The Flat Massimo Carasi (vecchia sede)
Milano
via Vaina, 2
02 58313809
WEB
Tre personali
dal 21/5/2007 al 20/7/2007
dal martedì al sabato ore 15.30 - 19.30

Segnalato da

The Flat




 
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21/5/2007

Tre personali

The Flat Massimo Carasi (vecchia sede), Milano

Loper evoca nei suoi dipinti visioni sospese nel tempo, popolate da animali ed elementi zoomorfi. Miller presenta una rappresentazione delle grandi opere di trivellazione petrolifera e di esplorazione del sottosuolo. In un abile intreccio di rimandi e citazioni dell'immagionario pop, Pellegrini gioca coi temi dell'identita' e della riconoscibilita'.


comunicato stampa

Loper | Miller | Pellegrini

PATTE LOPER

L’artista statunitense, attraverso un uso sottile e sapiente della tecnica ad olio, evoca nelle sue opere visioni sospese nel tempo, popolate da animali ed elementi zoomorfi rappresentati in modo perfettamente realistico. Le creature sono spesso riverse con lo sguardo assente, immerse in un quadro idilliaco nel quale si inseriscono elementi enigmatici ai limiti del surreale. La ricerca dell’artista è caratterizzata dal contrasto tra la muta spontaneità della natura e l’intervento invasivo e manipolativo dell’uomo, suggerito da singoli dettagli di rara pregnanza iconica.

Lo sguardo innocente di un cerbiatto ad esempio, quasi un simbolo del candore del creato, contrasta con l’atmosfera inquietante restituita da dettagli post-human fedelmente ricostruiti. Lo scenario fantastico tratteggiato dall'artista forza l'idillio uomo-natura per suggerire un nuovo dialogo di forte impatto visivo e di indubbia attualità. Allontanandosi dalla retorica delle apocalissi annunciate, la Loper riflette lucidamente sulla possibilità della natura di riappropriarsi degli spazi sottratti dall'uomo. Senza risolvere i contrasti formali né indicare rassicuranti vie di fuga, le opere dell’artista spiazzano lo spettatore per il taglio onirico e la perfezione formale della rappresentazione.

MITCH MILLER

parte dalla rappresentazione delle grandi opere di trivellazione petrolifera e di esplorazione del sottosuolo per soffermarsi sull’intervento invasivo della tecnica sulla struttura arcaica del pianeta. Su lunghi rotoli di carta tormentati da rapidi segni lo spettatore può osservare il dipanarsi di una lunga discesa nelle viscere della terra. Quella offerta da Miller pare una rilettura postmoderna del viaggio al centro della terra, dove la materia martoriata è ancora in grado di svelare meraviglie preistoriche, resti geologici che dialogano con i reperti dell'immaginario contemporaneo.

Sotto la mole degli stabilimenti industriali e delle trivelle Miller ci mostra un mondo sotterraneo fatto di animali e foreste pietrificate, dove è ancora possibile provare un senso di inquietante meraviglia. Oltre alle opere su carta l’immaginario di Miller prende forma nella tecnica della resina colata, che contribuisce a sottrarre le scene al tempo catturandole come insetti nell’ambra. La presenza umana, ridotta talvolta ad una piccola macchia di colore, contribuisce ad accrescere il senso di smarrimento di fronte alla techne. I macchinari appaiono spesso come strutture sovraumane intente ad esplorare i crateri di pianeti alieni.

STEFANIA PELLEGRINI

In un abile intreccio di rimandi e citazioni dell’immagionario pop, Stefania Pellegrini gioca a scommettere con lo spettatore sui temi dell’identità e della riconoscibilità di alcuni protagonisti dell’immaginario popolare. Quali sono le caratteristiche di un personaggio in grado di renderlo immediatamente riconoscibile? Quali i caratteri distintivi che permettono di distinguere un’icona dal suo mero feticcio?

Nei suoi acrilici su tela la Pellegrini isola alcuni caratteri fisici propri di un personaggio (tratto dall’immaginario contemporaneo come dal mito) lasciando allo spettatore il compito di ricostruirne l’identità attraverso la memoria. L’operazione dell’artista non vuole essere un semplice omaggio né un vuoto tributo all'idolo di turno. Per la Pellegrini il personaggio si deve cogliere nella sua assenza-presenza, facendolo emergere con forza attraverso le associazioni e i rimandi al più vasto immaginario collettivo.

Inaugurazione 22 maggio 2007

The Flat Massimo Carasi
via Vaina, 2 - Milano
Orario: dal martedì al sabato ore 15.30 - 19.30
Ingresso libero

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