La Pinacoteca Nazionale di Bologna si arricchisce di un altro capolavoro, il "Cristo coronato di spine" di Guido Reni (Bologna 1575-1642). Proveniente dalla collezione del pittore francese Pierre Puvis de Chavanne, lo straordinario dipinto e' stato acquistato con il contributo congiunto di Rolo Banca (1473) e di Sir Denis Mahon.
La Pinacoteca Nazionale di Bologna si arricchisce di un altro
capolavoro, il "Cristo coronato di spine" di Guido Reni (Bologna 1575-1642).
Proveniente dalla collezione del pittore francese Pierre Puvis de Chavanne,
lo straordinario dipinto è stato acquistato a Parigi, presso la Galleria
Canesso, con il contributo congiunto di Rolo Banca (1473) e di Sir Denis
Mahon, membro insigne della Società di Santa Cecilia-Amici della Pinacoteca
Nazionale di Bologna e grande mecenate della Pinacoteca stessa.
Già esposto a Varsavia e a Dublino con la collezione di Rolo Banca, dal 12
giugno il "Cristo coronato di spine" sarà definitivamente collocato nelle
sale della Pinacoteca Nazionale e visibile al pubblico.
Il dipinto, eseguito intorno al 1637, propone uno dei temi maggiormente
trattati da Guido Reni e dalla sua bottega: un¹immagine idealizzata di
intenso dolore, di divinità oltraggiata e sofferente, che l¹artista,
ottemperando allo spirito del tempo, creò con grande sensibilità in diverse
versioni. Questa, di altissima qualità , è in stretta sintonia stilistica con
un¹altra opera del Reni, di rara raffinatezza esecutiva, presente in
Pinacoteca: il San Sebastiano, databile al 1640.
Come in altre opere dell¹ultimo periodo dell¹artista, anche qui l¹impiego
di pennellate veloci e chiaramente leggibili all¹interno del tessuto
cromatico lascia intravvedere in trasparenza la preparazione sottostante. La
tavolozza è ricca di colori chiari e tutta giocata su sottili e
delicatissime variazioni tonali.
L¹artista, ormai giunto alla vecchiaia, è così famoso presso i
collezionisti d¹arte di Francia e d¹Inghilterra da essere familiarmente
chiamato "il divino Guido", ritenuto secondo solo a Raffaello.
Nell¹Ottocento la sua fortuna, insieme a quella di molti altri tacciati con
dispregio di "accademismo", declinò.
Solo intorno alla metà del Novecento iniziò il suo riscatto insieme con il
rinnovato interesse per la pittura bolognese da parte degli studiosi
stranieri e in particolare di Sir Denis Mahon, che portò al pieno recupero
del gusto bolognese. Oggi il ³divino Guido² non solo è riconosciuto come uno
dei maggiori artefici di quella scuola, ma anche come uno degli artisti più
grandi e geniali dell¹intera storia dell¹arte.
La Società di Santa Cecilia-Amici della Pinacoteca Nazionale di Bologna,
fondata una decina di anni fa da un gruppo di appassionati con l¹intento di
arricchire il patrimonio della Pinacoteca e di diffonderne la conoscenza, si
è costituita in forma giuridica solo da pochi mesi.
La Società di Santa Cecilia ha iniziato concretamente la sua attività in
occasione della donazione Mahon (sette capolavori di Guercino, Annibale
Carracci, Domenichino, Benedetto Gennari, Guido Reni) e con tre nuove
acquisizioni: il Cristo nell¹Orto del Guercino già nella Chiesa, ora
distrutta, di Santa Margherita a Bologna, un Paesaggio con cacciatore di
Annibale Carracci (bozzetto riferibile agli affreschi di Palazzo Magnani a
Bologna), un giovanile Paesaggio del Domenichino (pendant di uno dei dipinti
facenti parte della donazione Mahon). Tutte opere già inserite nel percorso
espositivo del Seicento in Pinacoteca.
L¹intento di oggi è quello di sostenere la Pinacoteca sia nell¹ulteriore
arricchimento del suo patrimonio sia nelle iniziative didattiche e
promozionali, in accordo con altre istituzioni pubbliche e private della
città : presentazioni di libri, aggiornamenti sui musei e sui restauri del
territorio, incontri con studiosi e operatori del settore.
Guido Reni "Cristo coronato di spine"
Olio su tela, cm 66,8 x 55,5
Nuova acquisizione Pinacoteca Nazionale
visibile al pubblico dal 12 giugno 2001
Per informazioni:
Pinacoteca Nazionale di Bologna, tel. 051-243222
Ufficio stampa: Studio Pesci
tel. 051269267, fax 0512960748
Pinacoteca Nazionale
Via delle Belle Arti 56, Bologna