Spazio Oberdan
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Filmmaker
dal 16/11/2004 al 23/11/2004
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Segnalato da

Barbara Perversi




 
calendario eventi  :: 




16/11/2004

Filmmaker

Spazio Oberdan, Milano

Doc 9. Il Festival si articola in varie sezioni: il concorso internazionale sui temi del lavoro e del sociale, la vetrina dei lavori prodotti con un contributo di Filmmaker dal titolo 'Paesaggi umani' e una panoramica sui 'fuori formato'. E' inoltre in programma una retrospettiva sul regista franco-cambogiano Rithy Panh, che verra' invece presentata presso il Cinema Gnomo del Comune di Milano, dal 24 al 28 novembre.


comunicato stampa

Doc 9
Milano 17-23 novembre 2004
Spazio Oberdan

Direttore: Silvano Cavatorta

Si svolge dal 17 al 23 novembre allo Spazio Oberdan della Provincia di Milano, la nona edizione del Festival Internazionale FILMMAKER - DOC. Il Festival si articola in varie sezioni: il concorso internazionale sui temi del lavoro e del sociale, la vetrina dei lavori prodotti con un contributo di FILMMAKER dal titolo “Paesaggi umani” e una panoramica sui “fuori formato”.
E’ inoltre in programma una retrospettiva sul regista franco-cambogiano Rithy Panh, che verrà invece presentata presso il Cinema Gnomo del Comune di Milano, dal 24 al 28 novembre.

Il festival è realizzato con il sostegno di:
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali/Dipartimento dello Spettacolo;
Regione Lombardia/Direzione Generale Cultura, Identità e Autonomie della Lombardia;
Provincia di Milano/Settore Cultura;
Comune di Milano/Cultura e Musei, Spettacolo – Milano Cinema;
Comune di Milano/ Direzione Relazioni Internazionali, Ufficio S.O.C.I.;
Comune di Milano/Ufficio Esteri e Gemellaggi

1. Concorso internazionale per film e video su 'lavoro e temi sociali'

I film selezionati concorreranno ai premi ufficiali assegnati dalla giuria composta dai registi Antonio Bocola e Paolo Vari, dallo scrittore Giuseppe Genna, dalla sindacalista Anna Milani, dallo storico del cinema Vincenzo Buccheri, dall’organizzazione eventi Fnac Milano Sarah Branduardi e dalla direttrice della IIa Casa di Reclusione di Milano Lucia Castellano. Il primo premio ammonta a 5.000 euro, il secondo premio a 1.250 euro e il terzo premio – assegnato da Fnac – a 1.250 euro.

I titoli:

- “Aral – I pescatori del lago invisibile” di Carlos Casas e Saodat Ismailova (It/Uzb 2004, col. 52’)
Moynak, Repubblica dell’Uzbekistan, ex costa del lago d’Aral. Una landa deserta e brulla. Lo sfruttamento sbagliato dei fiumi per l’irrigazione, voluto dalle autorità sovietiche nella prima metà del 1900, e la coltivazione intensiva del cotone hanno ridotto dell’80% le acque del lago d’Aral. La vita dei suoi abitanti, che si fondava sulla pesca, è stata distrutta. In questo documentario si racconta delle tre generazioni rimaste. I vecchi, che ancora ricordano quando il lago era florido e ormai rassegnati alla sua e loro morte, gli adulti, che ancora cercano di vivere in quelle terre, che non vogliono abbandonare e sperano in un ritorno dell’acqua (la saggezza popolare dice che la terra cambia ogni 40 anni…), e i ragazzi che il lago l’hanno solo sentito raccontare e non riescono neppure a immaginarlo diverso da come è ora.

