Circolo Culturale Bertolt Brecht
Il lavoro delle due artiste affonda le radici nello studio dell'antropologia, della mitologia e della storia. Su questa base si innestano poi le personali scelte stilistiche: modulata su declinazioni piu' pittoriche quella di Nadia Magnabosco, centrata sull'assemblaggio di oggetti rinvenuti casualmente quella di Marilde Magni.
Nadia Magnabosco e Marilde Magni
A cura di Lorenzo Argentino
Si conclude con questo nuovo progetto il percorso iniziato da Nadia Magnabosco e da
Marilde Magni sulle figure femminili a latere: ieri erano le bambole, simbolo di
un'infanzia libera e sapiente, poi e' stata la volta delle streghe, affascinanti
sacerdotesse dell'anticonformismo; oggi tocca alle sirene e alle regine. Il lavoro
di Nadia e Marilde - un'opera comune, giacche' comuni sono gli intenti e la poetica
e, talvolta, anche le installazioni - affonda le radici nello studio
dell'antropologia, della mitologia e della storia, alla ricerca di archetipi
femminili alternativi. Su questa base si innestano poi le personali scelte
stilistiche: modulata su declinazioni piu' pittoriche quella di Nadia, centrata
sull'assemblaggio di oggetti rinvenuti casualmente quella di Marilde. Nascono cosi'
opere che si inseriscono nel solco dell'iconografia del femminile, ponendosi oltre e
aldila' della questione dell'arte al femminile. Le regine e le sirene che popoleranno
questa mostra non saranno icone o ritratti storici, ma rappresentazioni, al limite
del simbolico, della forza e del coraggio della scelta. Il femminino che va cosi'
delineandosi e' alternativo ai modelli oggi in voga.
Combattute tra il miraggio della
perfezione estetica (ovvero dell'omologazione estetica), tra vocazioni piu' o meno
sentite al domestico e al casalingo o tra i modelli frettolosi e maschili della
donna in carriera, molte potranno riconoscersi in queste regine: signore dei propri
cuori e delle proprie menti, indipendenti, volitive e forti, decise ad estendere i
confini del proprio regno ad ogni esperienza, ad ogni passo compiuto con le gambe o
con la fantasia. Perche' in realta', il vero soggetto di questa mostra e' il potere,
inteso sia come esercizio della forza, dell'autorita', della legge, sia come capacita'
e possibilita' di fare. E a tutte coloro che hanno fatto, cambiato, deciso, inciso,
scelto va questo omaggio, scevro d'ogni giudizio morale: alle due artiste poco
importa fare la conta e la separazione tra le regine buone e quelle cattive - bonta'
e cattiveria sono due lati della stessa medaglia; tra quelle con corona e diademi e
quelle con gli stracci - un trono di velluto puo' essere piu' scomodo di un cartone
nell'angolo della stazione, una corte di gatti randagi piu' fedele dei fruscii delle
sete dei palazzi; tra personaggi reali e personaggi inventati - la fantasia sola puo'
salvare il mondo. Alle artiste importa farsi e farci conoscere come regine.
Cinzia Bollino Bossi
Inaugurazione Lunedi' 28 novembre alle ore 18.00
Circolo Culturale Bertolt Brecht
Spazio2/Giovanola
Via Giovanola, 21/c - Milano
Orari: Lunedi'ore 18-20), Mercoledi' e Venerdi' dalle 17.00 alle 19.00 e su appuntamento