Dieci anni fa il nostro obiettivo era piu' circoscritto, il cinema africano in tutta la sua complessità fino ad abbracciare la cultura transoceanica del mondo della diaspora. Questi confini, oggi, non hanno piu' senso. Se l'Africa e' il nostro centro, si moltiplicano gli sconfinamenti nelle periferie di un cinema di autori sconosciuti, di cinematografie nascenti e lontane dai circuiti della grande distribuzione, di un cinema nomade dalle connotazioni culturali e geografiche sempre piu' confuse.
Dieci anni fa il nostro obiettivo era più circoscritto, il cinema africano in tutta la sua complessità fino ad abbracciare la cultura transoceanica del mondo della
diaspora. Questi confini, oggi, non hanno più senso. Se l'Africa è il nostro centro, si moltiplicano gli sconfinamenti nelle periferie di un cinema di autori sconosciuti, di cinematografie nascenti e lontane dai circuiti della grande distribuzione, di un cinema nomade dalle connotazioni culturali e geografiche sempre più confuse. E' certo che non proponiamo una programmazione chiaramente identificabile. Rimangono saldamente legate alla cultura africana, la sezione retrospettiva dedicata quest'anno al cinema del Marocco e la sezione tematica sulla Commedia musicale africana, un genere che ha attinto allo sconfinato patrimonio di musica, teatro e danza di tutto il continente
africano.
La manifestazione si svolgerà dal 23 al 29 marzo 2001. La programmazione del festival prevede la presenza di circa 60 pellicole e 30 video.
Eni è sponsor ufficiale del Festival. Nello Spazio Eni, al Cineteatro San Lorenzo alle Colonne, si terranno incontri e conferenze stampa con i registi.
1) Il Concorso
Partecipano al concorso film lungometraggi e cortometraggi girati esclusivamente da registi africani o della diaspora africana nel mondo. La Direzione artistica del Festival seleziona i film in competizione sulla base dei valori artistici e di contenuto. Due Giurie ufficiali composte rispettivamente da cinque e tre membri sono chiamate a consegnare i premi ufficiali del festival ai lungometraggi e ai cortometraggi. Anche il pubblico può esprimere il suo giudizio. Tra i lungometraggi in concorso già selezionati: La Saison des hommes della regista tunisino Moufida Tlati (Certain regard Cannes 2000), già primo premio nel '95 con Les silences du palais; sempre dalla Tunisia l'opera prima dell'esordiente Nidhal Chatta, No man's love; lo storico sciopero dei mendicanti di
Dakar nell'ultima opera del celebre regista maliano Cheick Oumar Sissoko, Battù; dopo anni di assenza del Gabon dal panorama cinematografico, Dolé, l'opera prima di Imunga Ivanga, Tanit d'Oro alle Giornate cinematografiche di Cartagine 2000; il primo film sulla guerra fratricida del Ciad, Daresalam, del regista esordiente Issa Serge Coelo; l'attore beur Said Taghmaoui (L'Odio di Kassowitz) con un gruppo di bambini di strada nel film rivelazione della nuova generazione marocchina, Ali Zaoua di Nabil Ayouch.
2) Il concorso video
Questa sezione sta diventando di anno in anno sempre più ricca e interessante. Si tratta di una vetrina per comprendere quanto di nuovo si sta muovendo nel cinema africano: le sperimentazioni di un nuovo approccio documentario, il docu-fiction, la fiction televisiva.
Il video, per le sue caratteristiche di produzione a basso costo, è diventato ormai il supporto privilegiato degli artisti emergenti africani.
Una Giuria ufficiale è chiamata a consegnare i premi per i migliori tre video in concorso.
3) Sezione informativa/fuori-concorso
Omaggi a registi affermati, film sull'Africa di registi non africani, documentari di argomento africano. L'Africa è stata per anni il continente più visitato da documentari a carattere etnografico e zoologico. Questa sezione offre l'opportunità di visionare documentari che veicolano un'immagine diversa dell'Africa e contribuiscono a una conoscenza più approfondita della realtà dei paesi africani.
4) Retrospettiva: il Cinema del Marocco
Nel panorama del cinema arabo ed africano, il Marocco costituisce uno dei paesi più attivi e prolifici nel campo cinematografico. Pensiamo solo ai grandi studios di Ouarzazate che accolgono da anni le produzioni americane ed europee. Esistono quindi due realtà di cinema parallelo in Marocco, ben diverse tra loro: le mega-produzioni esterne e il cinema marocchino locale. E' proprio sulla produzione interna, relativamente giovane, risale, infatti, agli anni '60, che si concentrerà la nostra sezione. Mostreremo una selezione dei migliori film marocchini, privilegiando le opere degli albori di questa cinematografia che non sono mai state viste in Italia. Numerosi rappresentanti del cinema marocchino, registi, attori, produttori, saranno invitati al festival per animare una tavola rotonda sul cinema in Marocco.