- “A Bar at the Victoria Station” di Leszek Dawid (Pol 2003, col. 56’)
La difficile situazione economica in Polonia rende la vita difficile a migliaia di giovani. Piotr e Marek sono due di loro. All’età di 26 e 29 anni vivono ancora a casa dei genitori facendosi mantenere da loro nella piccola città di Kluczbork, dove non hanno prospettive di lavoro. Decidono quindi di partire per Londra, vista un po’ come una terra promessa, nella speranza di un futuro migliore (il sogno di uno di loro è un piccolo bar a Victoria Station). Nel film c’è un terzo protagonista: il telefono, strumento essenziale per i due giovani, non a caso moltissimi sono i momenti, spesso fondamentali, che vedono i due giovani parlare al telefono. Il loro peregrinare per le strade di Londra è infatti sovente intervallato dalle loro conversazioni nelle cabine telefoniche per rispondere soprattutto ad annunci di lavoro, che a volte si rivelano delle esche per la vendita a caro prezzo dei permessi di lavoro.

- “Cachorro loco”(Cane rabbioso) di Cesar Meneghetti, Elisabetta Pandimiglio (Br 2003, col. 6’)
I motoboys sono i fattorini principianti, hanno tra 18 e 29 anni. Ogni giorno a San Paolo un motoboy si schianta per la strada lasciando sull’asfalto di una delle città più trafficate del mondo la speranza di una vita decente. Gli autisti di San Paolo li chiamano cachorros louchos, cani rabbiosi. Sono giovani, audaci, irrispettosi e imprudenti, mettono in pericolo non solo la loro vita ma anche quella degli altri, perché non hanno nulla da perdere. Ormai costituiscono un vero e proprio clan, sono più di 439.000 ed essere un motoboy non è una semplice occupazione, ma uno stile di vita vero e proprio. Percorrono dai 200 ai 500 km al giorno, guadagnando 2 dollari all’ora e trasportando di tutto. E l’ultimo sogno è la normalità, anche se qualcuno dice che i giovani di San Paolo non hanno sogni o comunque li abbandonano troppo presto perché possano ricordarsene.

- “Fasinpat - Fabbrica sin patron ” di Daniele Incalcaterra (Arg 2004, col. 65’)
Nella provincia di Neuquèn, nella Patagonia argentina, una fabbrica di ceramiche, la Zanon, che aveva prosperato durante gli anni della dittatura e del governo Menem, minacciava di licenziare la metà dei suoi operai per evitare la chiusura definitiva dovuta alla crisi imperante. Alla fine del 2001 gli operai non accettarono di negoziare i licenziamenti e occuparono la fabbrica. Da allora la Zanon sta producendo guidata dai suoi operai. Utilizzando solo il 15% della sua capacità produttiva questi hanno saputo creare nuovi posti di lavoro per i disoccupati e tutti guadagnano un salario di 800 pesos. Ovviamente questa situazione non piace al potere politico che sta cercando di eliminare questo tipo di esperienze. In Argentina ci sono circa 100 fabbriche che stanno seguendo l’esempio di lotta degli operai della Zanon. La vicenda è raccontata direttamente dagli stessi protagonisti.

-“ Aus Liebe zum Volk” (Vi amo tutti) di Eyal Sivan, Audrey Maurion (Germ/Fr 2004, col. 88’)
Ultimo giorno di lavoro di un agente della Stasi, il famigerato servizio segreto della Germania Est durante gli anni della Guerra fredda. Dopo la caduta del muro di Berlino la Stasi non ha più ragion d’essere e così si procede al suo smantellamento in nome di una Germania finalmente unita e libera. Le migliaia di dossier su veri o presunti dissidenti giacciono ora inutili negli archivi o gettati lungo i corridoi o per le trombe delle scale, in un gesto di estrema liberazione da parte di chi aveva subito le indagini. Emblematiche e fondamentali per il loro significato sono le continue riprese delle telecamere nascoste ovunque, che seguivano i cittadini nei locali pubblici, per le strade e perfino in casa e registravano ogni atto riportandolo sugli schermi nella centrale operativa della Stasi, dove gli agenti catalogavano ogni azione. Pratica di orwelliana memoria neppure troppo lontana anche dall’odierna realtà…
L’uomo, voce off narrante e sguardo in soggettiva per buona parte del film, parla con una certa malinconia e rimpianto della sua vita, del suo lavoro, dei suoi ideali e in particolare del socialismo, vissuto come realizzazione a cui tendere.

