Centro Culturale Cascina Grande
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Tommaso Guarino
dal 9/11/2005 al 1/12/2005

Segnalato da

Centro Culturale Cascina Grande




 
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9/11/2005

Tommaso Guarino

Centro Culturale Cascina Grande, Rozzano (MI)

Un popolo sognato. Nei suoi quadri ''...l'artista e' ben consapevole di quanto intende rappresentare e comunicare e del significato delle sue incantate metafore...'' Rossana Bossaglia.


comunicato stampa

Un popolo sognato

L'opera di Guarino va, a mio giudizio, considerata e interpretata a prescindere dalla persona, cioè dal suo autore. Perché Guarino ha una personalità dolce e forte, e non solo nella pittura sa esprimersi poeticamente, ma sa raccontarla; è ben consapevole di quanto intende rappresentare e comunicare, e del significato delle sue incantate metafore.

Ma l'arte ha anche questo privilegio, come ci insegna il grande filosofo Lukàcs: di essere il prodotto dell'emozione dell'artista ma di suscitare a sua volta, nel fruitore, nuove e libere emozioni. Lo storico dell'arte, poi, tende istintivamente ricostruire una storia, appunto, anche formale. Nel nostro caso: che cosa c'è dietro questo modo di raffigurare personaggi sempre in attitudine frontale e con tipologie schematiche? Un'indagine puntigliosa, sul filo delle notizie biografiche dell'artista, potrebbe ricondurci a qualche prototipo parigino, sui modelli dell'Ecole de Paris, quella così definita negli anni Venti; o su qualcuno dei levigati e intensi maestri triestini.

Ma le analogie più forti si rinvengono con la maniera di Pompeo Borra, e cioè con l'evoluzione del modello novecentista verso esiti più tersi, bloccati e simbolici: per altro la frontalità delle figure è di per se marcata mente simbolica, si vuoi dire simbolista; è il guardare il riguardante come rovesciandolo verso la propria interiorità e nello stesso tempo respingendolo.

Questa formula espressiva, mai disattesa da Guarino ancorché lentamente e dolcemente modificata nel fluire degli anni, ha alcune sue peculiarità sulle quali è fondamentale fermarsi; giacche la visione frontale non rende più superbe e potenti le figure, anzi consente di leggere nel loro volto una malinconia profonda e insuperabile: che si tratti di fanciulle moderne dall'apparenza benestanti, di donne velate dalla caratterizzazione islamica, e così via, esse ci guardano come per comunicarci una tristezza esistenziale.

O forse esistenziale non è il termine giusto, perché nell'uso corrente ci conduce a interpretazioni psicologiche; qui si tratta di una tristezza metafisica, legata alla condizione femminile, se si vuole, comunque alla condizione umana, o ancora oltre, alla condizione dell'essere. Non so se Guarino abbia di proposito pensato a modelli iconografici dell'arte messicana: che comunque la sua opera immediatamente richiama, sublimando le figure in una dimensione arcaica, insieme popolare e raffinatissima; com'è, nel nostro secolo, peculiarità della pittura del grande Diego Rivera.

Quanto poi alla caratteristica singolare del tracciato fisionomico di queste figure, la cui struttura nasale si aggancia al labbro superiore senza soluzione di continuità, è come se la maschera del volto fosse impenetrabile perché inchiavardata, non può sciogliersi né in un grido né in un sorriso: percorsa da una profonda e inconsapevole pazienza. Vogliamo ancora ricorrere a qualche riferimento colto, che certo Guarino ha dentro di se, consapevolmente o no? Un tema fondamentale nella produzione di Dürer è la Melanconia, intriso di filosofiche riflessioni e di approcci diretti con il vivere. Queste opere di Guarino non ci consolano; ma, in qualche modo, ci confortano.
Rossana Bossaglia

Tommaso Guarino vive e lavora a Milano. Ha iniziato a esporre negli anni Sessanta. Negli anni Settanta ha frequentato scuole di pittura e studi di artisti a Parigi. È autore di testi teatrali, spesso crudi ritratti di umanità disperata.

Tra le mostre si ricordano: 1965, Battipaglia, Galleria Comunale; 1967, Trieste, Galleria Barisi; 1970, Parigi, Galleria Roche; 1970, La Charité, Galleria Quieffin; 1973, Eboli, Galleria Comunale; 1974, Milano, Galleria Le Firme; 1974, Bologna, Galleria Milanart; 1976-77, Roma, Studio Hermes; 1981, Milano, Libreria Al Castello; 1983, Milano, Centro Culturale S. Fedele, nell'ambito della iniziativa 'Eboli: cultura e immagine' patrocinata dalla Regione Campania, dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano e in collaborazione con il Teatro Officina; 1987, Como, 'l'impossibilità di somigliare', Chiostrino di S. Eufemia, Comune di Como Assessorato Cultura; 1989, Palermo, Galleria Piccolo Teatro di Palermo; 1989, Napoli, Diagramma 32; 1990, Corato, Chiostro Palazzo di Città, Assessorato alla Cultura; 1991, Milano, Nuovo Aleph; 1991, Ustica, murales nell'ambito dell'iniziativa 'Murales 91'; 1992, Lainate, 'Donne del Sud', Provincia di Milano Settore Cultura, Comune di Lainate; 1994, Trezzo sull'Adda, Castello Visconteo; 1995, Rozzano, Centro Culturale 'Cascina Grande'; 1996, Milano, Nuovo Aleph; Eboli, 'Donne del Sud', Comune di Eboli; Atri, 'Casoli Pinta', Murales; 1997, Milano, 'Un Sogno Solo', Circolo Culturale Bertold Brecht; 1997, Festival del Cinema di Salerno; 1998, Scilla, Un Sogno Solo', Castello Ruffo, Comune di Scilla Assessorato Cultura; 1999, Milano, 'Teatro e Pittura', Teatro Libero; 1999, Siena, 'Una Pittura di Racconto', Palazzo Patrizi, Università degli Studi di Siena, UDU e Comune di Siena; Roma, Galleria de 'Il Manifesto'; 2001: 'L'impenetrabile sguardo della vita', Milano, spazio Guicciardini Provincia di Milano Settore Cultura; Paestum, Tenuta Vannulo, Legambiente Paestum; Raffadali, Biblioteca Comunale; Comune di Atri, Casoli Pinta 'Museo sotto le stelle', Castellum Vetus; Eboli, Assessorato alle Politiche Culturali e giovanili, Complesso Monumentale S.S. Trinità -Liceo Artistico 'C. Levi'; Genova, Satura associazione culturale e centro per la promozione delle arti; 2003: Comune di Nocera Inferiore, Assessorato alla Cultura, Spazio Agharti; Comune di Capaccio Assessorato alla Cultura, Tenuta Vannulo "Racconti in fila". 2004: Comune di Pavia, Settore Cultura, Santa Maria Gualtieri. Comune di Usmate Velate, Villa Scaccabarozzi. Genova, Satura, 'Un Popolo Sognato', Comune di Levanto, Laurafilmfestival, 'Un popolo sognato'.

Inaugurazione: 10 novembre ore 21.00

Centro Culturale Cascina Grande
via Togliatti - Rozzano
Orari: da lunedì a sabato 9.30/12.30; 14.30/18.00

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