Allora & Calzadilla
Lara Almarcegui
Cezary Bodzianowski
Anibal Lopez
Aernout Mik
Gareth Moore
Roman Ondak
William L. Pope
Julita Wojcik
Mario Ybarra Jr.
Ho Tzu
Njen
01.org
Aernut Mik
Sabine Folie
Jens Hoffmann
Carlos Jimenez
Jessica Morgan
Hanna Wroblewska
June Yap
Fabio Cavallucci
Performance e azioni nei luoghi dell'organizzazione. 6 curatori e una dozzina di artisti per un'indagine sul rapporto fra azione e ambiente. Ad inaugurare il progetto una performance del guatemalteco Annibal Lopez. Personale di Aernout Mik che presenta la nuova produzione. Scapegoat, avvalendosi di sofisticate tecnologie, analizza l’esperienza della guerra. ILa video-installazione Vacuum Room, in cui una finta seduta politica e' disturbata dall’irruzione di un gruppo di manifestanti.
Il teatro della vita
a cura di Sabine Folie, Jens Hoffmann, Carlos Jimenez, Jessica Morgan, Hanna Wroblewska, June Yap
Coordinamento: Fabio Cavallucci
Sei curatori e una dozzina di artisti per realizzare, nei luoghi della vita e dell’organizzazione cittadina, una serie di performance volte ad indagare il rapporto fra azione e ambiente.
L’esperimento muove dalla volonta' di evidenziare l’importanza di una ricerca artistica, quella performativa, in grado di dare un forte contributo creativo all’indagine sui sistemi organizzativi attuali. La performance puo' infatti rappresentare una sorta di cartina di tornasole, di recettore capace di indicare lo stato di fatto delle strutture relazionali della nostra societa', misurandone le condizioni di stress e di tenuta, mettendone in evidenza eventuali anomalie e punti di crisi. Inoltre, con la sua componente immateriale e la sua natura transitoria, si contrappone piu' di ogni altra forma d’arte alla rigidita' ed alla compiutezza delle strutture ove trova svolgimento.
Il teatro della vita, parte propositiva, di ricerca e approfondimento, si confrontera' con una ulteriore proposta della Galleria Civica di Trento, una sorta di contraltare critico, il convegno Contro l’architettura (dicembre 2006), che riunira' esperti delle piu' varie discipline allo scopo di discutere e sviscerare da piu' punti di vista il rapporto fra spazio architettonico e altri ambiti di interpretazione dello stesso. Le azioni si svolgeranno nei luoghi della vita quotidiana della citta', come punti di incontro (bar, pub), ambienti lavorativi (uffici, fabbriche), centri di studio (universita'), o i cosiddetti non-luoghi (stazioni dei treni, aeroporti), che diventeranno cosi' zone neutre in cui i performers si mescoleranno al pubblico ed ai normali fruitori degli spazi, cimentandosi con un uso di questi sovversivo e differente.
Curatori del progetto saranno alcuni tra i rappresentanti delle piu' importanti istituzioni internazionali legate all’arte contemporanea, come Sabine Folie, capo-curatrice alla Kunsthalle Wien, Jens Hoffmann, Direttore del CCA Wattis Institute of Contemporary Arts di San Francisco, Carlos Jime'nez, giornalista di “El Pais", Jessica Morgan, senior curator alla Tate Modern di Londra, Hanna Wro'blewska, della Zacheta - Galleria Nazionale d’Arte di Varsavia, June Yap, infine, del Singapore Art Museum.
I curatori, coordinati dal direttore della Galleria Civica di Trento, Fabio Cavallucci, avranno il compito di proporre ciascuno rispettivamente due nomi di artisti, i quali realizzeranno la loro azione, nel corso dei mesi, presso il capoluogo trentino. L’esperienza dei curatori, unita alla loro differente provenienza geografica, garantiranno al progetto la capacita' di ben rappresentare le tendenze artistico-performative contemporanee, con proposte che coinvolgono artisti di fama internazionale come Allora&Calzadilla (Puerto Rico), Lara Almarcegui (Spagna), Cezary Bodzianowski (Polonia), Anibal Lopez (Guatemala), Aernout Mik (Olanda), Gareth Moore (Canada), Roman Ondak (Slovacchia), William L. Pope (USA), Julita Wo'jcik (Polonia), Mario Ybarra Jr. (USA), Ho Tzu Njen (Singapore), 01.org (Italia). Le azioni si concentreranno in gruppi di due o tre, in date che verranno di volta in volta comunicate, nel periodo compreso tra il 16 novembre 2006 e il 25 febbraio 2007. Ad inaugurare il progetto, il 16 novembre, sara' una performance dell’artista guatemalteco Annibal Lopez, insieme ad Aernout Mik, la cui disposizione performativa, a differenza degli altri, sara' qui condensata in una mostra aperta durante tutto l’arco di tempo (vedi comunicato specifico).
