Tommy Flanagan sarà accompagnato da altre due artisti di vastissima risonanza, l'eccezionale contrabbassista Rufus Reid e il batterista Albert "Tootie" Heath, membro di quella famiglia Heath che, con lo stesso Albert, con il contrabbassista Percy e il sassofonista Jimmy, tanto ha donato alla tradizione musicale africana-americana.
To be or not to bop.
Tommy Flanagan, pianoforte; Rufus Reid, contrabbasso; Albert 'Tootie' Heath, batteria.
Tommy Flanagan sarà accompagnato da altre due artisti di
vastissima risonanza, l'eccezionale contrabbassista Rufus Reid e il
batterista Albert "Tootie" Heath, membro di quella famiglia Heath che,
con lo stesso Albert, con il contrabbassista Percy e il sassofonista
Jimmy, tanto ha donato alla tradizione musicale africana-americana.
Musicista geniale ed elegantissimo, di straordinaria fantasia e dotato
di un supremo senso dello swing, Flanagan (che molti ricorderanno come
accompagnatore impeccabile e affascinante di un'artista leggendaria come
Ella Fitzgerald) dedicherà la sua unica esibizione italiana alla storia
e agli sviluppi del be bop, uno fra i linguaggi musicali più innovativi
della cultura musicale del XX secolo, e di cui il pianista è stato ed è
tuttora fra gli indiscussi protagonisti.
Il programma ospiterà così una
lunga serie di "classici" boppistici, nonché un nutrito numero di
standard (quelle celebri pagine della storia della canzone americana da
cui ogni jazzista attinge per mettere alla prova il proprio talento
improvvisativo), per dare vita così a un vero e proprio spaccato di
emozionanti ricordi e memorie che permangono infallibilmente attuali,
degna testimonianza, da parte di un artista leggendario, della perenne
vitalità e inestinguibile modernità del jazz.
Tommy Flanagan:
Nato (1930) e cresciuto in una delle capitali storiche del jazz,
Detroit, Flanagan studia il pianoforte da autodidatta dall'età di 5 anni
e esordisce a 15, a fianco di artisti come Milt Jackson, Thad Jones,
Elvin Jones e Kenny Burrell. Si trasferisce a New York nel 1956, e
ottiene subito il primo ingaggio al celebre locale Birdland, dove
sostituisce Bud Powell (il cui pianismo, assieme a quello di Art Tatum,
Teddy Wilson e Nat "King" Cole, costituisce un'influenza decisiva per il
giovane artista).
Dotato di uno straordinario talento, diviene presto
uno degli attori principali sulla scena musicale americana, e si
esibisce e incide con musicisti come Coleman Hawkins, Oscar Pettiford,
J. J. Johnson, Sonny Rollins (con cui ha inciso il leggendario Saxophone
Colossus), John Coltrane (con cui ha realoizzato un'incisione di
assoluto valore storico come Giant Steps), Charles Mingus e Miles Davis.
Nel 1957 incide il primo lavoro come leader, accompagnato dal
contrabbassista Wilbur Little e dal batterista Elvin Jones.
Il disco,
Tommy Flanagan Overseas, ben presto ricercatissimo dai collezionisti, è
stato più volte ristampato ed è la prima di una serie di realizzazioni
(molte fra le quali annoverabili fra i capolavori del pianismo
improvvisato) che oggi assommano a ben più di 150 (e che includono
collaborazioni con Tony Bennett, del quale nel 1966 Flanagan è stato il
direttore musicale, Curtis Fuller, Clark Terry, Harry "Sweets" Edison,
Philly Joe Jones, Pepper Adams, Franco Ambrosetti, Cannonball Adderley,
Gene Ammons, Art Farmer, Ray Brown, Frank Morgan, Freddie Hubbard, Phil
Woods, Marty Paich, Bobby Hutcherson, Bennie Wallace).
Fra il 1968 e il 1978 Flanagan pone la sua arte al servizio della
leggendaria cantante Ella Fitzgerald, rivelandosi come eccezionale,
sensibilissimo ed elegante accompagnatore, forse il più grande in
assoluto nella Storia del jazz.
Una volta abbandonato il suo posto accanto alla cantante, il pianista
ha intrapreso un'affascinante carriera di solista, collaborando in trio,
di volta in volta, con protagonisti quali il contrabbassista George Mraz
e i batteristi Elvin Jones, Al Foster e Art Taylor, o con eccellenti
giovani artisti quali il contrabbassista Peter Washington o batteristi
come Kenny Washington o Lewis Nash.
