner, ospita alcuni fra i più importanti protagonisti storici della musica africana-americana, come il sassofonista George Coleman e il batterista Al Foster, ambedue a lungo stretti collaboratori di Miles Davis. Non è errato affermare che Tyner, a lungo componente del celeberrimo quartetto di John Coltrane, sia il più influente pianista sulla scena jazzistica degli ultimi quarant'anni, e di particolare pregevolezza appare la sua inusuale collaborazione con George Coleman, un originalissimo strumentista che da tempo si è fatto apprezzare per il suo rigore e per le sue doti di strumentista. Tale quartetto di all star presenterà un omaggio a quel fondamentale linguaggio improvvisativo che è l'hard bop, dagli umori profondamente radicati nella tradizione musicale e culturale dei neri d'America. Attraverso di esso, Tyner e Coleman, con il supporto di un'eccezionale sezione ritmica, rileggeranno molte fra le più importanti pagine del jazz degli anni Cinquanta e Sessanta, ricostruendo il clima ardente, focoso di quelle session che, alcuni decenni orsono, dettero vita alle forme più avanzate e significative della musica africana-americana.

Non è solo la presenza di quest'ultima a caratterizzare in modo rilevante il nuovo cartellone. A partire da quest'anno, infatti, la rassegna vanterà la presenza di un'orchestra in residence, la Milan (R)Evolution Orchestra che, composta da solisti provenienti dalle più acclamate compagini sinfoniche italiane come l'Orchestra Filarmonica della Scala, si esibirà in due concerti, a fianco di artisti di vasta fama internazionale: il ben noto trombettista Terence Blanchard (autore prediletto dal famoso cineasta Spike Lee, che proporrà -il 17 dicembre- un trascinante programma sull'utilizzo del jazz in alcune notissime colonne sonore) e il celebre pianista sudafricano Abdullah Ibrahim (che presenterà -il 14 gennaio- alcune fra le sue più famose composizioni). Tale nuova formazione orchestrale andrà così ad arricchire un panorama musicale nazionale ancora avaro di complessi strumentali di prestigio in grado di affrontare il repertorio più vario ed in ambiti linguistici estremamente diversi fra di loro. Se Blanchard (oggi uno fra gli artisti di maggior spicco e originalità nel panorama musicale contemporaneo) darà vita a una profonda, poetica rilettura di pagine ora espressivamente violente, ora vibratilmente notturne- tratte dai soundtrack di lavori cinematografici quali L'Uomo dal braccio d'oro, Anatomia di un omicidio, Chinatown, Taxi Driver, Un tram chiamato desiderio, Ibrahim (un tempo non meno famoso con il nome di Dollar Brand) farà ascoltare la voce più autentica del Sudafrica, rielaborandola attraverso quella inimitabile cifra stilistica -fatta di improvvisazione e di un continuo riallaccio alla propria tradizione, ricca e originale sia melodicamente che ritmicamente- che lo ha reso celebre in tutto il mondo.

Un altro capitolo particolarmente significativo della stagione è dedicato all'affascinante tradizione musicale del Brasile, nazione-laboratorio in cui da lungo tempo si assommano complessi sincretismi e straordinari incroci fra molteplici tradizioni musicali. "Aperitivo in Concerto" rende così un particolare omaggio per i 500 anni della scoperta del grande paese sudamericano, proponendone un volto originalissimo e sofisticato quanto popolare: il figlio e alcuni stretti collaboratori (fra i quali il noto violoncellista e arrangiatore Jacques Morelenbaum e un percussionista di eccezionale valore come Duduka da Fonseca, già a fianco del notissimo cantautore brasiliano Milton Nascimento) di Antonio Carlos Jobim, raccolti nell'eccezionale Jobim-Morelenbaum Quintet, rievocheranno (15 ottobre) l'opera incantatoria di questo mirabile compositore, vera e propria rappresentazione di quella cultura brasiliana che sa stare straordinariamente in bilico fra raffinatezza di contenuti e un'anima dichiaratamente popolare, secondo un modello che è comune a molte fra le tradizioni culturali -un tempo colpevolmente ignorate- che oggi possiamo finalmente conoscere e apprezzare in tutta la loro ricchezza e originalità.

