Matteo Fato
Sergio Flora
Marino Melarangelo
Giacomo Sabatini
Nordine Sajot
Francesca Referza
Gemine Muse 2007. Un chiostro di un ex convento, attualmente sede del liceo musicale Gaetano Braga, da rileggere alla luce di un noto proverbio. Il silenzio con cui gli artisti devono confrontarsi e' duplice. Quello antico, che un tempo pervadeva il monastero con la sua sacralita', e quello attuale, imposto dall'ascolto della musica. A cura di Francesca Referza.
Gemine Muse 2007
a cura di Francesca Referza
Dal 21 aprile al 1 luglio 2007 si svolgerà la quinta edizione di Gemine Muse, promossa da GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e CIDAC – Associazione tra le Città d’Arte e Cultura, in collaborazione con DARC – Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La manifestazione ha l’obiettivo di promuovere i giovani artisti, e le loro migliori espressioni creative, attraverso un contatto con i ''colleghi'' del passato, e di valorizzare il patrimonio storico e artistico italiano.
Quest’anno, la formula di Gemine Muse si rinnova. Il complesso e delicato rapporto tra le giovani generazioni creative e il patrimonio storico artistico, apre una nuova e originale stagione di ricerca circoscritta, in questa prima fase, alle sole città italiane. Gemine Muse 2007 proporrà, infatti, una serie di percorsi contemporanei sul tema, tracciati tra storia e arte, a cura dei protagonisti della rassegna.
Da nord a sud Gemine Muse presenterà un variegato “cartellone” tematico in cui alle mostre di opere contemporanee, ispirate ai capolavori del passato, si affiancheranno iniziative che spazieranno dalle arti visive alla musica, dal design al teatro, dalla scrittura alle performance. Una serie di eventi animerà, per tre mesi circa, 24 città italiane coinvolgendo in totale circa 140 artisti e 42 curatori.
A Teramo gli artisti Matteo Fato, Sergio Florà. Marino Melarangelo, Giacomo Sabatini e Nordine Sajot, saranno nel chiostro di San Giovanni e nelle aule dell’Istituto Musicale G. Braga con una serie di lavori e iniziative sul tema musica e sacralità. Il progetto è a cura di Francesca Referza.
Un chiostro di un ex convento, attualmente sede del liceo musicale Gaetano
Braga, da rileggere alla luce di un noto proverbio. Il silenzio con cui
gli artisti dovevano confrontarsi era, in questo caso, duplice. Quello
antico, che un tempo pervadeva il monastero con la sua sacralità, e quello
attuale, imposto dall`ascolto della musica.
Cultura fisica #6 di Nordine Sajot domina visivamente il chiostro di San
Giovanni. Quella condotta dall`artista francese, e` un`indagine
sociologica e culturale sul nostro rapporto con il cibo. Qui le immagini
di tre donne sono colte nell`atto del nutrirsi, bloccate come in un
trittico medievale, in una gestualita` antica. Che diventa tuttavia
immediatamente contemporanea proprio grazie alla sottrazione degli oggetti
e del cibo: una mimica del corpo che parla della mente.
Questo luogo - sottolinea l`artista - era un convento di suore
benedettine. Mi è piaciuto in particolare il chiostro che veicola una
certa intimità e dove si può ancora immaginare il passaggio silenzioso
delle monache. Presento una grande immagine fotografica. In questo scatto
evoco la rappresentazione al femminile nel contemporaneo e il rapporto
privilegiato che hanno le donne col cibo. Corpo e materia, cibo e anima,
silenzio. Un lavoro attraverso il quale cerco di instaurare un dialogo fra
luogo e opera, fra memorie passate e presenti.
La china su carta di Matteo Fato, Senza titolo con Roccia, allude allo
scorrere del tempo con un groviglio di segni neri, una sorta di grafia
individuale volutamente incerta e delicata. A dipanare il nero magma
fluido del segno/grafema, una doppia traccia blu, un po` filo conduttore
visivo e un po` orizzonte.
Sergio Flora` nell`opera pittorica Dittico rivisita il tema
dell`Annunciazione. Se la tradizione e` in qualche modo rispettata nella
tecnica, per via dell`uso della tavola, che risulta graffiata con un
effetto screpolato simile ad una parete consumata dal tempo, e` tuttavia
sovvertita nell`iconografia, per l`inusuale sovrapposizione delle due
figure. Le loro sagome dorate e silenziose, grazie ad una pittura densa
che abbraccia la materia con un gesto sintetico, sembrano avere il peso di
volumi tridimensionali.
Con la doppia immagine del Monaco nero Marino Melarangelo, rende omaggio,
citando l`omonimo racconto del 1894 di Cechov, al musicista abruzzese
Gaetano Braga (1829-1907) alla cui celebre Serenata si era ispirato lo
scrittore russo. Come le note di una musica magicamente ammaliante e
paurosa, Melarangelo, con il carboncino, attraverso una trama di ombre
dense e sfumate, rende visibili luoghi ed immagini della mente, dentro la
copertina (recto e verso) di un racconto che viene dal passato.
Giacomo Sabatini con l`istallazione sonora Scale, quelle che scendono e
quelle che salgono ha realizzato un`opera site specific. Gli ingredienti
del lavoro di Sabatini sono l`ironia, l`effetto sorpresa, l`ingegnosità
costruttiva, oltre ad un generale slittamento di senso, in questo caso
legato al titolo.
Immagine: Nordine Sajot, Cultura fisica #06 - 2006
Inaugurazione: 21 aprile 2007 – ore 18
Istituto Musicale G. Braga
Piazza Verdi, 25 - Teramo
Orari: lun/ven 10/20 – sab 10/13 – dom chiuso
Ingresso: libero