Il ritratto di un artista, Maurizio Pollini, dai primi passi alle ricerche attuali, con tutto il ventaglio del suo repertorio, da Chopin a Nono: e' questa la proposta dello Speciale 'Pollini e la sua musica' di Nino Criscenti, con Sandro Cappelletto, che e' stato trasmesso in due puntate da Raitre. Risultato di un lungo lavoro di riprese e di ricerca, lo Speciale ricostruisce la carriera di un grande interprete musicale attraverso testimonianze e documenti inediti o rari e soprattutto con le parole di Maurizio Pollini, raccolte nelle occasioni piu' diverse.
Il ritratto di un artista, Maurizio Pollini, dai primi passi alle ricerche
attuali, con tutto il ventaglio del suo repertorio, da Chopin a Nono: è
questa la proposta dello Speciale 'Pollini e la sua musica' di Nino
Criscenti, con Sandro Cappelletto, che è stato trasmesso in due puntate da
Raitre domenica 11 e domenica 18 Febbraio alle 12,35. Risultato di un lungo
lavoro di riprese e di ricerca, lo Speciale ricostruisce la carriera di un
grande interprete musicale attraverso testimonianze e documenti inediti o
rari e soprattutto con le parole di Maurizio Pollini, raccolte nelle
occasioni più diverse, in casa sua a Milano, durante un periodo di vacanza a
Pesaro, a Londra dopo un concerto, alla Scuola di Musica di Fiesole nel
corso di un incontro con gli allievi.
A Salisburgo sono state filmate le prove di due concerti con musiche di
Mozart e Monteverdi, ma nel programma Pollini è al pianoforte con diversi
autori, da Schumann a Stockhausen, da Beethoven a Boulez, in registrazioni
di vari periodi. Tra questa un documento storico, mai visto in Italia; un
Pollini diciottenne che suona Chopin a Varsavia nel corso pianistico del
1960 che lo proclamò vincitore e lo rivelò al pubblico internazionale.
Storica è anche la registrazione del quinto concerto di Beethoven
all'interno di una fabbrica occupata a Genova nel Gennaio 1972.
Nel montaggio, le musiche si integrano alle testimonianze nel delineare la
personalità di Pollini, in cui convivono rigore e passione, curiositÃ
intellettuale e partecipazione civile. Il ritratto dell'artista che l'autore
propone è inquadrato nel contesto storico e culturale del paese e in
particolare della città di Pollini.
È la Milano dei primi anni 50 a fare da sfondo al racconto della formazione
e alla descrizione dell'ambiente familiare, in cui la musica aveva un posto
essenziale. Intervengono, in questo primo capitolo, tra gli altri,
l'architetto Vittorio Gregotti, il compositore Giacomo Manzoni e i
giornalisti Leonardo Pinzauti e Rubens Tedeschi.
È la Milano dell'autunno caldo e di Piazza Fontana quella che accompagna gli
anni della ricerca musicale e della scoperta della politica dopo l'incontro
con Luigi Nono; anni ricordati da vari interventi, tra i quali un'intensa
testimonianza di Nuria Schoenberg Nono, raccolta a Venezia, che si integra
con uno straordinario documento filmato, in cui si vede Pollini nella prima
esecuzione di 'Sofferte onde serene', che Nono aveva scritto per lui. Di
grande emozione anche l'episodio del concerto non dato perché a Pollini fu
impedito di leggere un documento contro i bombardamenti americani sul
Vietnam.
È la Scala di Paolo Grassi a rappresentare l'epoca dei concerti per i
lavoratori studenti, cui Pollini collaborò fin dall'inizio insieme con
Claudio Abbado che interviene nel programma in diversi momenti. Tra le 'cose
importanti' che quella generazione di musicisti ha fatto, Abbado ricorda
l'esperienza di Musica/ Realtà nei capannoni industriali, nelle biblioteche
e nelle palestre di Reggio Emilia e provincia alla ricerca di un pubblico
nuovo.
Particolare risalto viene dato alla passione di Pollini per la musica
contemporanea e alla sua azione per favorirne la diffusione. Il pianista ne
parla a lungo con i giovani allievi della Scuola di Musica di Fiesole.
Intervengono su questo punto anche il musicologo Piero Rattalino e il
compositore Salvatore Sciarrino, di cui sia ascolterà un'opera scritta per
Pollini ed eseguita in prima mondiale a Londra sotto la direzione di Pierre
Boulez.
Gli anni 80 si aprono con un¹esperienza rimasta unica: la direzione
d'orchestra con un'opera di Rossini, 'La donna del lago', al Festival di
Pesaro. Ne parla Gae Aulenti che Pollini volle come scenografa e regista.
Gli anni 90 sono all'insegna degli accostamenti inconsueti di epoche e
generi proposti a Salisburgo, con ciui Pollini continua a fare ricerca, a
interrogarsi, a esplorare l'universo musicale. Un'importante testimonianza
su questo punto è data dal direttore dei concerti di Salisburgo, Hans
Landesmann. Vediamo Pollini nel Mozarteum fare musica insieme con Salvatore
Accardo e Rocco Filippini e poi con i fiati dell'Ensemble Wien-Berlin.
Il programma si conclude con le prove del concerto con i madrigali di
Monteverdi. Vediamo Pollini alle prese con il clavicembalo, il suo suono e i
suoi limiti e con il fortissimo e il pianissimo delle voci dei cantanti. È
un lungo racconto sul modo in cui Pollini concepisce l'interpretazione
musicale. Si percepisce la tensione intellettuale, lo stesso sforzo fisico
nello scavo del testo musicale, in una ricerca che non ha mai fine. Il
programma si chiude sulle prove ancora in corso con Pollini che si
raccomanda per un pianissimo.
Giovedì 10 Maggio  ore 21,00
Venerdì 11 Maggio  ore 19,00
Palazzo delle Esposizioni,
Via Nazionale 194 Roma,
Sala multimediale (ingresso via Milano 9A)
Informazioni: tel. 06-48941230
Ingresso libero