Un pittore concentrato, solitario, travolto da intenzioni artistiche e da un’idealita' troppo alte. Una delle voci della pittura italiana del 900 piu' sapienti e sottili, silenziosa e schiva, e per questo piu' ardua da collocare nella storia dell’arte ufficiale. Testo in catalogo a cura di Marco A. Bazzocchi.
L’Odissea dell’Oggetto.
A sei anni esatti dalla sua scomparsa, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna dedica una ampia retrospettiva a Sergio Romiti (Bologna 1928).
Nato a Bologna nel 1928, Romiti comincio' a dipingere alla fine degli anni Quaranta quando espose, ventunenne, in compagnia di Sergio Vacchi e Duilio Barnabe' in una collettiva alla Galleria del Secolo di Roma. Sono questi gli anni delle Macellerie, a olio e su carta, certa eredita' picassiana, diffusissima allora, nelle forme e nei colori.
Ben presto la sua arte si evolve seguendo il sottile filo conduttore di una progressiva scarnificazione dell'oggetto, in un processo continuo e quasi ossessivo di interiorizzazione. Nel 1952 Francesco Arcangeli riconobbe come Romiti si rivelasse uno dei pochi ad aver “inteso non indegnamente, come intimo esempio di moralita'", la meditazione di Morandi. Emerge sempre di piu' il rapporto conflittuale con il colore, cercato e poi negato, riportato sulla superficie con tratti svelti e graffiati, alternati da vaste campiture di pasta pittorica che donano spessore fisico ai dipinti.
Particolare importanza riveste, nell’ambito del suo lavoro, la produzione grafica dell'artista: disegni a matita su carta realizzati durante le periodiche fasi di abbandono della pittura, lavori gelosamente custoditi e sinora mai esposti per volonta' dell'artista stesso.
Pittore concentrato, solitario, travolto da un intento d’arte e da un’idealita' troppo alte e irraggiungibili, si rivela una delle voci della pittura italiana del Novecento tra le piu' sapienti e sottili, silenziosa e schiva, e per questo piu' ardua da collocare nella storia dell’arte ufficiale.
L’esposizione di Palazzo Saraceni consta delle opere recentemente donate da Giovanna Romiti alla Fondazione Carisbo e da opere acquistate dalla Fondazione stessa dal 1995 ad oggi.
E’ un segno importante che la Fondazione abbia conquistato la fiducia dei suoi concittadini, ponendosi come un’istituzione ormai consolidata a cui la citta' intera puo' guardare come a un possibile luogo di futuro e di conservazione.
Tra gli appunti che Romiti fissa in un piccolo taccuino degli anni Sessanta, velocemente, quasi per caso, ce n’e' uno che dice: <
Inaugurazione: Venerdi' 24 Marzo 2006, ore 17.30
Fondazione Cassa di Risparmio, Sala delle Assemblee
Via Farini, 15 - Bologna
Orari: dalle 10 alle 18