Fuori e dentro, aperto e chiuso per l'artista sono metafore che attacca a tutto, anche al suo sistema, al suo modus operandi. Dalle sue prime mappe geografiche del mondo reinventate in quadri ad olio, in forme tridimensionali fatte di cera, di gesso, di ferro fino agli ultimi paesaggi in cera e vetro che sono in mostra
Mostra personale
Jennifer Bacon e Filippo Fossati sono orgogliosi di presentare
l’inaugurazione della prima mostra personale
a New York dell’artista italiano Maurizio Benatello.
Durante gli ultimi quindici anni, il lavoro di Maurizio Benatello
si é evoluto nelle maniere piú inaspettate e varie possibili; dagli
inizi del suo fare arte, le sue principali preoccupazioni sono state
d’ordine spaziale e di conoscenza della materia, con tutte le
implicazioni relate; tempo, percezione, forma e soprattutto con la
nozione del dentro e del fuori che nel suo lavoro ha formato
naturalmente una dialettica di divisione, la ovvia geometria che ci
acceca non appena la mettiamo in gioco nel campo della metafora. A
meno che uno sia cauto, questa dialettica puó trasformarsi in una base
di immagini che governa tutti i pensieri, sia quelli positivi che
quelli negativi. I filosofi, quando si confrontano con il dentro ed il
fuori, pensano in termini di essere e di non-essere. Per Maurizio la
metafisica ha radici profonde in una geometria implicita che - lo si
voglia o meno - conferisce spazialitá al di sopra del pensiero. Fuori
e dentro, aperto e chiuso per Maurizio Benatello sono metafore ch’egli
attacca a tutto, anche al suo sistema, al suo modus operandi. E come
le metafore hanno bisogno di una geografia per orientarsi negl’infiniti
sistemi metafisici, cosà Maurizio Benatello ne ha creata una sua, in
cui ogni cosa puó prendere forma, anche l’infinito.
Dalle sue prime mappe geografiche del mondo reinventate in quadri ad
olio, in forme tridimensionali fatte di cera, di gesso, di ferro (e
l’elenco dei materiali é lungo, a dimostrare, se ce ne fosse bisogno,
che la ricerca di Maurizio viaggia su livelli diversi) fino agli ultimi
paesaggi in cera e vetro che presenta alla Esso Gallery di New York,
possiamo sicuramente dire che alcuni elementi distintivi del modus
operandi di Maurizio Benatello, che lo hanno aiutato a mantenere il suo
lavoro al di fuori delle tentazioni della moda e lo hanno reso una
delle figure piú interessanti apparse ultimamente sulla scena artistica
italiana, possono essere riassunti nel modo libero e disinibito con cui
approccia l’arte, nella sofisticata sensibilitá con cui compone
articolazioni nello spazio o su superfici piane e soprattutto nella
cura con cui riconosce la primaria importanza dei materiali.
Al centro del suo interesse si puó trovare un tema che connette tutti i
diversi aspetti delle sue differenti serie di lavori, un interesse
verso la fisicalitá della materia in relazione ad un suo privato
sistema metafisico che contempla la reinvenzione o la reinterpretazione
del mondo che ci circonda, quello fatto di terra e di immensi
paesaggi.(...)
Estratto da una conversazione con Gastone Bela Drach sul lavoro di
Maurizio Benatello registrata a New York il 26 ottobre 2004.
Maurizio Benatello é nato a Torino nel 1959. Vive e lavora a San Mauro.
Il suo lavoro é stato esposto a Torino dalla Galleria Filippo Fossati
(cat.); Galleria Eva Menzio; Galleria CarloMaria Weber (cat.);
Recalcati Arte Contemporanea (cat.); Unione Culturale Franco
Antonicelli (cat.); Palazzo della Regione; San Pietro in Vincoli;
Centre Culturel Français de Turin tra le altre. Mostre di gruppo
comprendono tra le altre Esso Gallery, New York; Galerie Artiscope,
Bruxelles, Belgium; Museum of Modern Art, Bologna, Italy; Fortezza da
Basso, Florence (cat.); Palazzo dei Diamanti, Ferrara (cat.); Castello
di Volpaia, Volpaia, Siena (cat.); Palazzo Ruini, Reggio Emilia (cat.);
XXXI Biennale di Milano, Palazzo della Permanente, Milano (cat.)
Inaugurazione: dalle 18:00 alle 20:00
esso Gallery
531 West 26th St. New York, NY
Orario: Dal Martedà al Sabato dalle 11:00 alle 18:00