- “Maquilas” Beppe Maria Gaudino, Isabella Sandri (It 2004, col. 120’)
Ciudad Juarez, una città in mezzo al deserto, nel nord del Messico e al confine col Texas. E’ lì che vengono rigettati i clandestini che non riescono a passare il Rio Bravo per andare negli Stati Uniti.
Intelligentemente il capitale straniero ha pensato bene di piantare lì circa 400 fabbriche (le ‘maquilas’) in 18 parchi industriali (zone franche chiamate Export Processing Zones) perchè Ciudad Juarez è una città veramente conveniente, dove si prende e non si paga. Nessuno paga niente, né tasse, né dazi; poco o niente la mano d’opera; non si è obbligati a smaltire o a restituire i rifiuti industriali e tossici ai Paesi esportatori di materie prime che vengono lavorate qui in Messico. Nessuno paga niente neanche per l’omicidio. E’ a Ciudad Juarez che i contadini venuti dal sud possono nel giro di qualche anno, lavorando come degli schiavi nelle maquilas a ritmi terribili per circa 50 dollari alla settimana, raggiungere i loro sogni: un’automobile una casa di blocchetti di cemento. E’ questa l’unica possibilità offerta loro dalla politica neoliberista del governo messicano avvallata dai “Trattati di Libero Commercio” con Stati Uniti, Canada, Giappone, Europa e dal WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio. In cambio resta come unico patrimonio l’ennesima discarica della vita e della sua qualità.

- “Padre Pio Express” di Ilaria Freccia (It 2003, col. 56’)
Un gruppo di anziani compie una gita a basso costo al Santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo. Due giorni a 30 euro, pullman e albergo compresi, organizzati da una ditta di vendita diretta. Due giorni tra preghiera, benedizioni in serie, divertimento, momenti surreali e commoventi, serata danzante e vendita finale (vero scopo del viaggio). Uno sguardo su un’Italia in bilico fra religiosità e superstizione, tradizione e consumismo, sacro e profano, souvenir e preghiere. Una cruda fotografia di un fenomeno sociale molto diffuso dagli aspetti più diversi, ma poco indagato, che nasconde una fiorente industria di quelli che possono essere definiti tours de force religiosi.

- “Le Passeur” (Il traghettatore) di Raphaelle Aellig Regnier (Ch 2004, col. 52’)
La morte è una pratica quotidiana per Eusebio Sanchez, impiegato da quasi trent’anni alle Pompe funebri di Ginevra. Questo film penetra con pudore, ma allo stesso tempo con realismo, un tabù della nostra società, la morte, e ci mostra una professione per certi versi difficile e di cui si parla poco, quella del becchino. Attraverso Eusebio Sanchez la regista mostra con rispettoso silenzioso i gesti quotidiani di questo lavoro: lavare i cadaveri, pettinarli, vestirli, metterli nella bara, accompagnarli in chiesa e al cimitero e parlare con i parenti. È un lavoro psicologicamente duro, che mette a confronto con il più grande mistero dell’esistenza umana, e a volte i ricordi di tutti i volti che quest’uomo ha visto passare sembrano un carico troppo pesante da sopportare. Troppe immagini e troppe poche parole per cercare di capire.

- “Pietre, miracoli e petrolio” di Gianfranco Pannone (It 2004, col. 56’)
Negli anni Novanta l’Eni scopre un giacimento di petrolio in Basilicata, nella Val d’Agrì a 60 km a sud di Potenza. Questo pozzo petrolifero è uno dei più grandi dell’Europa continentale e riesce a far fronte all’8% del bisogno nazionale. C’è solo un piccolo problema: il pozzo è situato all’interno di un’area destinata a diventare parco nazionale. Tre sono le storie che diventano emblematiche e che si incrociano in questa vicenda, che alterna programmi di sviluppo per la zona, grazie ai proventi delle royalties di sfruttamento, a riflessioni sull’esigenza di mantenere intatto un patrimonio naturale che rischia di andare irrimediabilmente perso. Tre quindi sono le figure chiave che Pannone porta in primo piano ma che sono lo specchio delle diverse posizioni della gente del posto. Francesca Leggeri, titolare di un’azienda di agriturismo. Vittorio Prinzi, sindaco di Viaggiano, il comune più importante della zona. Gianni Lacorazza, un giornalista di una testata on line, che con le sue inchieste sul campo cerca di rispondere alle domande fondamentali: possono convivere petrolio e ambiente? Come conciliare le esigenze dello sviluppo con quelle della salvaguardia dell’ambiente?