Premiato più volte con nomination ai
Grammy Award, votato più volte come miglior pianista nei referendum
della ben nota rivista Down Beat, Flanagan si distingue oggi per il suo
stile estremamente lirico, che conferisce una fisionomia
inaspettatamente melodica al linguaggio del be bop. Artista di estrema
raffinatezza, oggi nel pieno di un'eccezionale maturità , caratterizza
ogni sua interpretazione con un fenomenale senso dello swing.
Rufus Reid:
Fra i più acclamati contrabbassisti sulla scena jazzistica
internazionale, Rufus Reid è nato nel 1944 ad Atlanta, in Georgia. Ha
compiuto completi studi accademici presso la Northwestern University a
Evanston, nell'Illinois, sotto la guida di Warren Benfield e Joseph
Guastafeste, ambedue prime parti nella celebre Chicago Symphony
Orchestra. Diplomatosi nel 1971, si trasferisce a Chicago, dove si
dedica intensamente al jazz.
Apprezzatissimo per la sua tecnica
eccezionale, collabora con artisti quali Don Byas, Gene Ammons, Kenny
Dorham, Eddie Harris,Sonny Stitt, Philly Joe Jones, Thad Jones, Mel
Lewis, Dexter Gordon, Bill Evans, Stan Getz, Dizzy Gillespie, Art
Farmer. Ottimo compositore accademico, Reid lavora anche con il grande
direttore d'orchestra André Previn e la nota cantante lirica Kathleen
Battle, assieme alla Saint Luke's Chamber Orchestra.
In tempi più recenti, oltre a un prolungato sodalizio con il batterista
Akira Tana, ha collaborato con solisti di grande rinomanza quali i
sassofonisti Joe Henderson, Dave Liebman, Michael Brecker, Joe Lovano,
Gary Bartz e Jane Ira Bloom, i pianisti Kenny Barron, Benny Green, Barry
Harris, Andrew Hill, i contrabbassisti Peter Ind e Michael Moore, il
trombonista J. J. Johnson, l'arrangiatore Lalo Schifrin, il chitarrista
Kenny Burrell.
Presente in numerose incisioni discografiche (oltre 250), Reid si è
affermato anche come notevole pedagogo: oltre ad avere scritto un libro
di testo di valore come The Evolving Bassist, egli ha insegnato e
insegna presso la Stanford University, la William Paterson University,
al Lake Placid Insitute e ai Jamey Aebersold Summer Jazz Workshop.
Albert "Tootie" Heath:
Nato il 1935 a Philadelphia, Albert "Tootie" Heath appartiene ormai al
rango delle figure storiche della tradizione musicale
africana-americana. Fratello del sassofonista Jimmy Heath e del
contrabbassista Percy Heath (membro dello storico gruppo Modern Jazz
Quartet), Albert Heath si trasferisce nel 1957 a New York, dove debutta
discograficamente a fianco di John Coltrane. Dal 1958 al 1960 collabora
e incide con il trombonista J. J. Johnson e, dal 1960 al 1961 con il
Jazztet guidato da Art Farmer e Benny Golson.
E con il pianista Bobby
Timmons. Dal 1965 al 1968 lavora in Europa come free lance, collaborando
con numerosi artisti americani, fra cui Dexter Gordon e Kenny Drew.
Tornato negli Stati Uniti entra a far parte (1968-1969) del sestetto di
Herbie Hancock e, dal 1970 al 1974, è membro del complesso guidato dal
sassofonista Yusef Lateef; dopo un altro anno trascorso in Europa, fonda
con i fratelli il gruppo Heath Brothers, con il quale si esibisce dal
1975 al 1978.
Si trasferisce poi a Los Angeles, dove si esibisce come
free lance a fianco dei principali improvvisatori della cittÃ
californiana. Influenzato da artisti come Kenny Clarke, Philly Joe
Jones, Art Blakey, specs Wright e Max Roach, ha collaborato e inciso con
musicisti quali Cedar Walton, Wynton Kelly, Barry Harris, Buster
Williams, Freddie Hubbard, Don Cherry, Clifford Jordan, Donald Byrd,
Roscoe Mitchell, Ray Brown, Don Byas, Nat Adderley, Thad Jones, Kenny
Barron, Tete Montoliu, Cannoball Adderley.
Domenica 19 novembre, ore 11.00.
Biglietto ingresso: £ 15.000.
Ridotto giovani: £ 10.000.
Teatro Manzoni - via Manzoni, 42 - Milano - Tel: 0276000231 / 0276020543