Tredici opere luminose. La luce, la contaminazione e il colore sono le caratteristiche formali ricorrenti nel lavoro di Lodola. Tramite l'impiego di plastiche, dagli anni '80 elabora un linguaggio visuale che attinge all'attualita' con uno sguardo al kitsch e al design.
Personale
13 opere luminose. La luce, la contaminazione e il colore sono le caratteristiche formali ricorrenti dell’eclettico Marco Lodola. Dagli anni Ottanta elabora un linguaggio visuale che attinge all’attualità tramite l’impiego di plastiche, con uno sguardo al kitsch ed al design. Spesso le sue icone si avvicinano all’estetica Pop ed al ready- made, al fumetto ed alla stilizzazione grafica. Da questa personale contaminazione risultano installazioni a grandezza naturale i cui soggetti sono spesso esseri umani, simboli di se stessi, oppure oggetti, entrambi accompagnati da luci colorate al neon. Celebre è la sua Ducati 996 in cui ha inserito fasci luminosi. Il fascino delle sue opere risiede nell’abilità di mettere in comunicazione vari ambiti del contemporaneo. Ha realizzato in stile fumettistico- pubblicitario ad esempio una serie di icone religiose riuscendo ad attualizzarle senza far loro perdere il carattere di sacralità .
Il suo universo fantastico e poliedrico si è inoltre spesso prestato ad illustrare copertine di albums musicali o scenografie per concerti. In mostra saranno presentate tredici opere luminose appartenenti ai vari cicli. Il 12 Febbraio alle 18.30 la mostra inaugurerà alla presenza dell’artista.
Marco Lodola è nato a Dorno (Pv) il 4 Aprile 1955. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze e Milano. All’inizio degli anni Ottanta intorno alla galleria milanese di Luciano Inga Pin fonda con un gruppo di artisti il Nuovo Futurismo, il cui principale teorico è Renato Barilli. Dal 1983 espone in Italia e all’estero: a Madrid, Barcellona, Vienna, Lione, Parigi; Amsterdam. Partecipa ad esposizioni e progetti per importanti industrie quali la Swatch, Coca Cola, Illy, Harley Davidson e Carlsberg. Nel 1994 è invitato dal governo della Repubblica Popolare Cinese ad esporre negli ex archivi della città di Pechino. Nel 1996 inizia a lavorare negli Stati Uniti. Partecipa alla XII Quadriennale di Roma e alla VI Biennale di Scultura di Montecarlo. Da anni collabora con scrittori contemporanei come Aldo Busi o con musicisti come Jovanotti, gli 883 e i Timoria. Nel 1998 esegue per la Saatchi&Saatchi i disegni per gli affiches di piazza del Popolo a Roma per la Tosca di Puccini. Nel 2000 realizza per il Teatro Massimo di Palermo Gli avidi lumi, quattro totem luminosi di sei metri ciascuno raffiguranti temi significativi delle opere in cartellone, rimasti poi esposti nelle maggiori piazze cittadine. Ha realizzato premi musicali come Roxy- Bar e Tribe Generation. Nel 2001 è stato incaricato di curare l’immagine del Carnevale di Venezia. Nell’occasione la Fondazione Bevilacqua- La Masa ha organizzato la mostra “Futurismi a Venezia†con opere sue e di Fortunato Depero.
Inaugurazione: sabato 12 febbraio, alle 1830
GALLERIA CARLOLIVI 115
via carlo livi 115 - prato
tutti i giorni 9.30-12.30/ 15.30- 19.30 - chiuso il lunedì mattina