Diverse sedi
Bologna

Gender Bender
dal 28/10/2004 al 3/11/2004
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Segnalato da

Pepita Promoters



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Erwin Olaf



 
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28/10/2004

Gender Bender

Diverse sedi, Bologna

Corpi, Identita'. Il Festival presenta i nuovi immaginari legati alla rappresentazione del genere maschile e femminile, esempi tratti dal cinema, le arti visive, la letteratura, la musica e le arti performative. Un progetto realizzato da Il Cassero, Gay Lesbian Center, con la direzione artistica di Daniele Del Pozzo. Il Festival e' il primo progetto che attiva tutte le realta' artistiche e scientifiche che hanno sede all’interno della Manifattura delle Arti, il nuovo polo culturale di Bologna sorto nell’antica area portuale della citta'


comunicato stampa

Corpi, Identità
festival internazionale
Bologna 29 ottobre - 3 novembre 2004

Dal 29 ottobre al 3 novembre 2004 Bologna ospita la seconda edizione di GENDER BENDER, festival internazionale sul tema delle identità, una delle questioni più urgenti tra le riflessioni del vivere contemporaneo. Il Festival presenta i nuovi immaginari legati alla rappresentazione del genere maschile e femminile, esempi tratti dal cinema, le arti visive, la letteratura, la musica e le arti performative.

GENDER BENDER è un progetto realizzato da Il Cassero, Gay Lesbian Center, con la direzione artistica di Daniele Del Pozzo. Il Festival è il primo progetto che attiva tutte le realtà artistiche e scientifiche che hanno sede all’interno della Manifattura delle Arti, il nuovo polo culturale di Bologna sorto nell’antica area portuale della città: il Cassero, la Cineteca di Bologna, la Galleria d’Arte Moderna, le nuove sale del Cinema Lumiére, il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna.

Diversi i percorsi che la seconda edizione di Gender Bender presenta al suo interno.

Erwin olaf: imitation of life-Mostra fotografica di Erwin Olaf
Alla presenza del grande fotografo olandese Erwin Olaf, il festival si apre con la mostra fotografica Erwin Olaf: Imitation of Life (dal 29 ottobre al 28 novembre - Villa delle Rose, via Saragozza 228/230); la mostra, curata da Walter Rovere, è la più vasta finora ospitata in Italia.
L’evento è realizzato in partnership con Lavazza.
Nato in Olanda nel 1959, Olaf è uno degli artisti più innovativi che attualmente lavorano nel campo della fotografia. Ha tenuto importanti mostre personali allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Groninger Museum di Groningen, alla Kunsthaus for Modern Art di Rotterdam, al Frankfurter Kunsteverein e al Ludwig Museum in Germania, al Paris Photo, alla Flatland Gallery di Utrecht, alla Wessel O’Connor di New York, all’Espacio Minimo di Madrid. Le sue serie fotografiche, nei primi anni ottanta in bianco e nero e dagli anni novanta passate al colore e a raffinati quanto virtuosistici interventi di rielaborazione digitale, si presentano come commenti ricchi di humour sui processi comunicativi dei mondi della pubblicità, della moda, dei tabloid scandalistici, della fotografia pornografica, ma rielaborando anche immagini della storia dell’arte. In esposizione le sue serie complete: Fashion Victims, Mature, Separation, Paradise the Club, la controversa Royal Blood; e tra le altre, immagini scelte da Paradise Portraits.