- “Summer Lighning” (Lampi d’estate) di Nicos Ligouris (Germ/Gr 2004, col. 81’)
Costa sud dell’isola di Creta, un piccolo albero a gestione famigliare al di fuori dei più frequentati giri turistici è il set di questo film, l’attesa è la condizione esistenziale che caratterizza i protagonisti, alla maniera di Cecov. E una macchina fotografica è il mezzo per cercare di afferrare l’inafferrabile, per fotografare la stessa porzione di mare e cielo tutti i giorni a orari differenti, cercando di cogliere le variazioni della luce e sperando di riuscire prima o poi a catturare la “luce dell’estate”, raro fenomeno che si manifesta quando il cielo è particolarmente limpido, ma dopo più di 5000 fotografie quella luce non è ancora stata colta. Una metafora forse per riflessioni sulla vita, sul passare del tempo e sul significato delle azioni quotidiane. Sempre a metà strada fra il dionisiaco (i sentimenti) e l’apollineo (la ragione) in una sorta di nietzchiano eterno ritorno.

“Tarifa Trafic” di Joakim Demmer (Ch/Sp 2003, col. 60’)
Ogni anno 10.000 immigrati clandestini dall’Africa tentano di attraversare in gommone lo stretto far il Marocco e la Spagna, Molti riescono, ma molti non sopravvivono. Nel paradiso dei surfisti Tarifa, è diventata quasi una routine quotidiana trovare i cadaveri di questi clandestini sulla spiaggia. Il documentario racconta la storia degli annegati e pone indirettamente la questione della responsabilità europea. Il regista documenta questa dura realtà attraverso le sofferte e partecipate testimonianze di coloro che ogni giorno si confrontano con la disperazione di questa situazione (un agente della guardia civile e uno della Croce Rossa, un giornalista locale, un esponente di un’organizzazione per i diritti umani, un impresario di pompe funebri e il fratello di uno dei clandestini morti durante una traversata) utilizzando una narrazione in voce off e delle immagini dalle luci fredde, livide, soprattutto di tramonti e albe probabilmente portatori di morte.

- “Tre donne in Europa” di Corso Salani (It 2004, col. 60’)
Il documentario intende ritrarre la vita quotidiana di quei paesi dell’Est Europa noti per motivi storici o culturali ma in fondo poco conosciuti per quanto di sé porteranno nell’Unione Europea, nel tentativo di scoprirne gli aspetti meno evidenti eppure più ordinari, i lati più usuali eppure meno appariscenti. Il film punta attenzione su alcune figure di donne, una per ciascun paese, ritraendo la loro vita quotidiana, seguendo la loro esistenza giorno per giorno in ogni attività: al lavoro, nel tempo libero, in famiglia, con gli amici. Ungheria, Polonia e Lettonia offrono motivi di interesse sia per la particolarità delle loro occupazioni e del loro stile di vita, sia per la possibilità di gettare uno sguardo esaustivo sull’ambiente e sulla realtà in cui si muovono. In Ungheria incontriamo una consulente finanziaria; in Polonia la maestra di sci di una nota località di villeggiatura; in Lettonia una disegnatrice di pupazzi per film d’animazione; in Slovenia dobbiamo ancora incontrare la nostra figura di riferimento.
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2. Progetto produttivo "Paesaggi umani"

