Raum
Bologna
via Ca' Selvatica, 4
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Antonio Tagliarini/Luca Trevisani
dal 22/11/2006 al 22/11/2006
h 22.00

Segnalato da

Raum




 
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22/11/2006

Antonio Tagliarini/Luca Trevisani

Raum, Bologna

I-box. Una scatola, un kit con le regole del gioco e le istruzioni d'uso da seguire, viene distribuita al pubblico per costruirsi, ciascuno, all'istante, la propria performance. Il meccanismo tenta di riflettere sulla democratizzazione dell'arte e sulla presenza. La performance e' preceduta dal video Ball del video-maker olandese Ries Straver per Waiting Room.


comunicato stampa

I-box

Giovedi 23 novembre alle 22.00 Raum, in Via Ca' Selvatica 4/d, presenta per Living Room I-box (Bologna), performance ideata da Antonio Tagliarini, coreografo e performer, e Luca Trevisani, artista visivo, preceduta dal video Ball del video-maker olandese Ries Straver per Waiting Room (opere per l'attesa).

Nell'arco di qualche giorno di permanenza a Bologna, Antonio Tagliarini e Luca Trevisani crearanno una performance coinvolgendo in un processo artistico persone lontane dal teatro, dalla danza, dall'arte.

I-box (Bologna). Un solo per tutti! L'idea e' quella di creare un 'solo coreografico' per tutti, innescando un meccanismo performativo che tenta di riflettere sulla democratizzazione dell'arte e sulla presenza. Una scatola, un kit con le regole del gioco e le istruzioni d'uso da seguire, viene distribuita alle persone coinvolte per costruirsi ciascuna, all'istante, la propria performance. Quello che si va costruendo non e' una casa pre-fabbricata, ma il manifestarsi di un individuo, di una soggettivita' che permette di riflettere e di giocare, di rendere visibile e far emergere la persona nello spazio dell'accadimento e nell'incertezza dell'esecuzione.

Arrivo in un luogo, una citta', un paese, un centro abitato, mi guardo intorno e poi comincio ad avvicinare persone di tutte le eta', un ventenne, un trentenne, un settantenne e li invito a partecipare a un breve processo artistico. Con loro faccio un percorso esperenziale che prelude l'incontro con un pubblico, il momento "spettacolare" della performance, nella quale queste persone, per la prima volta in vita loro si trovano ad essere "guardate-osservate-applaudite". I-box vuole essere una ricerca sul continuo tentativo dell'individuo di definirsi, costruirsi, determinarsi di fronte a se' stesso e agli altri e allo stesso tempo l'incertezza del proprio corpo, della propria identita', dello stare nelle cose. (A. Tagliarini)

I-box e' un progetto nomade che agisce sul territorio dove si ferma. Da aprile 2006 ad oggi si e' sviluppato in diversi paesi europei (Germania, Polonia, Austria, Portogallo, Belgio e Italia) col supporto di APAP - Advanced Performing Art Project.

Antonio Tagliarini, performer, autore, regista romano, con una vocazione sempre in equilibrio tra danza e recitazione, si e' formato con Danio Manfredini, Thierry Salmon, Raffaella Giordano, Giorgio Rossi, Marco Baliani, Marco Martinelli, Cesare Lievi, Giorgio Barberio Corsetti, Come autore e performer ha creato Freezy, Caramelle, A.A.Cercasi. L'ultima produzione,Titolo provvisorio: senza titolo, si sviluppa intorno ad una sola e ossessiva riflessione: "tutto e' al contempo vero e falso. La rappresentazione e' piu' reale del reale, il reale e' piu' falso di una bugia detta male." Dal 2000 collabora con Miguel Pereira, coreografo portoghese, con cui presenta in Europa e Brasile lo spettacolo Antonio Miguel (premiato dal Ministero della Cultura Portoghese come migliore spettacolo dell'anno). Lavora sia in Italia che all'estero con diversi registi e coreografi tra cui: Massimiliano Civica, Marco Baliani, Fabrizio Arcuri/Accademia degli Artefatti, Alessandro Certini, Csilla Lakatos, B.T.Jones.

Luca Trevisani (Verona, 1979). Il suo lavoro si sposta tra scultura, video, foto e istallazioni. Tra le mostre personali: Clinamen, Pinksummer, Genova (2006), William Paxton¹s cluster, Palestra, GAMeC, Bergamo (2005), Equal, Viafarini, a cura di G. Scardi, Milano (2004). Ha partecipato a numerose collettive tra cui Il vento dal settecento all¹arte contemporanea, Fondazione Torino Tremusei, Castagneto Po (2006), First Sudden Gone the One. First Sudden Back, Project 133, Londra (2006), Tracce di un seminario, Assab One, Milano (2006), Padiglione Italia out of biennale, Flash art museum, Trevi, (2005) Report, Villa delle Rose, Galleria d'arte Moderna (2005), Bologna, Collaudi, Villa delle Rose, Bologna (2003).

Metafisico e ironicamente periglioso, Ball e' un video-loop dalla grana fluida in cui una bambina abbraccia un pallone rosso che si gonfia e si sgonfia. Su un sfondo paradisiaco la bambina inizialmente sembra avere sotto controllo le dimensioni del pallone, ma questo continua a crescere con un sonoro minaccioso. Aspettando che il pallone scoppi si crea una tensione precaria. Ball a prima vista e' uno studio sulla tensione e le aspettative, ma l'aspetto premonitore della bambina lo porta ad un livello di inquietudine premonitrice. Ball fa parte della compilation Everything will be ok curata dalla rivista italo-australiana This is a magazine.

Ries Straver (Bokshoop - Olanda, 1975), videomaker, vive e lavora tra Venezia e Amsterdam. Dopo gli studi di graphic-design alla Design Academy di Eindhoven ha lavorato ad Amsterdam come videomaker indipendente ed e' stato borsista nel dipartimento video di Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione del Gruppo Benetton. Il lavoro di Ries e' caratterizzato da una vena ironica e trasgressiva, con l'intento di suscitare una riflessione personale sull'uso dei media e il linguaggio visivo che ne deriva. I suoi lavori sono stati presentati in importanti contesti internazionali: Extension a '010101; Art in Technological Times' exhibition - the Museum of Modern Art - San Francisco (2001), Ultra Morph performance e installazione al Italian Cultural Institute London (2002), e trasmessi in tv: Fuck Television su La7 (2003), Ball su Dutch Art TV station - PARK4DTV (2004). Mostre recenti: Crocodiles in Venice & Arte: una conversazione at the 'Multiplo 2' exhibition - N.O. Gallery in Milano (2005). Alcune opere di Straver fanno parte della collezione permanente del Casoria International Contemporary Art Museum a Napoli. http://www.riesstraver.com

Living Room, e' uno sguardo sulla produzione di performer, coreografi, artisti visivi e plastici. In Living Room convergono una serie di eventi performativi realizzati per uno spazio ridotto, a stretto contatto con il pubblico, aperti nel formato e nell'ideazione. Un format anomalo che nasce per sperimentare forme di presentazione scenica non classiche, alla ricerca di prototipi e tipologie performative attuali e colloquiali. Living Room e' una camera di decompressione per artisti affermati; e un luogo di verifica per chi ha ricerche in corso: ricerche sui formati, sulle forme della rappresentazione, di cui condividere i processi e non solo gli esiti. A Living Room si affianca lo spazio Waiting Room, spazio intercapedine in cui vengono presentate brevi opere video e sonore.

Col supporto di Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna, Citta' del Capo - Radio Metropolitana, Radio Citta' Fujiko, Edizioni Zero.

Immagine: Luca Trevisani.

Giovedi 23 novembre 2006

Raum
via Ca' Selvatica 4/d - Bologna

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Gianfranco Brebbia
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