Non sarà assente, com'è tradizione di "Aperitivo in Concerto", la grande cultura musicale europea, sebbene presentata sotto vesti inconsuete: una eccezionale interprete teatrale (ma che già da tempo si cimenta abilmente anche nel canto, collaborando con artisti di fama quali Jean-Marie Sénia e Markus Stockhausen) come Hanna Schygulla (che molti ricordano affascinante protagonista in molti film di Rainer Werner Fassbinder, Marco Ferreri, Ettore Scola, Carlos Saura, Jean-Luc Godard, Kenneth Branagh, Wim Wenders, Andrzej Wajda e Margarethe von Trotta) si esibirà (10 dicembre) in un raffinato recital -Bertolt Brecht, Ici et Maintenant- dedicato, per l'appunto, a Bertolt Brecht e anche ai musicisti che più collaborarono con il celebre drammaturgo: Kurt Weill (di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita) e Hanns Eisler, pure essi pionieri dell'elaborazione di un linguaggio che sapesse essere sofisticato e complesso senza allontanarsi dalla propria capacità di comunicare.
Uno fra i protagonisti più vivaci e inventivi della scena musicale contemporanea, l'apprezzato e geniale pianista americano Uri Caine, a capo di un largo ensemble offrirà (3 dicembre) un intenso contributo alle attuali celebrazioni bachiane, proponendo una peculiare, modernissima rielaborazione di uno fra i grandi capolavori della musica occidentale, le Variazioni Goldberg, riviste attraverso ogni possibile gergo musicale contemporaneo secondo un'ottica che ne esalta l'imperitura attualità. Si presenta inoltre, per la prima volta in Italia, un sorprendente gruppo britannico, London Saxophonic, orchestra di sassofoni composta dai più noti strumentisti delle migliori compagini inglesi, in un programma dedicato a una serie di particolarmente attraenti composizioni contemporanee, proposte in arrangiamenti scritti dagli stessi autori e realizzati in modo del tutto fuori dagli schemi e con risultati di grandissimo fascino sonoro (18 febbraio).
Il jazz è ulteriormente rappresentato da gruppi e solisti di straordinario valore come il sommo pianista John Lewis (già animatore di un gruppo che ha fatto letteralmente la Storia musicale novecentesca come il Modern Jazz Quartet), di ritorno a Milano (19 novembre) dopo lunga assenza, e che delineerà un vero e proprio autoritratto di un artista che ha lasciato un segno di squisita eleganza e di profonda raffinatezza nelle vicende più significative della musica nel nostro tempo. Particolarmente spettacolare -un vero evento- si annuncia il ritorno a Milano, dopo lunga assenza, del grandissimo pianista, compositore e arrangiatore Michel Legrand (22 ottobre). Celebrato autore di colonne sonore per film come Yentl, Summer of '42, Les Parapluies de Cherbourg, l'artista francese, già collaboratore di Miles Davis e John Coltrane, ripercorrerà alcune fra le pagine più famose della sua lunga carriera d'autore, affiancato dal proprio trio e da un artista leggendario come il chitarrista Kenny Burrell, fra i grandissimi protagonisti storici del jazz.

Conclude la stagione in modo particolarmente brillante e inusuale un artista la cui presenza sui palcoscenici italiani è stata sin qui troppo rara: il pianista Maurice El Médioni, celebrato e idolatrato in tutto il mondo mediterraneo come uno dei grandi precursori del cosiddetto raï, ci trasporterà (21 gennaio), con il suo fastoso e trascinante PianOriental, nel fascinoso connubio fra tradizioni musicali ebraiche e mediorientali che egli genialmente realizza da oltre un cinquantennio e con cui attraeva, intratteneva e stupiva già nel 1942 le truppe Alleate sbarcate a Orano.

TEATRO MANZONI
via Manzoni, 42 - Milano
tel.: 0276000231/0276020543

DOMENICA MATTINA, ORE 11.00
Biglietto ingresso: Lit. 15.000
Ridotto giovani: Lit. 10.000

per ulteriori informazioni:
Viviana Allocchio
Iniziative Speciali
Teatro Manzoni
Palazzo Canova, VII° piano
Centro Direzionale
20090 MILANO 2 (Segrate)
tel.: 0221025118 - fax: 0221025110

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