HANS CHRISTIAN ANDERSEN
Il festival dedica un omaggio alla vita e all’opera del grande scrittore danese, di cui nel 2005 ricorre il secondo centenario della nascita.
Andersen (1805-1876) è uno degli autori più importanti del panorama ottocentesco, mentre i personaggi delle sue fiabe sono diventati parte del bagaglio culturale di tutto il mondo. Le iniziative a lui dedicate sono un’occasione di verifica dei luoghi comuni rispetto alla sua produzione e di approfondimento degli aspetti meno noti della sua vita e della sua opera. Tra queste iniziative si sottolinea il Convegno internazionale (30 e 31 ottobre, Auditorium del Dipartimento di Musica e Spettacolo, via Azzo Gardino 65), dove il dato biografico dell’autore e i temi di grande importanza, quali la sessualità e la religione, verranno a intrecciarsi con i motivi, i caratteri e le vicende narrate nelle sue opere, in un continuo gioco di rimandi che alimentò molta della sua produzione, in una generale rilettura dei racconti, portatori, allo stesso tempo, di un sofisticato insegnamento morale e di una forte carica di ambiguità. Tra i relatori, Bruno Berni, traduttore, saggista e direttore della biblioteca dell’Istituto Italiano di Studi Germanici, Antonio Faeti esperto di letteratura per ragazzi, Emanuela Martini critico cinematografico, saggista e giornalista.
Gli appuntamenti dedicati ad Andersen proseguono con lo spettacolo teatrale Il compagno di viaggio, (1 novembre ore 21.30, Sala Borsa, p.za Nettuno, 3) portato in scena da Ascanio Celestini, uno dei protagonisti più interessanti della nuova scena teatrale italiana; autore e interprete di un teatro di narrazione per cui ha vinto nel 2002 il Premio UBU. Con Il Compagno di viaggio, Celestini si cimenta con la narrazione di alcune delle fiabe più enigmatiche e divertenti del poeta danese.
Non potevano mancare gli omaggi cinematografici (Cinema Lumiére, via Azzo Gardino 65), con due capolavori tratti da opere di Andersen: Scarpette Rosse, film del 1948 dei registi inglesi William Powell e Emeric Pressburger, melodramma perfetto, in equilibrio tra romanticismo e maledettismo, ammirato da Scorsese, Coppola, De Palma e Gene Kelly e L’acciarino Magico (17 novembre ore 10), rarissimo e affascinante lungometraggio d’animazione del 1946, presentato al pubblico delle scuole elementari di Bologna come parte del programma di Sala Borsa Ragazzi Fiabe d’autunno.

PERFORMANCE-REPRODUCTION
Anche la performance è una protagonista di Gender Bender, con Reproduction (3 novembre ore 19.30 e in replica alle ore 22.00 Galleria d’Arte Moderna di Bologna, piazza Costituzione 3), spettacolo della coreografa Estzer Salamon, in co-produzione con Xing.
La Salamon è un’esponente di punta della nuova coreografia europea, ha lavorato tra gli altri con Xavier le Roy per Giszelle. Reproduction, rappresentato al Podewil di Berlino e al Centre George Pompidou di Parigi, è una coreografia per otto persone, che esplora in maniera brillante la percezione dei generi e propone una riflessione inedita sul modo in cui un corpo acquista un’identità a partire dai diversi sguardi che lo indagano. Attraverso la riproduzione di scene di intimità, il pubblico assiste a uno spettacolo in cui i limiti fisici, che siamo abituati a vedere e riconoscere, sono alterati. La relazione tra corpi, scena, accessori, costumi e movimenti, finisce per far perdere alle performer qualunque connotazione certa.
Spettacolo con posti limitati. Si consiglia la prenotazione.

