Mariella Bettineschi
Mimi Farina
Susy Gómez
Fabrice Langlade
Silvia Levenson
Micha Klein
Alessia Parenti
United Aliens
Maria Campitelli
Questa e' una mostra dalle molteplici implicazioni: chiama in causa innanzi tutto il rapporto arte-moda con i suoi sconfinamenti, le ambiguita' che lo caratterizzano. Comporta il discorso dell'artificio, dei nuovi materiali, plastici, polimeri" al posto di quelli tradizionali. A cura di Maria Campitelli.
vernice, drink, music, defilè...
Questa è una mostra dalle molteplici implicazioni: chiama in causa
innanzi tutto il rapporto arte-moda con i suoi
sconfinamenti, le ambiguità che lo caratterizzano. Comporta il discorso
dell'artificio, dei nuovi materiali, plastici,
polimeri" al posto di quelli tradizionali; l'alternanza quindi di vero e
falso, di realtà e sogno; la spinta in superficie
a scapito della sostanza, che può divenire esternazione di pensiero.
Si chiama Garden Fashion perchè è ambientata nelle splendide Serre
ristrutturate del Parco di Villa Revoltella, a
Trieste, residenza estiva del munifico barone Revoltella che ha donato
alla città l'omonimo palazzo/museo.
Vi partecipano nove artisti internazionali provenienti da Argentina,
Spagna, Gran Bretagna, Francia, Olanda, oltre
che dall'Italia.
Il tema più frequentato è l'abito, ma vi compaiono pure accessori
interpretati con assoluta libertà , soprattutto
immagini ed installazioni che dietro l'apparenza celano metafore
concettuali variamente significanti.
La mostra si completa, all'inaugurazione, di una fashion-performance con
la presentazine dei modelli del giovane
stilista Giuseppe Fanelli, vincitore del concorso Irene Brin 2000
(celebre giornalista impegnata sia nel campo della
moda che nell'arte contemporanea), indetto dall'Accademia di Costume e
di Moda di Roma.
La realizzazione di "Garden Fashion" è stata possibile grazie al
sostegno della Regione Friuli-Venezia Giulia, del
Comune di Trieste, della Fondazione CRTrieste, delle Assicurazioni
Generali S.p.A. e dell’Azienda di Promozione
Turistica di Trieste.
La mostra è corredata da un catalogo bilingue italiano/inglese con
contributi critici di Maria Campitelli, Gianluca
Marziani, Luciano Panella, Sabrina Zannier.
GLI ARTISTI
Mariella Bettineschi, propone una gigantografia "Sophie", cioè l'abito
per sottrazione.
L'abito "forma primordiale
di architettura", nasce per proteggere e difendere il corpo. Ci riesce? La
ragazza della foto, coperta solo dei pesanti
calzari oggi di moda, lo smentisce.
Può aiutarci però a difenderci la
"conoscenza/sophie", rappresentata dal libro che la ragazza legge.
Mimi Farina, accanita ricercatrice di nuovi materiali crea accessori,
arredi, vestiti di plastica intrecciata; il suo abito
"Growing Dress" è un inno all'artificialità , e nel contempo, nella
smisurata gonna verde a pelo, come un prato, un
richiamo alla natura (per quanto clonata) e alla sua potenzialità di
crescita.
Susy Gómez presenta il suo famoso "Vestido" di metallo;
scultura/corazza, simbolo di chiusure, inquietante
contenitore di allusioni al difficile ruolo e percorso femminile nella
società di ieri e di oggi.
Fabrice Langlade, ama i materiali teneri, malleabili e trasparenti, che
invitano ad una revisione della percezione
tattile; col silicone ha costruito questo vestito/fantasma compenetrato
di luce ed aria.
Silvia Levenson, fa vestiti, corpetti, accessori di vetro. Lucidi e
trasparenti gli indumenti si cristallizzano,
schiacciando l'anima, e divengono metafore di durezza e violenza. Qui
presenta "Debutto in società ", che oltre il
vetro svela una crinolina di filo spinato.
Con Micha Klein, l'olandese DJ oltre che artista, scivoliamo nella
rappresentazione, tramite gigantografia elaborata
al computer, di un mondo artificiale, dal glamour smaccato e surreale;
un misto tra Koons e Mariko Mori, evocativo
di un clima da haute couture e discoteca insieme, con ossessiva
esibizione di nude look.
Alessia Parenti si sdoppia in due personalità distinte; l'una affronta
la moda e si firma Stella Cirquelar, l'altra la
pittura. Ora cerca di sovrapporre i due aspetti nel medesimo lavoro.
Anna Pontel indaga il mondo della Barbie, in cui si riversa,
nell'infinita varietà di modelli e costumi del suo
guardaroba, la produzione dell'industria moda.
L'eco infantile si
ingigantisce a dismisura, nei suoi set di carta e fil
di ferro, sfociando nel paradosso. Qui "Pony-tail" propone
un'installazione munita di parrucca
United Aliens è un gruppo londinese di artisti, creatori di moda,
modelle, video-makers, guidati dal coordinatore
del tutto Roberto Henrichsen, ex fashion director di Missoni.
Producono
pubblicità virtuale che reclamizza prodotti
inesistenti, e si manifestano tramite foto da rivista patinata ruotando
attorno all'universo fashion con mente e
fantasia impregnate di tecnologie futuribili.
Inaugurazione venerdì 1° giugno 2001 ore 21.00
Per informazioni
tel 040 3728527 fax 040 3475839
Serre di Villa Revoltella, via Marchesetti 37, Trieste
Maria Campitelli (Gruppo 78),
Via Monte Cengio 11, 34127 Trieste,
Fax: +39-40-567136
E-mail: m.campitelli@iol.it