"A TUTTO TONDO. NUOVA CERTIFICAZIONE DEL MONDO DI SUZIE WONG". con Maria Luisa Abate e Grazia Di Giorgio, Cristina Andrighetti, Argia Coppola, Roberta Cavallo, Stefano Fornari, Alessandro Curti, direzione di Marco Isidori, scene e costumi di Daniela Dal Cin. Dopo l'esaltante esperienza della messa in scena de: "Il cielo in una stanza" questo è il secondo spettacolo dove la Marcido Marcidoris e Famosa Mimosa utilizza un testo drammatico di Marco Isidori
"A TUTTO TONDO. NUOVA CERTIFICAZIONE DEL MONDO DI SUZIE WONG".
con Maria Luisa Abate e Grazia Di Giorgio, Cristina Andrighetti, Argia Coppola, Roberta Cavallo,
Stefano Fornari, Alessandro Curti
direzione di Marco Isidori,
scene e costumi di Daniela Dal Cin
Dopo l'esaltante esperienza della messa in scena de: "Il cielo in una
stanza" questo è il secondo spettacolo dove la Marcido Marcidoris e Famosa
Mimosa utilizza un testo drammatico di Marco Isidori.
L'impianto scenico è, come sempre, di Daniela Dal Cin, che ha ideato per "A
tutto tondo, nuova certificazione del mondo di Suzie Wong", una vera e
propria gabbia attrezzata, fornita di sottopalchi, altalene, trabocchetti,
nella quale, prigioniera dell'azione teatrale, trionferà visivamente la
'folle' icona di Suzie Wong, interpretata da Maria Luisa Abate.
Si può parlare di 'folle icona', poichè l'accentuato sfasamento delle
proporzioni naturali su cui gioca tutto il disegno scenografico (la Wong è
una gigantessa che la gabbia contiene appena!) evidenzia con sicurezza quel
dato di ricostruzione, o meglio di 'ricostituzione', dell'universo reale
attraverso una modulazione fantastica degli elementi architettonici, che sta
a fondamento del pensiero artistico dei Marcido.
La protagonista, celata all'inizio della rappresentazione da una
palizzata/sipario, sarà 'servita', durante lo svolgimento dello spettacolo
da sette attori (il Coro dei Cinesini) che, in uno spazio agibile veramente
assai limitato, costruiranno un movimento di danza straordinario ed
affollatissimo con l'intento di 'muovere' Suzie, la quale (essendo quasi del
tutto impedita dall'eccezionalità quantiativa del suo costume) avrÃ
pochissima autonomia fisica.
Le ridotte misure della scatola scenica faranno da grottesco contrappunto al
'pienone' che invaderà la scatola stessa (ricordiamo la gabbia e ricordiamo
in sovrappiù la teca di un'impudica esposizione teratologica!); e lo
spettacolo, com'è stato d'altronde per tutti quanti gli spettacoli dei
Marcido trarrà la forza da una contraddizione strutturale, quella appunto di
voler conciliare un accadimento 'recitato', con la realtà dell'accadere
performatico.
MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA nasce nel 1986 con uno studio tratto da
Le Bonne di Jean Genet dividendo subito e nettamente la critica tra
detrattori accaniti ed altrettanto accaniti estimatori.
Seguiranno gli spettacoli Ricreazione, Una Giostra: L'Agamennone, Canzonetta
da I Persiani di Eschilo, Palcoscenico ed Inno dalla Sirenetta di Andersen,
in seguito al quale alla Marcido viene conferito il Premio Speciale Ubu
1991. Con Musica per una Fedra moderna e poi con Spettacolo si chiude un
ciclo di esperienze sulla tragedia classica.
Il cielo in una stanza apre una fase decisiva per lo sviluppo delle
potenzialità drammaturgiche della compagnia, quella che la vedrà impegnata
con una scrittura testuale autarchica nella messa in scena di Gengis Khan.
Produzioni successive sono state La locandiera di Carlo Goldoni è inciampata
nel teatrino dei Marcido: Conseguenze, L'Isi fa Pinocchio, ma sfar lo mondo
desierebbe in ver e la particolarissima messa in scena da Giorni Felici di
Beckett: Happy Days in Marcido's field.
Del 1988 è la produzione: Solenne funzione del Prometeo incatenato di
Eschilo, come fosse l'ultima possibile battuta di caccia grossa alle
gazzelle della musica: Una canzone d'amore.
A tutto Tondo ha debuttato a Torino nei giorni scorsi.
Info al pubblico: Link segreteria (da martedi a sabato h 15 - 19)
tel 051.370971 fax 370972
ufficio stampa: telfax 051.352330 -0335/5727161 - 0339/1846264
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