Casina Pompeiana
Napoli
Via Riviera di Chiaia (Villa Comunale)
081 5445025 FAX 081 19361906

Pompeiorama
dal 7/4/2001 al 4/5/2001
FAX 0815445025
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Pompeiorama




 
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7/4/2001

Pompeiorama

Casina Pompeiana, Napoli

Napoli "others" con Saverio Lucariello, Marussa Gravagnuolo, Pierre Thoretton. A cura di Alessandra Drioli. Riprende Pompeiorama, il primo progetto espositivo "pubblico" condotto da artisti (Eugenio Giliberti, Nino Longobardi e Mario Franco) in Italia nato nel 1997. Dopo "200 giorni per l'arte contemporanea", "Giro di Boa" e "Che c'e' di Nuovo", in cui sono stati coinvolti un buon numero di curatori, italiani e stranieri, fra i piu' attenti alla scena artistica internazionale, Pompeiorama presenta "Napoli others"


comunicato stampa

Napoli "others"
Saverio Lucariello, Marussa Gravagnuolo, Pierre Thoretton
A cura di Alessandra Drioli

Riprende Pompeiorama, il primo progetto espositivo "pubblico" condotto da artisti (Eugenio Giliberti, Nino Longobardi e Mario Franco) in Italia nato nel 1997.
Dopo "200 giorni per l'arte contemporanea", "Giro di Boa" e "Che c'è di Nuovo", in cui sono stati coinvolti un buon numero di curatori, italiani e stranieri, fra i più attenti alla scena artistica internazionale, Pompeiorama presenta "Napoli others"

"others"
In Art Diary, il noto annuario internazionale dell'arte contemporanea, il termine indica le sezioni dedicate al territorio che circonda l'ambiente cittadino, visto come centrale rispetto ad un indistinto "altrove" che ad esso fa riferimento. Ma nella definizione stessa è incorporata la contraddizione: definito come "altro", l'estraneo non lo è più completamente. "Altro" disegna un tipo di "relazione", in cui è necessario ed implicito il riconoscimento. In questo senso sono "others" Saverio Lucariello e Marussa Gravagnuolo: "esterni", perché impegnati professionalmente e culturalmente altrove, fuori da Napoli, ma "napoletani", per formazione, per le relazioni che conservano con la città e per l'attenzione con cui sono seguiti da qui. Quindi anch'essi "soggetti" di quell'"autoritratto collettivo" che Pompeiorama prosegue per definire l'ambiente della ricerca artistica napoletana, fin dalla prima mostra della Casina Pompeiana nel dicembre 1997. Questa volta seguendo le tracce di due protagonisti della scena attuale dell'arte contemporanea che, partiti da Napoli, dispiegano il loro potenziale poetico e professionale altrove.

Saverio Lucariello è partito intorno alla fine degli anni '80. E' uno dei pochi artisti che, lasciando l'Italia, ha scelto, come meta della sua emigrazione, la Francia, nella cui delegazione ha partecipato alla Biennale di Venezia già nel 1995. E' la sua seconda partecipazione alla biennale - 1999 Dappertutto, di Harald Szeemann -, ad attirare maggiormente l'attenzione internazionale sul suo lavoro. L'ironia è un elemento pregnante della sua poetica; dai primi cimenti pittorici, che ricordiamo nelle sue apparizioni in "Evacuare Napoli", fino ai video presentati alle Corderie degli Arsenali di Venezia dove, per esempio in "Nomadisme glouton et boulimique", avvolto in un lenzuolo bianco, buffo fantasma - bozzolo, sistemato in una carriola da muratore, declama in francese "profonde" ed "innovative" dichiarazioni critiche di Francesco Bonami tratte dal testo del catalogo di Delta, mostra curata da Francesco Bonami all'ARC di Parigi, che lo avevano particolarmente depresso. Per - Napoli "others" - Lucariello presenta un'installazione composta da tre figure, repliche di sé, dalle teste realistiche in ceramica e dai corpi strani e ricoperti di tessuti lussuosi. Ogni figura è sormontata da una piccola gabbia contenente una gallo. Le teste sono aperte dal di sopra ed offrono il loro contenuto (del mais o altro mangime) alla voracità dei gallinacei.