5) Sezione a tema: La commedia musicale africana
Musica, canto, danza. Senza dubbio, sono queste le forme di espressione artistica degli africani più diffuse in Europa e nel mondo. Attraverso queste discipline molti artisti neri sono diventati grandi star internazionali. E' noto a tutti come il cinema sia rivolto spesso alla musica dando vita ad un genere, la commedia musicale, che è uno dei pilastri del cinema commerciale americano, egiziano ed indiano. Ma tutti i testi di cinema omettono l'esistenza di questo genere nel cinema dell'Africa (a parte l'Egitto) e del cinema black in generale.
Eppure questo genere esiste nella cinematografia africana ed ha ereditato la tradizione ancestrale di teatro e letteratura orale diffusa in tutta l'Africa e portata oltre oceano dalla tratta degli schiavi.
Da alcuni esempi di commedia musicale egiziana, che possiamo considerare come il paradigma del cinema musicale a cui ha attinto tutto il mondo arabo, viaggeremo in tutta l'Africa: la Nigeria con i film musicali che s'ispirano alla tradizione Yoruba; i film che s'ispirano alle danze tradizionali in Senegal e in Guinea; le commedie musicali che rientrano nel filone B-movies del regista camerunese Alphonse Beni; le commedie interpretate dalle star della musica africana come Georges anderson e Papa Wemba; i primi film musicali del Sudafrica, girati nei mitici anni '40. E ci spingeremo anche nei Caraibi, nell'isola di Haiti e in Giamaica, dove la tradizione musicale ha dato vita anche ad opere cinematografiche. Dagli USA alcune commedie musicali, film indipendenti prodotti e realizzati da afro-americani. La programmazione cinematografica sarà supportata da un incontro con alcuni rappresentanti della commedia musicale africana.
6) Sezione "Finestre sul mondo"
Il successo di questa nuova sezione che, nell'edizione del 2000, ha proposto uno sconfinamento del nostro festival ad altre cinematografie del mondo, ci spinge a ripetere l'esperienza e ad arricchirla. Il concetto di cinema "afro" viene allargato ad una dimensione di cinema meticcio dove i confini culturali e razziali si fanno sempre più labili.
Questa sezione cinematografica è aperta alle cinematografie provenienti da aree geografiche scarsamente presenti sui nostri schermi, dal bacino del
Mediterraneo fino all'Asia e al Sudamerica, ma anche a quei film europei che non hanno un'identità nazionale ben determinata, film nomadi dalle connotazioni geografiche sempre più confuse che riflettono le tendenze "nomadi" dell'attuale produzione indipendente. L'obiettivo principale rimane sempre quello di promuovere le culture cinematografiche meno conosciute e creare delle opportunità di incontro e di scambio.
Una costante del Festival è infatti la presenza di numerosi ospiti, professionisti del cinema (oltre 120 invitati di cui una cinquantina proveniente dai paesi ACP).
Tra gli obiettivi prioritari del festival dimora anche la volontà di coinvolgere le comunità di stranieri residenti in Italia che riconoscono nel festival una delle rarissime occasioni di incontro con la loro cultura.
Tra i film selezionati: City Paradise opera prima di Tang Danian che restituisce uno sguardo nuovo sulla città e campagna cinese; lo sguardo appassionato sulla vita e sul cinema del filippino Mel Chionglo in Film byker; dal cinema nascente islandese Angel of universe di Fridrik Thor Fridrikson; una commedia leggera interpretata eccezionalmente da un gruppo di ragazzini afro-americani Our song di Jim McKay(Locarno 2000); il rapporto tra vita reale di poverta e vita sognata nella Cuba delle soap operas del tedesco Havanna, Mi amor.
LE SALE CINEMATOGRAFICHE
Le proiezioni per il pubblico si svolgeranno in quattro sale cinematografiche ubicate nel centro della città :
Auditorium San Fedele (500 posti) via Hoepli 3/B
Cinema De Amicis (350 posti) - via Caminadella 15
Cineteatro San Lorenzo alle Colonne (162 posti) - c.so di Porta Ticinese 45
Centre Culturel Français di Milano - corso Magenta 63
Segreteria Festival
COE, Centro Orientamento Educativo
Via Lazzaroni 8 - Milano
Tel: 02 6696258