Dal 1985 Filmmaker offre, in ogni sua edizione, un contributo finanziario a cinque o sei giovani autori per realizzare un film o un video. Documentari, cortometraggi, film d’animazione e lavori sperimentali vengono realizzati a partire da una selezione dei migliori progetti arrivati in risposta al bando diffuso qualche mese prima. Si tratta di un lavoro di sostegno alla produzione di giovani registi che, dobbiamo dire, purtroppo non ha eguali in Italia nella sua sistematicità e coerenza. Fra i lavori finanziati negli anni precedenti ci sono alcuni degli esordi di maggiore carattere e originalità del cinema italiano degli ultimi anni: Silvio Soldini, Paolo Rosa, Alina Marazzi, Giovanni Maderna, Michelangelo Frammartino, Paolo Vari e Antonio Bocola. In quasi vent’anni di sostegno alla produzione, Filmmaker ha registrato e rappresentato l’affermarsi o lo svanire di nuove tendenze, tentativi di elaborare approcci diversi alla professione, il consolidarsi di nuove tecnologie e delle relative “estetiche”, e l’evoluzione del gusto e della sensibilità nella realizzazione di film o video. Questa ricchezza si traduce ormai in decine di opere che arrivano a comporre un mosaico vivo e originale di sguardi sulla nostra città e sul suo territorio. Anche quest’anno i sette progetti produttivi di Filmmaker aggiungono qualcosa di nuovo a questo mosaico, lo integrano, lo arricchiscono, esplorano ambienti e personaggi di Milano e della Lombardia, proponendo sguardi inediti sulla nostra realtà o costruendo storie che la illuminano da angolazioni sorprendenti.
“Amore, Milano…” di Bruno Oliviero, vincitore del premio Kodak-Blue Gold. Si tratta di un film diaristico girato in 16mm che prende spunto dal romanzo di Dino Buzzati, “Un Amore“, una specie di guida per scoprire una città, Milano, in cui il napoletano Oliviero si è recentemente trasferito per iniziate una nuova esperienza con la compagna e il figlio di pochi mesi.
“Codice blu” di Mara Duchetti è invece una storia di fantascienza, ambientata a Milano 2. Una storia di libertà che racconta con sole fotografie, richiamando alla memoria di tutti “La Jetée” capolavoro di Chris Marker, la presa di coscienza dell’agente T-14 che il mondo in cui vive è costruito sulla menzogna.
“Terra, sottoterra e cielo” di Giacomo Giubilini è un documentario girato lungo la tratta ferroviaria Milano-Asso, in cui si racconta di un territorio che parla, attraverso le immagini e alcune interviste, dell’impossibilità del progresso. Rendere veloce la ferrovia murandola? Interrandola? Ecologisti e speculatori edilizi uniti nella lotta, politici locali contro politici regionali, norvegesi contro italiani. Il film intende raccontare, attraverso la storia di un treno da modernizzare, le vicende umane di personaggi che abitano una zona in cambiamento, zona che risente dei problemi legati alla globalizzazione e alla crisi dell’industria.
“Brianza made me” di Bettina Pontiggia e Cristina Proserpio, un road movie in camper attraverso la Brianza: incontri con persone, paesaggi e piccole fiction che le due registe mettono nel loro viaggio. “Questo è l’album del nostro viaggio di ritorno in Brianza. Il posto dove si nasce è sempre un posto dove prima o poi si torna e allora tanto vale partire subito.”
“Come prima” di Mirko Locatelli, fiction dai toni autobiografici che racconta la storia di Andrea, un ragazzo di 17 anni che subisce un trauma di cui porterà i segni per sempre: ha un incidente che gli procura grosse difficoltà motorie, la perdita della propria autosufficienza ma il proposito di continuare a provare, per confrontarsi e crescere, gli permette di superare le difficoltà più grosse.
Sempre di fiction si parla per “1000/mille” di Federico Floridi, film ambientato nella periferia di Milano. Il protagonista Daniele Marceca, è un giovane pugile esordiente, che per aiutare un amico contatta degli scommettitori accettando di perdere l’incontro; questo gli permetterà di ricevere del denaro con cui aiutare Marco.
“Il manuale del giovane zombie” è invece un progetto collettivo realizzato da un gruppo di studenti del Master in perfezionamento in documentario presso la Scuola di Cinema Televisione e Nuovi Media (Scuole Civiche di Milano). Documentario che parte dall’esperienza personale di Matteo che ha deciso di realizzare un video-manuale che illustra il percorso "standard" di chi riporta lesioni cerebrali a causa di un incidente stradale, dalla fase critica fino alle soglie dell'inserimento nella vita sociale. Sullo sfondo una domanda ricorrente: "Sarò di nuovo normale? Chi deciderà quando sono tornato normale?"
L’animazione di Elisa Bertolotti, “Una luce di pace” è realizzato con Emergency: si tratta di un cartone animato per i bambini della scuola elementare sul tema della pace che racconta cosa vuol dire essere e vivere in guerra.
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3. Retrospettiva Rithy Panh

