Di luci e d'ombre. Continua il progetto artistico dei fratelli Alviti in un percorso sospeso tra arte e comunicazione, tra soggettivita' e societa'. La mostra nasce nell'ambito del progetto culturale Arte e Scienza. A cura di Sergio Rossi.
Di luci e d'ombre
a cura di Sergio Rossi
Martedi' 16 maggio 2006 alle ore 18.30 si inaugurera', presso la sede
dell'Archivio di Stato di Roma, la mostra Di Luci e d'Ombre degli artisti
romani Cristiano e Patrizio Alviti con il patrocinio del Ministero per i
Beni e le Attivita' Culturali Dipartimento per i Beni Archivistici e
Librari e promossa dall'Associazione MIA (meet in art), con il patrocinio
della Regione Lazio e del Comune di Roma.
Continua il progetto artistico dei fratelli Alviti in un percorso sospeso
tra arte e comunicazione, tra soggettivita' e societa'. La mostra nasce quindi
nell'ambito del progetto culturale Arte e Scienza, ideato dagli Alviti, che
mira al connubio tra le due distinte sfere d'indagine, differenti per il
tipo di studio, ma simili nello scopo: la ricerca al servizio
dell'individuo.
Il connubio tra Arte e Scienza vuole indirizzare la ricerca di entrambe
verso un unico obiettivo, lasciando alla Scienza, il compito di teorizzare,
e all'Arte, la possibilita' di raccontare.
L'Arte e la Scienza non sono nient'altro che differenti modi di guardare le
cose, di sintetizzare, di descrivere, di interpretare il mondo, l'unione di
essi offre una visione piu' completa della realta', fondendo in un unico
contesto l'aspetto razionale e creativo di essa.
Circa quaranta tra nudi e ritratti raffigurano corpi e volti maschili e
femminili in una pluralita' di posizioni difformi, spesso spontanee, nel
tentativo di rappresentare le diverse sfumature caratteriali dell¹individuo
e di creare un percorso evolutivo dell'anima.
Di Luci e d'Ombre racconta l'iter di una vita intera, descrivendo attraverso
soggetti diversi nella fisicita' e nel grado di intimo equilibrio, il vissuto
di un percorso interiore.
Si inizia con il descrivere l¹uomo e la donna, cosi' come essi appaiono nella
nostra concezione ideale. I nudi maschili raffigurano corpi energici,
robusti, vigorosi, virili in cui viene esaltata la durezza delle curve e la
definizione dei muscoli. Le forme ed i contorni sono ben delineati, la luce
ed il colore ne esaltano la prestanza, l'imponenza, rivelando un carattere
forte, determinato. La figura della donna, descrive un universo di curve
sinuose ed armoniche, svelandone un'intima sensualita'. I corpi appaiono
modellati, la flessuosita' delle linee, l¹intensita' espressa dal colore, ne
descrivono la natura appassionata. La donna viene esaltata in tutta la sua
femminilita', attraverso il delicato equilibrio esistente tra gli elementi
che compongono l'opera: la scelta della postura, la morbidezza delle linee,
la passione del colore.
Partendo da questa visione ideale dell'uomo e della donna, gli artisti
proseguono il loro racconto attraverso la raffigurazione della diversita'
umana. La scelta delle pose, i tratti a volte piu' marcati o piu' deboli, il
colore che in alcuni casi si fa piu' intenso o piu' sfumato, sembrano
descrivere personalita' e caratteri difformi, complessi, lontani tra loro,
raffigurano il disequilibrio dovuto a forti gioie (maggior luce) o a forti
drammi (piu' scuro). Il corpo non e' mai il protagonista dell¹opera, in quanto
ne viene piuttosto privilegiata la suggestione. Ogni opera e' infatti
concepita come l¹istantanea di un¹emozione, uno scatto all'interno del
fluire del movimento della vita.
Dall'idillio delle forme e dei colori, ci si addentra nel disagio
psicologico proprio della rottura dell'armonia, per poi ritrovarla nella
consapevolezza del mistero umano.
La mostra, a cura di Sergio Rossi, sara' arricchita dalla pubblicazione di un
catalogo edito da Studio Mic.
Inaugurazione: Martedi' 16 Maggio 2006, ore 18,30
Archivio di Stato di Roma
Corso Rinascimento 40 (Sant’Ivo alla Sapienza) - Roma
Orari: lun - ven: 9 -18; sab: 9 - 13