Misteri. In mostra fotografie di corpi presi di schiena. Sono di spalle, a volte di profilo, ma coperti dai capelli o girati, sono solo i loro movimenti a identificarli, il loro posizionarsi in un certo modo nello spazio.
Misteri
Tutto ha inizio a partire da uno scatto fotografico, solo apparentemente banale, cercato, ma che quasi sembrerebbe non voluto. Il desiderio di registrazione dei dati e degli eventi nella forma più neutra possibile, attuata nella precedente serie di lavori, intitolata "Viventi", con l'ausilio di una macchina fotocopiatrice, ritorna nei "Misteri", svolto però in una modalità diversa. Mentre allora Davide Coltro seguiva l'idea della schedatura delle precise individualità delle persone di cui realizzava il ritratto, il gioco oggi si è rovesciato, passando dai volti di ciascun "vivente" all'anonimato dei corpi presi di schiena. Sono di spalle, a volte di profilo, ma coperti dai capelli o girati, sono solo i loro movimenti a identificarli, il loro posizionarsi in un certo modo nello spazio. Un senso di straniamento caratterizza entrambe le serie, ed è la modalità con cui Davide Coltro si accosta al mezzo tecnologico o fotografico. Una procedura che, in entrambi i casi, muove da un'adesione alla realtà di schiettezza disarmante, sotto il segno del ready-made di duchampiana memoria, dai risultati che conducono verso un ambito di surrealtà . I soggetti casuali e inconsapevoli degli scatti effettuati su di loro in presa diretta, vengono isolati, decontestualizzati, lasciati a confrontarsi con l'unico referente dello spazio vuoto, liberato dagli oggetti e dai riferimenti dimensionali. In queste immagini Davide Coltro ci sembra porsi in linea con certa ricerca visiva dell'ultimo decennio che ha cercato di conciliare nello strumento fotografico la presa diretta del reale, proseguendo sulla via dell'equazione arte-vita pronunciata dalle avanguardie del XX secolo, e le potenzialità , insite nella fotografia, di elaborazione formale di matrice pittorica. Il risultato riesce a comprendere la quotidianità immediata e insieme una sua riproposizione emozionata ed emozionante. Un lavoro in levare, che fa emergere dal buio, e in silenzio, le percezioni, così come succede nelle favole, dove le apparizioni si susseguono e prendono corpo man mano che le parole le definiscono e le fanno salire dal magma, dal substrato di archetipi che formano l'inconscio.
A cura di Camilla Bertoni
Immagine: Misteri, stampa Lambda su alluminio 125 x 135 cm. Collezione Giardini
Info email: allegrettiarte@allegrettiarte.it
Info mobile: 335-5397663
Inaugurazione: sabato 19 marzo ore 18.30
Galleria Arte è Arte
Villa Poma - Mantova
Orario: da venerdì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.30