Associazione Civico 32
Bologna
via Nazario Sauro, 24/A
051 229528
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Lionel Joubaud
dal 23/3/2006 al 24/4/2006
Lunedi'-venerdi' ore 11-24

Segnalato da

Associazione Civico32



approfondimenti

Lionel Joubaud



 
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23/3/2006

Lionel Joubaud

Associazione Civico 32, Bologna

Atelier. La mostra propone una serie di ritratti di artisti nei loro atelier. Attraverso la fotografia dei molteplici legami che intercorrono tra l'artista, la sua opera e lo spazio in cui lavora, Joubaud interpreta e racconta la personalita' dei diversi protagonisti.


comunicato stampa

Atelier

La mostra di Lionel Joubaud propone una serie di ritratti di artisti fotografati nei loro atelier. Attraverso la fotografia dei molteplici legami che intercorrono tra l'artista, la sua opera e lo spazio in cui lavora, Lionel Joubaud interpreta e racconta, in trittici fotografici, la personalita' dei diversi protagonisti.

Questo capitolo della ricerca fotografica di Lionel Joubaud ci propone una serie di ritratti di artisti che sono stati colti nel loro ambiente di lavoro, nei loro atelier. Il luogo di produzione e l'esercizio dell'attivita' creativa costituiscono dei soggetti rappresentativi di lungo corso nella storia dell'arte e Joubaud sceglie di usarli come chiave d'accesso all'identita' degli artisti che ritrae.

Il luogo di lavoro dell'artista e' infatti il teatro d'azione della sua creazione, e' lo spazio in cui le opere vengono generate e dove convivono insieme agli strumenti produttivi. E' il luogo dove esse trovano la loro prima esposizione, dove viene valutata la loro riuscita, anche tramite il confronto con altre realizzazioni. Insomma e' lo spazio in cui le opere vengono generate e giungono a maturazione prima del loro parto mondano. Per questo motivo tale luogo e' relativo di molti aspetti pregnanti intorno alla vita, alla sensibilita', al gusto estetico e alla tecnica dell'artista. In definitiva, l'attenzione all'atelier ci fornisce l'occasione di uno sguardo su una dimensione identitaria piu' estesa di quella che ci possono restituire le sole opere.

L'indagine fotografica di Joubaud cerca dunque di seguire le tracce di una continuita' tra le varie dimensioni citate, inseguendo i molteplici rinvii che si possono individuare tra questi differenti aspetti e trovando di volta in volta le chiavi interpretative piu' idonee a restituire i tratti salienti di ciascuna personalita'.

Eccolo allora concentrarsi sulla psicologia dell'artista e cercare un rispecchiamento nell'arredamento dell'atelier, piuttosto che nello stile delle opere o nella postura del ritratto; oppure mimare il suo stile replicandone i moduli compositivi, innestandovi poi la messa in rilievo di tratti somatici particolarmente rivelativi. In altri casi, invece, possono dominare gli aspetti esistenziali del fare arte o magari quelli attinenti ad una condivisione simbiotica di questa dimensione della vita.

Questa indagine di Joubaud rappresenta dunque il tentativo di rendere comprensibili legami non immediatamente evidenti ma pur tuttavia significativi. E' insomma una ricerca che vuol rendere conto di cio' che puo' avere un'immediatezza intuitiva ma di cui non si puo' fare scienza, e che Joubaud riesce invece a restituire con l'efficacia sintetica degli strumenti dell'arte, con buona felicita' interpretativa e inventiva.

E proprio sulla dimensione inventiva dell'interpretazione fotografica ci preme soffermarci ancora un momento. Joubaud si da' la regola di sintetizzare questa complessita' di aspetti e relazioni componendoli in trittici fotografici. Dopo aver instaurato un rapporto con l'artista, aver letto e interpretato le sue opere e lo spazio attraverso i tagli luministici, le inquadrature, le graduazioni tonali, egli sceglie e compone i riquadri fotografici distribuendo le tracce in un puzzle che ci offre di comporre.

Ce lo offre affinche' possiamo a nostra volta partecipare al gioco di ricomposizione in unita'. Ci invita a saltare con spirito indiziario da un riquadro all'altro per seguire la trama dei collegamenti che egli sapientemente orchestra.

Infatti, una delle qualita' pregevoli di questo lavoro, sta proprio nel fatto che l'interpretazione richiede un lavoro atitivo di completamento da parte del fruitore. In un certo senso, le opere riproducono delle relazioni tra vari aspetti identitari del soggetto nello stesso modo in cui, nella realta' dell'artista, esse attengono ad aspetti diversi della sua vita e della sua opera.

In definitiva il fotografo ha ritagliato vari aspetti dal continuum eisistenziale, esteico e produttivo dell'artista e ce li propone in tessere distinte, chiedendoci al tempo stesso di rintracciare la chiave interpretativa e di comporne un'identita'. Davide Gasperi

Inaugurazione: venerdi' 24 marzo alle ore 21:00

Associazione Civico32
via Nazario Sauro 24/A - Bologna
Orario di apertura: Lunedi'-venerdi' ore 11-24

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