Altern'Art
Monfalcone (GO)
vicolo Dessenibus, angolo via Bixio
338 6045489 FAX 0481 411576

Giuliana Balbi
dal 29/9/2005 al 30/10/2005
338 6045489 FAX 0481.411576
WEB
Segnalato da

Pamela Calligaris



approfondimenti

Giuliana Balbi



 
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29/9/2005

Giuliana Balbi

Altern'Art, Monfalcone (GO)

Personale. Appunti di viaggio, la casa, luoghi frequentati abitualmente. Una sorta di diario visivo, fatto di frammenti giustapposti e organizzati singolarmente in stuoie, tappeti, arazzi.


comunicato stampa

Mostra personale

La prima cosa che colpisce nel lavoro di Giuliana Balbi è la modalità tecnica; il particolare linguaggio che unisce, in maniera del tutto anomala ed originale, fotografia e tessuto. Non già nel senso che all'immagine fotografica si aggiunga in qualche modo della stoffa, ma la fotografia stessa diviene tessuto, cioè nell'immagine ottenuta con lo scatto si accorpa l'idea dell'intreccio, divenendo, simbioticamente, un tutt'uno. La fotografia si scioglie in mille striscioline che si ricompongono nell'ordine della trama e dell'ordito.

Giuliana Balbi ha studiato all'Istituto d'arte di Trieste nella sezione tessile, e il concetto dell' intreccio dei fili che formano una nuova superficie compatta, è rimasto vivo in lei; il successivo interesse per la fotografia ha creato il presupposto per questa inedita ibridazione che non è certo gratuita o fine a se stessa, come una trovata che possa stupire. È, al contrario, il risultato di una ricerca che rispecchia sia le forti capacità manuali sia la tensione ideale di un'artista che ha scelto di scavare dentro di sè e di rovistare tra le immagini circostanti, in modo innovativo e congeniale. Alla trama e all'ordito si uniscono i grovigli/nodi fatti di ariosi e leggeri fili di nylon che in genere investono solo una parte dell¹immagine ricomposta, come una nebbia leggera che stempera il dato visivo sottostante, con una duplice funzione: estetica e significante.

I nodi, la trama variabile e l'ordito, la cui lunghezza, come nella vita è stabilita sin dall'inizio, contengono infatti allusivi sensi metaforici: sono sinonimi del tessuto esistenziale. I nodi rispecchiano gli intoppi, le difficoltà, le paure che assalgono in genere l'umanità, come quelle specifiche dell'artista per la quale questo lavoro diviene una sorta di autoanalisi - ancora in fieri - una visualizzazione degli intrecci nascosti dell'anima. In questo modo la Balbi affronta tematiche diverse: appunti di viaggio, intersecati da rimandi dell'ambientazione abituale, la propria casa, o da luoghi frequentati in cui si è maturata un'esperienza. Una sorta di diario visivo, fatto di frammenti giustapposti e organizzati singolarmente in stuoie, tappeti, arazzi. Un altro spunto che interessa l'artista è il trash che ci sommerge e che dal lontano, emblematico "Zabrinski Point" di Antonioni è divenuto una presenza ossessiva ed ineludibile del nostro quotidiano: bottiglie o piatti colori di plastica, accumulati, debordanti dai bottini, costituiscono una presenza abituale del paesaggio urbano. Tagliato a strisce sottili, tracciato, esso diviene una realtà fantasmagorica che sconfina altrove.

E poi l'immagine femminile, spesso fasciata in abiti neri, con le striscioline di foto che, libere, lievitano nell'aria, mentre la parte centrale è trattenuta dai nodi di nylon, palese metafora del desiderio di libertà, frenata dai ceppi delle regole, dei limiti, delle convenzioni. Un'insolita manipolazione delle foto dunque che si trasformano in tessuti, per appropriarsi, sul filo della memoria, dei propri passaggi esistenziali,per capire, rompendo la superficie, cosa c'è oltre, come nello specchio di Alice; per ricostruire, con rinnovata consapevolezza, il rapporto con se stessi, con l¹ambiente, con l'alterità. Maria Campitelli

Inaugurazione: venerdì 30 settembre alle ore 18.00

Spazio Espositivo Altern'art
vicolo Dessenibus - Monfalcone (Go)

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