Sculture interattive di Rudi Punzo. "Cicli sonori" è il titolo di una serie di opere d'arte cinetiche dell'artista torinese Rudi Punzo. La saletta espositiva di Papier Maïs ospita una decina di opere dalle dimensioni ridotte e dall'aspetto di bizzarre scatole sonore.
Sculture interattive di Rudi Punzo.
"Cicli sonori" è il titolo di una serie di opere d'arte cinetiche dell'artista torinese Rudi Punzo. La saletta espositiva di Papier Maïs ospita una decina di opere dalle dimensioni ridotte e dall'aspetto di bizzarre scatole sonore.
Sollecitate dalla mano dei visitatori, le opere (i "cicli", nel senso delle biciclette) si muovono e producono suoni. Si verifica così una situazione particolare, in cui il visitatore di una mostra d'arte può partecipare direttamente, mettere in gioco la propria creatività e letteralmente provare divertimento attraverso l'opera esposta. Niente a che veder quindi con il rispettoso senso di sacralità e di intangibilità delle esposizioni tradizionali: questi oggetti si prestano innanzitutto a generare in chi ne fruisce un allegro sentimento di gioco. La loro forma e composizione rientra nella tradizione novecentesca dell'arte cinetica e rimanda a personaggi della storia della scultura che vanno da Calder a Tinguely.
Le opere sono costituite da assemblaggi di materiali di riciclo, secondo la poetica dell'object trouvé inaugurata dai surrealisti sulla scia di Duchamp. Il complesso di elementi di cui l'opera è composta è letteralmente trovato in strutture già esistenti, che sono poi assemblate e ricomposte sapientemente, alla ricerca di un effetto estetico e sonoro. L'operazione di riciclo dl materiale per la produzione artistica è perciò meno assimilabile al trash e più vicino ad una sorta di readymade rivisitato: gli oggetti, smembrati nelle loro parti e ricomposti, trovano un'armonia che è anche e soprattutto legata alla produzione di suono e movimento, somigliando a strumenti musicali molto particolari, campanelli e, in alcuni casi, persino macchine in grado di "produrre silenzio". Inoltre, pur essendo riconoscibili come suoni musicali, i rumori prodotti dagli ingranaggi sono almeno in parte assimilabili ad alcuni esperimenti tipici della musica contemporanea post-dodecafonica.
L'opera ambisce a sdrammatizzare la percezione "colta" e distante dell'arte, presentandosi invece come gioco irriverente - come LUDOARTE, nelle parole dello stesso artista. Il gioco coinvolge tanto l'artista, quanto il fruitore, che si trova a poter non solo toccare, ma interagire con l'opera imprimendo su di lei una forza cinetica concreta. L'opera d'arte si fa perciò interattiva: non nel senso telematico oggi in uso, ma in modo diretto e semplice.
Così la scultura si comporta al modo di un attore che presti la sua arte alla volontà del pubblico: una volta sollecitata, essa si muove e produce reazioni con l'ambiente. Non c'è né motore, né elettricità , ma l'idea dell'ingranaggio e del marchingegno meccanico simile a uno strumento musicale acustico tradizionale.
Lo stesso Rudi Punzo definisce i propri "cicli sonori" ricorrendo al concetto di "macchine desideranti" coniato da Deleuze: in altre parole si tratta di oggetti che trovano una propria dimensione performativa e vitale nella forza che le spinge a muoversi. Il desiderio, nel senso dello slancio vitale che produce movimento e trasformazione e che risiede nelle opere in potenza, è reso attuale da chi ne fruisce. Così l'opera si presta a essere toccata, maneggiata: è un oggetto di gioco creativo, uno strumento da vivere e da cui trarre godimento ciascuno a suo modo.
Con questi strumenti molto particolari Rudi Punzo ha anche dato vita a sorta di concerti-performances artistico-musicali (di cui l'ultima si è svolta alla Fondazione Pistoletto di Biella il 17 di questo mese). Queste performances si avvalgono della partecipazione di giovani musicisti, ballerine e cantanti professionisti, che interpretano improvvisando su un canovaccio minimo.
inaugurazione: martedì 28 novembre ore 18.00
periodo: dal 28 novembre al 11 dicembre
luogo: Papier Mais
indirizzo: via Principe Amedeo 35 Torino
patrocinio: "Città di Torino" e "Regione Piemonte"
testo di presentazione: Maria Cristina Strati
orario: dal lunedì al sabato 10.00/13.00 - 15.30/19.30
ingresso: libero
telefax: 011 8172427