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25/1/2005

Vanessa Chimera

Spazio urbano, Bologna

…E CHE BELLEZZA SIA
performance inedita

URB_10
interventi artistici nel tessuto della città
A cura di Andrea Cioschi e Antonio D’Orazio

URB_10 è un progetto ideato e curato da Andrea Cioschi e Antonio D’Orazio che prevede la realizzazione di dieci interventi d’arte contemporanea negli spazi urbani. La proposta è quella di mettere in opera una relazione sinergica tra i linguaggi artistici e tutto ciò che contraddistingue il tessuto della città contemporanea, dalle strutture architettoniche ai passaggi di vita quotidiana. Dieci artisti sono invitati a realizzare appositamente un’opera in cui sia carattere significativo l’interrelazione con la città, i suoi connotati, le sue problematiche più attuali, attraverso l’interattività con chi vive e fa uso dell’ambiente urbano. Installazioni, performance, azioni, insediamenti artistici, dislocazioni di senso, pensati per produrre un momento di riflessione, di eccezione rispetto al quotidiano fluire cittadino.

URB_10 è una rassegna che si sposta dal centro alla periferia, dai parchi alle strade a scorrimento veloce, dalle vie alle piazze. Ogni artista invitato sceglie la location in cui realizzare l’intervento secondo la propria sensibilità. URB_10 si muove insieme agli artisti laddove si crea una zona di ricettività, un principio di significato, un’atmosfera interessante.

Mercoledì 26 gennaio 2005 alle ore 18 in Via Caprarie, incrocio con Via Drapperie a Bologna, avrà luogo il quarto evento della rassegna URB_10 - INTERVENTI ARTISTICI NEL TESSUTO DELLA CITTA'. L'artista invitata a realizzare un intervento nell’ambito degli spazi urbani di Bologna è Vanessa Chimera, da anni protagonista della scena artistica nazionale, che conduce una ricerca dai caratteri fortemente sperimentali sulle nuove declinazioni dei linguaggi delle arti visive. Videoinstallazioni, performance, happening, operazioni e processi creativi spesso estesi in un lasso di tempo dilatato, compongono la poetica di Vanessa Chimera, attraversata dal fil rouge della riflessione, sempre inedita, sulle caratteristiche costitutive del fare arte e dei singoli eventi cui dà vita, con una relazione costante e imprescindibile tra opera d’arte e luogo espositivo. Ha realizzato, ad esempio, nel 2000 l’installazione “Senza titolo” composta da cinque light box ovali in cui è ritratta come Madonna, collocati sulla porta del Museo del Santo di Padova in cui erano originariamente posti cinque originali in ceramica, poi rimossi e portati all’interno di una struttura museale; nel 2002, presso la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, l’happening “Il Capolavoro Sconosciuto”, nel quale ha letto per tutta la durata dell’evento le pagine dell’opera di Honoré de Balzac mentre veniva ripresa in diretta, o ancora “Nulla è perso” del 2002-2003, performance svolta in diversi momenti in cui ha ricamato minuziosamente i confini del mondo con un filo di perline su un paracadute di emergenza. Una temporalità spesso insolita, lenta ed espansa, è presente nelle opere di Vanessa Chimera, in cui le pratiche del corpo richiamano gestualità femminili e legate alla tradizione come il ricamo o alla quotidianità e alle dinamiche della comunicazione interpersonale. Nella performance “Inner Being”, realizzata presso l’ex convento di Scardavilla nel 2001, lentezza e interiorità erano i protagonisti di una riflessione che partiva dalla superficie del corpo per delineare una pratica di definizione dell’universo intimo, attraverso il taglio, la decolorazione e la colorazione dei capelli con le forme del cervello umano. Gestualità, significazioni e pratiche che nel percorso di Vanessa Chimera diventano metafore per approfondire le potenzialità espressive ed evocative del linguaggio e condurre l’osservatore in una dimensione riflessiva e poetica.

“…e che bellezza sia” è il titolo del progetto presentato dall’artista nell’ambito della rassegna Urb_10 e prosegue l’ideale filo conduttore della sua poetica tramite la realizzazione di una performance che si preannuncia come il primo step di un progetto di più ampio respiro che coinvolgerà successivamente il sito internet della rassegna stessa. Una performance in cui il fascino per la parola, la lettura e la comunicazione diventano una metodologia di indagine sul concetto di bellezza, sulla sua ampia significazione e sulla imprescindibile necessità “di bello” in relazione all’universo inquieto e del contemporaneo. Una proposta di interrelazione, di personalizzazione e di presenza realizzata nel centro storico di Bologna, luogo di passaggi rapidi e di memorie storiche, di attraversamenti vitali tra strutture antiche e quotidianità contemporanee, in cui le epoche si intrecciano, si mescolano e interferiscono.

Per informazioni:
tel. 349.5376114 – 340.9005717

mercoledì 26 gennaio 2005 - dalle ore 18 alle ore 19

Via Caprarie incrocio con Via Drapperie – Bologna

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