Dopo Johan Van der Keuken, Frederick Wiseman, Errol Morris e Peter Forgacs, Filmmaker dedica la retrospettiva a Rithy Panh, l’originale regista cambogiano da molti anni residente in Francia, autore del recente e celebrato “S21, la machine de mort khmère rouge”, presentato nella selezione ufficiale di Cannes 2003.

“Per me il cinema è testimonianza. Un lavoro fondato sull’ascolto, inquadrato all’altezza di ogni individuo. Non una risposta o una dimostrazione, ma un modo per porre delle domande.” Così Rithy Panh, nato nel 1964 a Phnom Penh, in Cambogia, descrive il suo lavoro di scavo nella storia recente del suo paese. Un’operazione dolorosa e necessaria affondata nell’esperienza personale del regista, che giovanissimo subì i rigori della dittatura sanguinaria dei Khmer Rossi e che oggi offre il suo contributo di verità e di passione alla ricostruzione del suo paese.

La retrospettiva si terrà presso il cinema Gnomo (Via Lanzone 30/a) dal 25 al 28 novembre 2004 in collaborazione con il contributo del Comune di Milano Settore Cultura Musei Spettacolo - Ufficio Cinema e Ufficio Relazioni Internazionali, in collaborazione con Centre Culturel Français de Milan e Ministère des Affaires étrangères – DGCID - Bureau du documentaire. Nel mese di dicembre verrà presentata alla Cineteca di Bologna e in gennaio al Museo del cinema di Torino.

Inaugurazione della retrospettiva “RITHY PANH LA MEMORIA OSTINATA“, incontro con Rithy Panh e anteprima del film “S21. La machine de mort Khmere Rouge” Mercoledì 24 novembre ore 20.00 presso il Centro Culturale Francese di Milano – Espace de projection,
Corso Magenta 63 – Milano
Venerdì 26 novembre, presso il Cinema Gnomo dalle ore 15.00 alle 19.00 “Workshop con Rithy Panh” (Iscrizione obbligatoria 10 euro)

Per l'occasione Filmmaker ha realizzato una monografia, che, prima a livello mondiale, analizza l'intera opera Panh, con studi e contributi originali di alcuni fra i più importanti specialisti italiani e francesi.
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4. Fuori Formato

Sezione panoramica non competitiva, dedicata a quei prodotti che per lunghezza, formato o linguaggio, resistono alle logiche strutturali e alle gabbie dei generi e dei format. Documentari d'autore, film saggio, docu-fiction e film di montaggio costituiscono gli ingredienti principali della sezione più sperimentale e curiosa dell'intero festival: Bill Morrison, Salvo Cuccia, John Foot, Gianluca Fumagalli, Luca Pastore, Federico Rizzo, Marina Spada, “Il Grande Fardello” realizzato da Simone Pera e Marianna Schivardi insieme ai detenuti della Casa Circondariale di San Vittore, allievi del corso F.S.E “Editor Digitale” e soci della cooperativa sociale e.s.t.i.a.

