Rassegna cinematografica composta da due speciali sezioni monografiche. Undici titoli restaurati, prodotti tra la meta' degli anni '30 - coincidente con la fine del periodo muto e l'epoca d'oro degli studios - e il passaggio alla Cina Popolare con la rivoluzione del 1949, per arrivare fino al 1990, anno di produzione di Mama, vero e proprio 'incunabolo' del moderno, uno dei primi film delle due Nouvelle Vagues cinesi degli anni '80 e '90.
Rassegna cinematografica
A cura di Marco Muller
La Fondazione Prada presenta a Milano dal 28 novembre al 1 dicembre nello spazio di Via Fogazzaro 36 una selezione della rassegna Storia Segreta del Cinema Asiatico, presentata con successo alla 62. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (Venezia, 31 agosto - 10 settembre 2005).
L’iniziativa, curata personalmente da Marco Muller, Direttore della Mostra, e' stata realizzata dalla Fondazione La Biennale di Venezia assieme alla Fondazione Prada con l’obiettivo di recuperare, restaurare e riscoprire sistematicamente il cinema asiatico dimenticato e “invisibile". Realizzato con il supporto del Ministero dei Beni e delle Attivita' Culturali, il progetto vede come principali partner la Cineteca Nazionale (Centro Sperimentale di Cinematografia - Scuola Nazionale di Cinema) e la Cineteca di Cina (China Film Archive).
L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell’attivita' della Fondazione Prada, impegnata da dieci anni con il Presidente Miuccia Prada e con il Direttore artistico Germano Celant in una vasta produzione culturale che comprende progetti di arte, architettura, filosofia, scienza, design, cinema e attualmente la vede proiettata nell’esplorazione dei nuovi orizzonti della visione.
Storia Segreta del Cinema Asiatico segna la continuazione della collaborazione tra la Fondazione La Biennale di Venezia e la Fondazione Prada, che nel 2004 li aveva visti impegnati nel progetto Storia Segreta del Cinema Italiano 1949-1976, presentato alla 61. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e in seguito alla Fondazione Prada di Milano, a Tokyo e in gennaio prossimo alla Tate Modern di Londra.
E’ questo un ulteriore approfondimento del dialogo che la Fondazione Prada ha instaurato con il mezzo cinematografico, mostrando un altro grado del suo proporsi, dall’avanguardia al prodotto di massa, entrambi influenti sulla storia della ricerca filmica e un ulteriore ampliamento dell’arco di intervento della Fondazione Prada.
La vitalita' del cinema asiatico non e' piu' da dimostrare. Sempre piu' di frequente gli stimoli piu' fervidi per un rinnovamento stilistico e tematico del cinema ci arrivano proprio da quel continente cinematografico che resta ancora, per larghe zone, inesplorato. Molte rassegne e festival hanno, negli ultimi venticinque anni in Italia e in Europa, scandagliato quei territori, a partire dalla pionieristica “Ombre elettriche" (la prima grande retrospettiva del cinema cinese organizzata nel 1981 a Torino proprio da Marco Muller). E’ al cinema “classico" cinese e a quello “di genere" giapponese, tornati “invisibili" dopo le successive “riscoperte" degli anni Ottanta e Novanta, che viene dedicata la Storia Segreta del Cinema Asiatico.
Storia Segreta del Cinema Asiatico e' composta da due speciali sezioni monografiche.
Alla sezione dedicata alla Storia Segreta del Cinema Cinese. appartengono undici titoli restaurati, prodotti tra la meta' degli anni Trenta - coincidente con la fine del periodo muto e l’epoca d’oro degli studios - e il passaggio alla Cina Popolare con la rivoluzione del 1949, per arrivare fino al 1990, anno di produzione di Mama, vero e proprio “incunabolo" del moderno, uno dei primi film delle due Nouvelle Vagues cinesi degli anni Ottanta e Novanta (recuperato grazie alla collaborazione con la Cineteca del Friuli, che ha in casa quelle copie salvate da Muller).
Assieme al piu' recente Mama, accompagnato dalla presenza a Milano del regista stesso, Zhang Yuan, sono in programma alcuni tra i titoli piu' significativi del cinema shanghaiese degli anni Trenta e Quaranta, diretti da cineasti “fuori norma", quelli che hanno praticato con successo l’eretico connubio tra Hollywood e il cinema sovietico quale il grandissimo Sun Yu, oppure gli innamorati delle avanguardie europee (ma anche per loro Hollywood era vicina), come l’innovativo Yuan Muzhi. A questi si aggiungono i grandi maestri (equivalenti cineasti di Renoir e Rossellini, Ozu e Mizoguchi) come Fei Mu, Shen Xiling, Zheng Junli e Shi Hui. Tra i titoli piu' rari c’e' ancora Tieshan gongzhu (La principessa dal ventaglio d’acciaio, 1941) dei fratelli Wan Laiming e Wan Guchan, il primo lungometraggio d’animazione cinese. Tutte queste opere, da sempre discusse da studiosi e appassionati a livello internazionale, di rado sono state presentate al pubblico dopo i primi anni Novanta e mai, dopo la prima uscita, in copie che ne recuperavano l’originario splendore.
I diritti dei film cinesi sono stati acquisiti da Celluloid Dreams per la distribuzione internazionale e da BIM Distribuzione per l’Italia.
In quest’ultimo decennio, il cinema giapponese ci ha proposto autori e generi che hanno svelato un’inedita estetica della violenza e un poetico impianto stilistico, diventati presto importanti punti di riferimento per la cinematografia internazionale. La rassegna Storia Segreta del Cinema Giapponese esplora il lungo percorso attraversato dal cinema popolare nell’arcipelago, rivelando lo sviluppo e l’incubazione dei generi grazie all’opera, nella maggior parte dei casi inedita in Occidente, di alcuni tra i suoi principali pionieri.
La giornata del 30 novembre e' dedicata a una selezione di 3 dei titoli piu' importanti di questa sezione, prodotti tra il 1969 e 1975 e diretti da Kato Tai e Fukasaku Kinji .
I diritti dei film giapponesi sono stati acquistati per l’Italia da Mikado che li distribuira' attraverso la Dolmen Home Video.
Il delicato lavoro di restauro, che ha consentito a tutte le opere dimenticate di tornare in circolazione, e' stato realizzato in Alta Definizione (HD) con la supervisione di Nicola Mazzanti, noto nel mondo per il restauro dei capolavori di Charlie Chaplin e del cinema tedesco di stile espressionista.
Per completare questa indispensabile collaborazione tra cultura e industria, i migliori distributori home-video italiani faranno uscire una serie di Dvd delle opere restaurate. Questi materiali costituiranno con il tempo una straordinaria “Cineteca digitale del cinema asiatico", a partire dalla quale continue iniziative di diffusione non commerciale saranno organizzate presso i principali centri di cultura cinematografica e di arti visive in Italia e all’estero, nelle capitali asiatiche e nelle sedi occidentali piu' prestigiose.
Si ringrazia Agis Lombarda per la promozione del progetto a Milano.
Ufficio stampa:
Fondazione Prada - tel 02 54670981
press@fondazioneprada.org
Inaugurazione: 28 novembre ore 18.30
Incontri:
29 novembre ore 19.30, Il cinema di Shanghai 1934-1944
30 novembre ore 18, Introduzione al Cinema “B" Giapponese
Fondazione Prada
via Fogazzaro 36, Milano
Ingresso: libero