Movie
Nella sezione Movie (dal 29 ottobre al 3 novembre - Cinema Lumiére, via Azzo Gardino 65) Gender Bender presenta le novità della produzione cinematografica internazionale.
Tra queste, l’ultimo lavoro dell’enfant terrible del cinema gay Bruce La Bruce dal titolo The Raspberry Reich: film bizzarro e vitale che omaggia le esperienze cinematografiche più estreme di Godard, e che vede protagonista un bislacco gruppo di terroristi anarchici berlinesi alle prese con una surreale e apocalittica rivoluzione sessuale votata al fallimento.
Dai terroristi anarchici alla gangster story con Splendid’s il film dei Motus, diretto da Daniela Nicolò e Enrico Casagrande, tratto dall’omonimo testo di Jean Genet del 1948. Splendid’s è il nome del lussuoso hotel in cui sette attori/gangster, circondati e assediati dalla polizia, tengono in ostaggio una ricca ereditiera con la complicità di un poliziotto. Con una forte atmosfera che occhieggia al cinema classico americano e alla gangster story, il film racconta gli ultimi istanti dell’assedio, il momento in cui esplodono lotte intestine e debolezze e in cui parte il valzer dei tradimenti.
Ancora cinema teutonico con Petra, film collettivo di un gruppo di artiste tedesche, riunite sotto la sigla Hangover Ltd. Completamente girato in un appartamento nel giro di 24 ore, Petra è un’opera che rimanda ai lavori di Fassbinder e Cassavetes, in cui le protagoniste si lanciano in una messa in scena vertiginosa delle esperienze più innovative del cinema e delle arti degli ultimi quaranta anni.
Il mito di Tiresia, storia del veggente greco che prima fu uomo e poi, per vendetta divina, donna e ancora uomo, è la trama da cui prende spunto Tiresia l’ultimo lavoro di Bertrand Bonello, regista del Pornografo e di Quelque chose d’organique, quest’ultimo inedito in Italia. Già in concorso al 56° Festival del Cinema di Cannes, è stato uno dei lavori più discussi della manifestazione, “amatodiato” dalla critica e capace di dividere a metà l’opinione del pubblico.
Tokyo Godfathersè invece l’ultima produzione dell’acclamato autore di animazione giapponese Kon Satoshi.
Commovente favola urbana dal sapore nettamente neorealista, ricco delle eco dei capolavori di Frank Capra e Charlie Chaplin, il film è una lettera d’amore alla moderna Tokyo, i cui viali intricati e grattacieli sono resi con assoluta precisione e disegnati con tenerezza e calore.
Agenti segreti al centro della scena con D.E.B.S della regista americana Angela Robinson, che con questo film presenta l’altra faccia delle Charlie’s Angels, commedia degli equivoci sposata a spettacolari scene di azione, il film miscela spionaggio e thriller in una piacevole rilettura lesbica degli action movies anni Settanta.Le D.E.B.S. a prima vista innocue adolescenti, sono in realtà temibili agenti speciali che lottano in prima linea contro il crimine. La loro nemica numero uno è Lucy Diamond, una pericolosa ladra con la passione per i brillanti che farà innamorare di sé la leader delle agenti segrete.
Per la sezione dei cult d’archivio una rarissima pellicola, il celeberrimo Je t’aime, moi non plus (1976) di Serge Gainsbourg, love story romantica e disperata tra un camionista gay, interpretato da uno splendido Joe Dalessandro, e una ragazza androgina, una radiosa Jane Birkin.

LIVE MUSIC
Grandi ospiti anche nella sezione Live Music (dal 29 ottobre al 3 novembre -Cassero, via Don Minzoni 18), tra questi Terre Thaemlitz, musicista, produttrice e fondatrice dell’etichetta Comatonse Recordings. Thaemlitz nel suo lavoro affronta i temi dell’identità nelle sue varie declinazioni, dal genere alla sessualità alla classe sociale, dal linguaggio all’etnia. La sua produzione include musica elettroacustica, Deep House destinata ai clubs, digital jazz, ambient e assoli di piano neo espressionisti composti al computer, ma sempre con un particolare approccio teorico, che lega le metodologie compositive usate ai processi sociali e identitari indagati in ciascun progetto.
Di particolare interesse la partecipazione delle Killer, gruppo fondato nel 1998 a Berlino da Gina V. D’Orio e Annika Line Trost, che ha esordito con una esplosiva miscela di trash rock anni ‘60 ed elettronica low-fi contemporanea come reazione alla noiosità di tanti concerti elettronici.
Direttamente dalla Grande Mela Baby Dee, una tra le più singolari presenze della scena transgender di New York. Autrice di canzoni in cui si esibisce vestita da coniglietta, accompagnata da piano, fisarmonica o arpa, è stata scoperta discograficamente da David Tibet dei Current 93. Time Out l’ha definita "un’attrazione da nightclub, il LA Times "una boccaccia esilarante”. Attualmente è in ritiro, essendo entrata come novizia nel misterioso ordine delle “Little Sisters of the Crabby Doom”.
Uno sguardo al Nord Europa con il gruppo finlandese Putsch '79 (In collaborazione con PopUp, one night mensile al Cassero), formato da Sami Liuski e Pauli Jylhänkangas. La disco music fine anni ‘70 è il loro riferimento principale, solo occasionalmente corretto da influenze techno e house; un'atmosfera da vintage party resa ancora più convincente dal massiccio uso di synth analogici e drum machines, accoppiati a campionamenti di altri "strumenti d'epoca" come basso e chitarra.