Il festival è realizzato in associazione con:
Fnac, Pastorale del Lavoro dell’Arcidiocesi di Milano; SPI CGIL Milano; CGIL-CISL-UIL Lombardia; Camera del Lavoro Metropolitana di Milano; Civiche scuole di Milano, Fondazione di partecipazione, Scuola di Cinema Tv e Nuovi Media; Fondazione Cineteca Italiana; Goethe-Institut Mailand; Centre Culturel Français; Centro Culturale Svizzero; FNAC e PLANET.
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Programma

Festival Internazionale FILMMAKER Doc 9
Milano 17 – 23 novembre 2004

Mercoledì 17 novembre
Ore 18.30 FUORI FORMATO
Frutti di carne e spirito - Dalì e la Superbia di Maurizio Margherito (It 2004, col. 16’)
Quei ragazzi del 43-44 di Leonardo Gervasi (It 2004, b/n e col. 50’)
Ore 20.00 PAESAGGI UMANI 1
Come prima di Mirko Locatelli (It 2004, col. 59’)
Terra, sottoterra e cielo di Giacomo Giubilini (It 2004, col. 38’)
Brianza made me di Bettina Pontiggia, Cristina Proserpio (It 2004, col. 30’)
Ore 22.30 PAESAGGI UMANI 1 – replica

Giovedì 18 novembre
Ore 18.00 FUORI FORMATO
Frutti di carne e spirito - Monet e la sua Invidia di Maurizio Margherito (It 2004, col. 14’)
Caleidoscopio emozionale di Maria di Cesare (It 2004, col. 28’)
Sulle tracce del gatto di Andrea Caccia, Vittorio Moroni (Italia 2003, col. 44’)
Ore 20.00 PAESAGGI UMANI 2
Amore, Milano… di Bruno Oliviero (It 2004, col. 20’)
Codice blu di Mara Duchetti (It 2004, col. 30’)
Il manuale del giovane Zombie di Franco Consales, Renato Gagliano, Ahmine Lemnaour, Gianluca Orrico, Davide Pernicano (It 2004, col. 39’)
1000/mille di Federico Floridi (It 2004, col. 17’)
Costruiamo la luce di Elisa Bertolotti (It 2004, col. 1’) estratto
Ore 22.30 PAESAGGI UMANI 2 – replica

Venerdì 19 novembre
Ore 18.30 FUORI FORMATO
Frutti di carne e spirito - L’Ira di Caravaggio (It 2004, col. 14’)
Controvento di Marina Spada (It 2004, col. 30’)
Maurizio Galimberti fotografo di Tonino Curagi, Anna Gorio (It 2004, col. 24’)
Ore 20.00 CONCORSO 1
Tre donne in Europa di Corso Salani (It 2004, col. 60’)
Ore 21.15 BIRRE CALDE DONNE FREDDE
Mr IV piano di Stefano Giulidori (It 2004, b/n 25’)
Presentazione del libro Manuale per ragazze di successo di Paolo Cognetti, Ed Minimum fax, Ottobre 2004
Ore 22.30 CONCORSO 2
Crazy Dog di Cesar Meneghetti, Elisabetta Pandimiglio (Br 2003, col. 6’)
Summer Lightning di Nicos Ligouris (Germ/Gr 2004, col. 81’)

Sabato 20 novembre
Ore 14.30 PAESAGGI UMANI 1 – replica
Ore 16.45 FUORI FORMATO
Frutti di carne e spirito - James Ensor e la sua Pigrizia (It 2004, col. 12’)
Ringhiera, storia di una casa di John Foot (Gb 2004, col. 53’)
Ore 18.00 CONCORSO 3
Padre Pio Express di Ilaria Freccia (It 2003, col. 56’)
Le Passeur di Raphaelle Aellig Regnier (Ch 2004, col. 52’)
Ore 20.00 FUORI FORMATO
Decasia di Bill Morrison (Usa 2004, b/n e col. 67’) 35mm
Fuori vena di Tekla Taidelli (It 2004, col. 2’) trailer
Ore 22.00 CONCORSO 4
Aral di Carlos Casas e Saodat Ismailova (It/Uzb 2004, col. 52’)
A Bar at the Victoria Station di Leszek Dawid (Pol 2003, col. 56’)

