White Flags. Bandiere Bianche. Performance: protagoniste saranno mille bandiere che contamineranno quel microcosmo internazionale che si viene a creare a Venezia durante i giorni di vernice della Biennale. Questa diffusione, idealmente, sara' un atto universale, capace di cancellare i confini spaziali.
White Flags
Bandiere Bianche
performance
1000 mini flags + 1 girl + 1 mini dress + 1 flag
10 giugno 2005, 11.00 - 14.00
Stefano Cagol presenta un suo progetto all’opening della 51ma edizione della Biennale Arti
Visive di Venezia.
Protagoniste della performance veneziana saranno mille bandiere che contamineranno quel microcosmo
internazionale che si viene a creare a Venezia durante i giorni di vernice della Biennale. In questo modo questa diffusione idealmente sarà un atto universale, capace di cancellare i confini spaziali.
Il simbolo della bandiera sarà stilizzato da un’eterea performer che diverrà un tutt’uno con i contorni della bandiera, impersonando la versione contemporanea di una dea, ma non invocata per proclamare vittoria bensì resa. Resa di fronte alla situazione attuale di reiterata incomprensione, resa dell’arte nell’incapacità di reagire e farsi sentire.
Per creare questa figura Stefano Cagol ha innescato la collaborazione con una stilista finlandese, Jaana Parkkila. Lei è designer, attualmente attiva come stilista della firma finlandese Marimekko.
Il progetto è nato da un video sulla bandiera americana realizzato a New York nel ‘99. «Stars & Stripes» (Stelle e striscie) era stato proiettato alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento nella collettiva «Nuovo Spazio Italiano» nel 2002, in occasione dell’apertura della nuova sede del Mart - Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto: qui la bandiera mossa dal vento è sdoppiata e da stendardo militare diviene farfalla in volo, da minacciosa si trasforma in rassicurante. Una ri-edizione del medesimo video - dal titolo «lies» (Bugie) - è stata presentata in gennaio-marzo di quest’anno all’interno della mostra personale di Stefano Cagol alla Platform Gallery di Londra a cura di Mami Kataoka, capo curatore al Mori Museum of Art di Tokyo.
Tappa successiva del progetto sarà invece una serie di installazioni ambientali in strutture museali internazionali tese a riflettere il concetto di bandiera e il suo significato all’interno della società attuale, allo stesso tempo unita dalla comunicazione ma ancora divisa in conflitti.
IN COLLABORAZIONE CON: JAANA PARKKILA, Stylist, Finland
SUPPORTATO DA: Archimede.nu
Giardini, 51. Esposizione Internazionale d'Arte Venezia