PARTY & DJ SET
Conclude il festival, una sezione dedicata a noti Dj (dal 29 ottobre al 3 novembre - Cassero, via Don Minzoni 18). Non poteva mancare il parigino Ivan Smagghe, che si è affermato come uno dei maggiori dj emergenti della scena dance, in grado di mescolare influenze americane o tedesche a influenze latine, ma anche antillane e orientali.
Interessante presenza quella di Gudrun Gut che, quando ancora studiava alla Hochschule der Künste di Berlino (1978-84), divenne nota come parte dei “Dilettanti geniali”, il movimento musicale della new wave tedesca. Negli ‘90 si è dedicata a comporre colonne sonore per film e radio drammi, e ha fondato nel ‘93 l’Ocean Club, un collettivo con il quale organizza regolarmente serate e un programma radio, in compagnia del produttore Thomas Fehlmann, noto per le sue collaborazioni con gli ORB.

Il Cassero Gay Lesbian Center realizza da più di venti anni progetti dedicati alle differenze di orientamento e identità sessuale. Svolge in Italia un ruolo di primo piano in campo culturale, artistico, politico e sociale con l'obiettivo di promuovere la cultura dei diritti e delle libertà civili delle persone gay, lesbiche e transessuali. Nel 2002 ha ricevuto dal Comune di Bologna una nuova sede, la Salara, posta all'interno della Manifattura delle Arti, il nuovo polo culturale di Bologna.
Daniele Del Pozzo è il direttore artistico e l’ideatore del festival: “Gender Bender è innanzitutto un radar dei tempi. Intercetta e decifra le evoluzioni, sorprendentemente rapide, con cui mutano gli immaginari legati al genere sessuale. Gli esempi offerti da artisti visivi, registi, scrittori, ma anche dall’industria musicale e dell’intrattenimento, anticipano in che modo andremo a rappresentare le trasformazioni e i cambiamenti divenuti parte integrante nella vita della maggior parte dei soggetti contemporanei.”

Per il secondo anno consecutivo Cult sostiene Gender Bender Festival, condividendone l’approccio eclettico e creativo al tema dell’identità nella società contemporanea e il ricchissimo cartellone internazionale. Cult promuove il festival con una campagna di spot rivolta ad un pubblico curioso e attento che ama il Cinema d’Autore, il Teatro, la Letteratura, la Musica, la Danza, l’Arte, la Moda, le nuove forme della Comunicazione. Cult si conferma una televisione con un’attenzione particolare ai territori della ricerca, ai nuovi linguaggi e alle contaminazioni dei generi, luoghi privilegiati dove emergono e si sviluppano i nuovi fenomeni socio-culturali ed artistici. Un soggetto attivo della produzione culturale, l’interfaccia video con i fatti, i personaggi, gli eventi del panorama italiano ed europeo.

Per la produzione del festival il Cassero Gay Lesbian Center ha scelto di affidarsi a The Culture Business – fanaticaboutfestivals, società specializzata in consulenze e servizi integrati per manifestazioni cinematografiche.

Il Festival è realizzato con il contributo di
Comune di Bologna – Settore Cultura, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna, Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, Mondriaan Foundation Amsterdam, Biblioteca Italiana delle Donne, Associazione Orlando, Fondazione Carisbo, Ambasciata del Regno di Danimarca, Hans Christian Andersen Foundation 2005,

Con il patrocinio di: Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna, Cineteca di Bologna, Goethe Institut Mailand,

Partner produttivi: Galleria D’Arte Moderna, Cinema Lumiére, DMS Università di Bologna, Sala Borsa, Sala Borsa Ragazzi, Xing, Centro Documentazione Il Cassero, Sexy Shock

Media Partner: Cult, il canale culturale della TV satellitare, visibile su SKY – canale 142

Ingressi: da 2 a 12 euro. Sconto del 50% sui biglietti di ingresso con l’Accredito Gender Bender (gratuito).

Mostra Olaf: orari di apertura 15-19, chiuso il lunedì

infoline
Circolo Arcigay Il Cassero
tel. +39 051 5280391

Ufficio Stampa
Pepita Promoters s.n.c
Tel +39 051 2919805
fax +39 051 2960653

vari luoghi di Bologna:
Manifattura delle Arti, Villa delle Rose, GAM, Sala Borsa

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