Domenica 21 novembre
Ore 14.30 PAESAGGI UMANI 2 – replica
Ore 16.30 LUOGHI DEL FEMMINILE a cura dell’associazione Train de Vie
E’ lei a darmi il passo di Silvia Panzarin (It 2004, col. 30’)
Anime divise in due di Ilenia Maccagni (It 2004, b/n e col. 20’)
Kaiko e Venere di Lucia Stano (It 2004, col. 20’)
Ore 18.00 CONCORSO 5
Pietre, miracoli e petrolio di Gianfranco Pannone, Giovanni Fasanella (It 2004, col. 56’)
Fasinpat di Daniele Incalcaterra (Arg 2004, col. 65’)
Ore 20.15 FUORI FORMATO
Frutti di carne e spirito - Giotto e l’Avarizia (It 2004, col. 12’)
Guido Ballo poesie di Francesco Ballo, Marina Ballo Charmet (It 2003, col. 10’) L’ultima sigaretta di Gianluca Fumagalli (It 2004, col. 8’)
Ore 20.45 FUORI FORMATO
I dischi del sole di Luca Pastore (It 2004, col. 90’)
Ore 22.30 CONCORSO 6
I love You All di Eyal Sivan, Audrey Maurion (Germ/Fr 2004, col. 88’) 35mm

Lunedì 22 novembre
Ore 18.30 FUORI FORMATO
Art Discount di Marta Marelli (It 2004, col. 18’)
Ti conosco Mascherina Rossella Basile, Federica Francesca Riva (It 2004, col. 12’)
Che fine ha fatto Joe di Fabio Martina (It 2004, col. 24’)
Frutti di carne e spirito - P. Bruegel il vecchio e la sua Gola (It 2004, col. 12’)
Ore 20.00 CONCORSO 7
Tarifa Traffic di Joakim Demmer (Ch/Sp 2003, col. 60’)
Ore 21.00 FUORI FORMATO
Il Grande Fardello di Simone Pera, Marianna Schivardi con i detenuti della Casa Circondariale di San Vittore, allievi del corso F.S.E Editor Digitale e soci della cooperativa sociale e.s.t.i.a. (It 2004, col. 53’)
Ore 22.30 CONCORSO 8
Maquilas Beppe Maria Gaudino, Isabella Sandri (It 2004, col. 120’)

Martedì 23 novembre
Ore 19.00 FUORI FORMATO
Il Carbonaio racconta di Gabriele Sossella (It 2004, col. 22’)
Regalo di Natale di Marco Carraro, Maurizio Grillo, Alessandro Fea, Filippo Ticozzi (It 2004, col. 30)
Frutti di carne e spirito - Toulose-Lautrec e la Lussuria (It 2004, col. 14’)
Ore 20.15 FUORI FORMATO
Detour De Seta di Salvo Cuccia (It 2004, col. 57’)
Ore 21.30 PREMIAZIONE CONCORSO LAVORO E TEMI SOCIALI
Ore 22.00 FUORI FORMATO
Fuori vena di Tekla Taidelli (It 2004, col. 2’) trailer
Milano violenta di Federico Rizzo (It 2004, col. 16’)
Contra-Site di Daniele Incalcaterra, Fausta Quattrini (Arg 2004, col. 90’)

Tutti i film sono in lingua originale con sottotitoli in italiano
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info: Associazione Filmmaker Via Aosta, 2/C - 20155 Milano
tel +39.02.3313411 - fax +39.02.341193
e-mail fmkmi@tiscali.it - website: http://www.filmmakerfest.org

Ufficio Stampa
Barbara Perversi

Proiezioni:
Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2 (MM1 Porta Venezia).
Per l’occasione ci si può associare a Filmmaker: tessera: 5 euro
Cinema Gnomo, Via Lanzone 30/A (Vicolo S. Agostino), ingresso: biglietto 4,1 euro

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