Nepente Art Gallery
Milano
via Volta, 15
02 29008422
WEB
Inaugurazione nuovo spazio
dal 13/10/2004 al 14/11/2004
02 29008422
WEB
Segnalato da

Nepente Art Gallery




 
calendario eventi  :: 




13/10/2004

Inaugurazione nuovo spazio

Nepente Art Gallery, Milano

Il nuovo spazio inaugura la sua attivita' espositiva i con una mostra che propone le opere recenti di tre autori italiani: Fabio Boni, Luigi Gariglio e Francesco Raffaelli, impegnati con approcci diversi e differenti finalita' nella difficile pratica del ritratto, tema al quale saranno dedicate le prime due mostre di apertura.


comunicato stampa

Inaugura la sua attività espositiva, giovedì 14 ottobre a Milano, il nuovo spazio Nepente Art Gallery, con una mostra che propone le opere recenti di tre autori italiani: Fabio Boni, Luigi Gariglio e Francesco Raffaelli, impegnati con approcci diversi e differenti finalità nella difficile pratica del ritratto, tema al quale NAG dedica le prime due mostre di apertura.

La fotografia, oscillando tra l’essere specchio introspettivo e, insieme, strumento di conoscenza, fin dai suoi inizi ha posto al tema del ritratto silenziose e specifiche questioni che la pittura precedente aveva solo in parte approfondito: la precisa crudeltà rappresentativa della fotografia ha infatti lungamente interferito con le comuni intenzioni, spesso apologetiche, della ritrattistica.
L'ambito contemporaneo sembra essersi liberato da molte delle ossessioni del ‘genere’, incrociando e sovrapponendo una moltitudine di soluzioni possibili. Così accade che la stessa immagine porti in sé un frammento di interesse sociologico, la cruda presentazione di un mondo, la pacata coscienza di una bellezza che ci parla da lontano. Con lavori spesso seriali, controllati frammenti di vita o ricostruzioni insieme asettiche ed intense, l’apparentemente sospesa interruzione del giudizio della fotografia contemporanea apre le porte a sottili rivelazioni, alle complesse sfaccettature di un mondo insostenibile.
Anche nella fotografia italiana più informata e vicina alle attive ricerche estere, gli artisti orientano il proprio lavoro in tali direzioni, lavorando a personali mappature di un paesaggio umano in turbolenta evoluzione, ricerche nelle quali convivono attenzione al sociale, introspezioni individuali, intenzioni espressive e, talvolta, scomode prese di posizione.

Luigi Gariglio ritrae donne ungheresi, polacche, brasiliane che in Italia lavorano come ballerine in locali di lap dance sottraendo loro ogni artificio spettacolare abitualmente usato nella professione - dal trucco pesante al movimento, dal buio delle sale ai colori intensi dei rapidi show -, lasciandole immerse in una luce chiara e diretta, con lo sguardo sospeso, una volta tanto, ad osservarci. Il fotografo ci avvicina a queste donne, dal passato spesso severo che traspare dai loro volti, con delicatezza e allo stesso tempo con nuda chiarezza. Come spesso succede nel lavoro di Gariglio, il connubio tra la controllata attenzione sociologica e l’intensa umanità dello sguardo produce immagini che non ci pongono davanti a fatti compiuti, bensì a vicende personali in perenne tensione ed evoluzione.

Fabio Boni in centocinquantaseibambini rinnova una declinante tradizione dell’artigianato fotografico - il ritratto scolastico - utilizzando in chiave contemporanea la storica attitudine catalogica della fotografia. La solida struttura concettuale determina l'assoluta serialità delle riprese, frontali e a mezzobusto, lo sguardo dritto in macchina, lo sfondo bianchissimo, mettendo da parte gli apparati scenografici delle carte geografiche, dei banchi, insomma del luogo scuola. La durezza dello scatto si coniuga invece con la dolcezza dei soggetti, bambini di 8, 9, 10 anni che ci fissano con la purezza del presente già stemperata nella coscienza di un futuro adulto ormai non troppo lontano. Allo stesso tempo, la folta presenza di bambini immigrati ci racconta dei profondi cambiamenti in atto nella nostra società, e i coloratissimi abiti di tutti, in fondo intercambiabili, ci fanno intuire future possibili integrazioni.

“E’ un gioco di confini e di contrasti. Buio-luce, uomo-animale, animale-uomo, guardo-sono guardato. Non so spiegarmi il perché, ma mi ha colpito sempre più la morte violenta di un animale che non quella di un uomo. Se devo parlare di loro (gli animali), penso a una disciplina artistica muta: la fotografia”. Francesco Raffaelli, con I muti dello sguardo, sposta l’attenzione su un mondo animale dolorosamente vicino al nostro, incorporando nelle sue immagini il fortissimo silenzio che essi ci rivolgono. E proprio in questi ritratti di non umani forse troviamo risposta all’eterna muta domanda che ogni ritratto ci pone (mi riconosci? ti riconosci?).
Fabio Boni (Reggio Emilia 1965).
Dedica particolare attenzione al ritratto e alla fotografia sociale, producendo ricerche in Italia e all’estero dall’inizio degli anni novanta. Dal 1999 è docente presso il CFP Bauer di Milano ed ha tenuto diversi corsi e seminari sul ritratto fotografico.
Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre e pubblicato in diversi cataloghi.
Sue opere sono conservate presso collezioni pubbliche.

Luigi Gariglio (Torino 1968).
Insegna Sociologia visuale e usi sociali della fotografia presso l'Università di Torino. Con i suoi studenti dello IED di Torino approfondisce le possibilità del ritratto e dell'autoritratto.
Nell'anno in corso partecipa al Festival Internazionale di Roma nella mostra Sguardi e Riflessi presso Museo di Roma in Trastevere. E' presente nella mostra inaugurale del Museo di Fotografia Contemporanea: Il museo, le collezioni. Realizza nello stesso periodo un lavoro di ricerca tra Olanda e Finlandia, prodotto da Contrasto per il Libro collettivo Eurogeneration e la omonima mostra.

Francesco Raffaelli (Cesena 1953).
Si occupa di fotografia dalla fine degli anni 80. Nel 95 è presentato al Padiglione Italia della Biennale di Venezia. Ha esposto in Italia ed in Europa. Ha pubblicato Ritratti di Scuola e Animali. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private tra cui: Cabinet des Estampes de la Biblioteque Nationale de Paris, Musèe de la Photographie Charleroi (Belgio), Museo di Storia della Fotografia Alinari Firenze, Centro Studi Archivio della Comunicazione Università di Parma. Collabora stabilmente con Romeo Castellucci, regista del teatro Societas Raffaello Sanzio. Recentemente ha lavorato sul territorio trevigiano in una serie di committenze a fotografi italiani e stranieri tra i quali: Guido Guidi, Lewis Baltz e Gabriele Basilico.
Autore riservato e riparato, ha sviluppato recentemente il suo lavoro sulla comunicazione, intesa come difficoltà di comunicare fra gli umani, ma anche con il mondo.

NEPENTE ART GALLERY
Via Volta 15 (MM Moscova) 20121 Milano

IN ARCHIVIO [23]
Lorenzo Jucker
dal 11/6/2008 al 11/7/2008

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede