Attingendo ai meccanismi della performance e della messa in scena teatrale e cinematografica, l'artista conferisce alle opere - dipinti, wallpapers, stampe, sculture semoventi e ampi tendaggi - una continua oscillazione semantica e formale, che entra in rapporto diretto con gli spazi espositivi per i quali i lavori sono stati specificamente creati. Esposte tassidermie ittiche a scarpe e borse modificate, oggetti "non sense" che sottolineano affinita' e contrasti tra momenti storici e modelli culturali differenti. A cura di Andrea Viliani
Personale
a cura di Andrea Viliani
Galleria d'Arte Moderna di Bologna e' lieta di presentare la prima
personale italiana dell'artista austriaco Markus Schinwald (Salisburgo,
1973). Grazie alla collaborazione con la prestigiosa Alma Mater
Studiorum - Universita' di Bologna, la GAM continua il suo programma
Coming Soon MAMbo + Museo - Mostre, dedicato alla scena artistica
emergente, inserendosi, per questa occasione, negli antichi spazi del
Museo di Palazzo Poggi e della Biblioteca Universitaria. La serie di
mostre monografiche Coming soon MAMbo sta accompagnando - interrogandosi
sulle molteplici personalita' del museo contemporaneo - l'imminente
spostamento della Galleria d'Arte Moderna nella nuova sede presso l'ex
Forno del Pane, dove nel 2007 assumera' la nuova identity di MAMbo -
Museo d'Arte Moderna di Bologna.
Quando furono inaugurate, nel 1712 all'interno dei
locali di Palazzo Poggi, le collezioni dell'Istituto delle Scienze e
delle Arti di Bologna non possedevano un carattere esclusivamente
scientifico o artistico. I reperti antichi, le cere anatomiche dei
ceroplasti Ercole Lelli e Morandi-Manzolini, gli strumenti chirurgici
del medico Giovan Antonio Galli, il cinquecentesco "teatro della natura"
del naturalista Ulisse Aldrovandi, le raccolte di mineralogia, botanica,
zoologia e paleontologia, convivevano come strumenti di una ricerca
multidisciplinare in costante evoluzione.
La complessita' di queste collezioni, con il loro continuo sovrapporsi e
integrarsi, rappresenta la piattaforma ideale per il progetto espositivo
di Markus Schinwald. Specificatamente concepito per gli spazi del museo,
esso vi assume l'aspetto di uno "scavo archeologico fittizio".
Attingendo ai meccanismi della performance e della messa in scena
teatrale e cinematografica, Schinwald conferisce alle opere esposte -
dipinti, wallpapers, stampe, sculture semoventi e ampi tendaggi - una
continua oscillazione semantica e formale. Tra le antiche vetrine
dell'Istituto e nelle sale affrescate che oggi ospitano, oltre al museo,
la Biblioteca universitaria di Bologna, queste opere si calano in modo
quasi mimetico con l'ambiguita' di manufatti che potrebbero essere allo
stesso tempo oggetti antichi e opere d'arte contemporanea: "non voglio
entrare in conflitto con il carattere o l'atmosfera di un museo come
questo. Al contrario, spero di incorporare il suo flusso nel formato
della mostra, come se essa fosse una mostra 'in traduzione', come se
qualcuno nel tentativo di realizzare qualcosa di contemporaneo parlasse
un linguaggio arcaico o facesse ricorso a una sorta di antica
fantascienza". (M. Schinwald)
Con sguardo lucido nei confronti dei cliche' e dei feticci della societa'
dei consumi, l'artista accosta tassidermie ittiche a scarpe e borse da
lui stesso modificate utilizzando quelle disponibili in commercio e
creando oggetti "non sense" che sottolineano affinita' e contrasti tra
momenti storici e modelli culturali differenti. Indagando l'evoluzione
contraddittoria del sapere moderno nella sua costante dialettica fra
scoperta ed errore, realta' e finzione, scienza e arte, questi
de'tournements logici permettono a Schinwald di minare il criterio di
specificita' del linguaggio artistico e l'ipotesi modernista che
identifica contemporaneita' e avanguardia, suggerendo ed esplorando
l'opportunita' di nuove narrazioni che ridefiniscano il concetto stesso
di istituzione culturale contemporanea.
Markus Schinwald, nato a Salisburgo nel 1973, vive e
lavora a Vienna.
La pratica artistica di Schinwald, uno dei piu' interessanti e affermati
artisti della sua generazione, si muove tra performance, teatro, cinema,
moda e arti visive. Attraverso riferimenti storici, artistici e
filosofici le sue opere esplorano i confini tra dimensione pubblica e
privata e le dinamiche conoscitive e comportamentali, con particolare
riferimento alla gestualita' corporea.
Tra le mostre personali piu' importanti: CAC,
Bretigny-Argos, Bruxelles (2006); Ausstellungshalle zeitgenossische
Kunst Munster, Munster (2005-2006); tableau twain, Frankfurter
Kunstverein, Francoforte (2004); dictio pii, Sprengel Museum, Hannover
(2004) e Moderna Museet, Stoccolma (2001); Gap, Museum Fridericianum,
Kassel (1999).
Tra le collettive: I still believe in miracles II, Musee' d'Art Moderne,
Parigi (2005); Lebt und Arbeit in Wien II, Kunsthalle, Vienna (2005); 3'
condensed information, Schirn Kunsthalle, Francoforte (2004). Ha inoltre
partecipato a Manifesta 5, San Sebastian (2004), alla Biennale di
Venezia (2003), alla Biennale di Berlino (2006; 1998).
Giulia Pezzoli - Ufficio Stampa GAM Bologna
tel. +39 051 502859 - fax +39 051 371032 ufficiostampagam@comune.bologna.it
Inaugurazione 23 novembre 2006 ore 18.30
Sedi:
Museo di Palazzo Poggi
Via Zamboni 33 - Bologna
Biblioteca Universitaria
Via Zamboni 35 - Bologna