Tutte le azioni diverranno oggetto di studio e ricerca da parte dell’Universita' degli Studi di Trento, Facolta' di Sociologia ed Economia, che traendo spunto dalle opere proposte ne rileveranno l’incidenza dai loro specifici angoli di visuale.
-----
Aernut Mik
a cura di Fabio Cavallucci
Per la prima volta in un’istituzione pubblica italiana una personale dell’artista Aernout Mik, uno dei piu' importanti e complessi artisti olandesi contemporanei. I suoi lavori troveranno infatti spazio, dal 17 novembre 2006 al 25 febbraio 2007, presso la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, con un progetto video ed una nuova produzione, Scapegoat, realizzata dalla Galleria Civica di Trento in collaborazione con il Bak di Utrecht. Il lavoro, che si avvale di nuove e sofisticate tecnologie, analizza l’esperienza della guerra, nell’estremita' ed allo stesso tempo nella normalita' delle sue situazioni. Assieme a quest’opera, verra' esposta anche la grande installazione Vacuum Room (2005), una serie di sei video che riportano una finta seduta politica, disturbata dall’ irruzione di un gruppo di manifestanti.
Aernout Mik (Groningen, Olanda, 1962) utilizza fotografie, video, performance, installazioni, per creare opere in cui le immagini invadono le strutture, si articolano e si allargano in ampie proiezioni, occupando intere pareti e sviluppandosi spesso all’interno delle sale attraverso vere e proprie estensioni architettoniche, aspetti integranti dei lavori stessi.
Oggetto dei suoi video sono una serie variegata di disastri, semi apocalittici e surreali, come crolli strutturali di edifici (Softer Catwalk in Collapsing room, 1999), scontri fisici fra finti terroristi e guardie (Glutinosity, 2001), devastazioni di ambienti (Pulverous, 2003) o incidenti automobilistici dall’esito catastrofico (Refraction, 2004). Protagonisti ne sono spesso dei personaggi, posti in luoghi e situazioni apparentemente abituali, ma in realta' artificiali e intriganti. L’analisi di Mik si rivolge all’ incapacita' dell’uomo di far fronte, d’istinto, alle situazioni di emergenza, e infatti, ad uno sguardo piu' attento, da immagini inizialmente rassicuranti o quotidiane, cominciano ad emergere dettagli inquietanti, comportamenti inaspettati. La telecamera dell’artista passa pero' incurante attraverso questi elementi, in un tentativo di neutralizzarli e riportarci alla realta', in un continuo andirivieni fra realismo e finzione. Nelle sue installazioni tempo e spazio vengono alterati, proprio come la percezione di cio' cui si sta assistendo, senza inizio ne' fine, in un continuo rimando a tempi e significati diversi.
Oscure e scioccanti, ma al contempo ironiche, le sue istallazioni pongono quindi gli spettatori di fronte ad una situazione di difficile valutazione, senza fornire spiegazioni ne' appigli alla comprensione, stimolata invece attraverso la ripetizione di rituali, che con la loro instancabile riproposizione, rendono i fatti cui si assiste, se non proprio normali, almeno plausibili.
Nato a Groningen, in Olanda nel 1962, Aernout Mik vive ad Amsterdam. A partire dal 1987 il suo lavoro e' stato esposto in mostre personali in spazi pubblici internazionali, tra cui l’ICA di Londra (2000), il Van Abbenmuseum ad Eindhoven (2000), il Museum of Contemporary Art di Chicago (2005). Mik ha rappresentato per due volte l’Olanda alla Biennale di Venezia (1997 e 2001) e ha partecipato alle Biennali di Berlino (2001), San Paolo (2004) e Istanbul (2003) e alla Triennale di Yokohama (2001). Nel 2002 Aernout Mik ha vinto il prestigioso Heineken Prize olandese.
In occasione della mostra verra' realizzato un catalogo, con testi di Fabio Cavallucci e Ann Demeester, ed immagini dell’intero percorso artistico di Mik, edito da Hopefulmonster.
La personale di Aernout Mik e' inserita nel progetto performativo Il teatro della vita, organizzato con la collaborazione di sei diversi curatori di fama internazionale, che portera' una serie di azioni nei luoghi della quotidianita'.
Catalogo Hopefulmonster
Opening 16 novembre 2006
Galleria Civica di Trento
via Belenzani, 46 - Trento
Orari: 10 - 18 chiuso il lunedi'
Ingresso gratuito