Marussa Gravagnuolo lascia Napoli 25 anni fa e dopo una serie di lunghi viaggi in Africa e Sud America si ferma a Parigi. Qui inizia una carriera come regista di documentari. Nel 1988 la lunga amicizia con Lucio Amelio e poi il fortuito incontro con Lucio proprio nel giorno in cui lui decideva di aprire la vetrina parigina Pièce Unique, in collaborazione con la galleria Brachot (Bruxelles - Parigi), segnano una svolta radicale nella sua vita. Lucio Amelio propone infatti a Marussa di occuparsi di questo spazio. L'originalità di Pièce Unique era ed è quella di presentare sempre solo un unico lavoro, un pezzo unico inedito, realizzato appositamente per questa occasione. La vetrina della galleria resta illuminata fino a tarda notte. Collocata a livello della strada essa è completamente dedicata al lavoro dell'artista mentre gli uffici si trovano al primo piano. In questo modo Lucio affermava l'idea che l'arte dovesse essere vista da tutti, condannando l'abitudine di molti galleristi di conservare il pezzo più bello della mostra in un ufficio per alcuni collezionisti selezionati. Anche dopo la scomparsa di Lucio, Marussa Gravagnuolo insieme alla nuova socia Christine Lahoud, ha proseguito un coerente e rischioso lavoro sull'opera singola, sempre importante, sempre difficile, sempre all'altezza della qualité-musée che ci si aspettava, con lavori di Kounellis, James Brown, Fabrizio Plessi, Sol Lewitt, Dennis Oppenheim e tanti altri. Tre invece sono state le grandi novità: la presentazione di alcune artiste tra cui ad esempio Louise Bourgeois, Yayoi Kusama, Sophia Vari; la decisione di rappresentare alcuni artisti per la Francia e, recentemente, la grande opportunità di aprire un nuovo spazio Pièce Unique Variations, sempre nello stesso triangle d'or tra rue de Seine, rue Guenegaud, rue Mazarine, rue de l'Accadémie.....
A Napoli, Marussa porterà il lavoro di Pierre Thoretton, giovane artista francese che vive e lavora a Parigi. Videoartista, fotografo, scultore e pittore, Pierre Thoretton ha recentemente esposto al 'Transphère" FRAC Poitou-Charente, all'Artists'studios di Marsiglia, al Kunstmuseum di Bonn e al Domaine di Kerguehennec. A Napoli l'artista presenterà la videoinstallazione "Cappuccetto Rosso" e una serie di 6 grandi foto. Questo lavoro fotografico di Thoretton parte dalle polaroid scattate dalla madre partita per l'Africa quando Pierre era ancora molto piccolo. I due si sono rincontrati molto più tardi e Pierre ha avuto in quest'occasione le foto ormai già molto rovinate ma che rappresentavano ciò che "lei aveva visto e scelto di vedere in quegli anni". Con una scansione e interventi pittorici successivi le polaroid si sono trasformate in veri e propri quadri. Il lavoro di Thoretton si concentra sull'osservazione di quelli che sono i modi dell'uomo di entrare in relazione con il resto del mondo a partire da una intima quotidianità. In questa fase del suo lavoro, l'artista ha scelto di usare quasi esclusivamente la foto e il video.


Nell'ambito della mostra sono stati organizzati alcuni eventi:
- 19 aprile 2001- ore 17.00-21.00: Presentazione di alcune novità dell'editoria d'arte contemporanea accompagnate da performances musicali e di danza
- 4 maggio 2001 - ore 15.00 -18.30: Tavola rotonda sulla "Didattica dell'arte contemporanea a Napoli". Si tratta del primo di due appuntamenti
- il secondo si terrà nel settembre 2001 - sulle esperienze italiane di didattica dell'arte contemporanea a cui parteciperanno i rappresentanti delle istituzioni museali nazionali e le associazioni e i singoli privati che operano in questo settore.


Inaugurazione domenica 8 aprile 2001 ore 11

Casina Pompeiana Villa Comunale, Napoli

Per qualsiasi ulteriore informazione ci si può rivolgere a Rosanna Cuomo allo 0339/2607283

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