Palazzo della Gran Guardia
Verona
piazza Bra'
045 8033400
WEB
La Percezione dello spazio
dal 28/6/2001 al 18/11/2001
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Segnalato da

Palazzo Forti




 
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28/6/2001

La Percezione dello spazio

Palazzo della Gran Guardia, Verona

Arte Minimal della collezione Panza dal Guggenheim di New York. La mostra costituisce una delle piu' interessanti prospettive critiche rivolte al Minimalismo Americano degli anni Sessanta e Settanta. (...) L'esposizione raccoglie opere di Carl Andre, Dan Flavin, Donald Judd, Sol LeWitt, Robert Morris, Phil Sims, James Turrell, Lawrence Weiner, ed e' curata da Giorgio Cortenova, Direttore di Palazzo Forti e storico dell'arte esperto dell'area minimalista e concettuale, e dal conte Giuseppe Panza di Biumo (...).


comunicato stampa

Arte Minimal della collezione Panza dal Guggenheim di New York

LA MOSTRA
La Percezione dello spazio costituisce una delle più interessanti prospettive critiche rivolte al Minimalismo Americano degli anni Sessanta e Settanta. Promossa dal Comune di Verona e dalla Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Forti, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, la mostra si inserisce nell'impegnativo percorso di ricerca dedicato dalla Galleria d'Arte Moderna di Verona ai grandi protagonisti dell'arte e del collezionismo del XX secolo. L'esposizione raccoglie opere di Carl Andre, Dan Flavin, Donald Judd, Sol LeWitt, Robert Morris, Phil Sims, James Turrell, Lawrence Weiner, ed è curata da Giorgio Cortenova, Direttore di Palazzo Forti e storico dell'arte esperto dell'area minimalista e concettuale, e dal conte Giuseppe Panza di Biumo che, in quarant'anni di collezionismo, ha acquistato circa 2.500 opere, più della metà delle quali si trovano oggi nei più importanti musei d'arte contemporanea del mondo, dal Museo Cantonale di Lugano, al Moca di Los Angeles ed al Guggenheim di New York.

Le opere della collezione Panza in mostra a Verona giungono dalla Solomon R. Guggenheim Foundation di New York. E' cosa nota che molte opere degli artisti minimalisti prendono vita, di volta in volta, nelle grandi occasioni espositive. Ciò costituisce infatti uno dei presupposti teorici delle poetiche minimaliste e concettuali, che prediligono identificare l'arte con l'idea ed il progetto dell'opera, con le sue componenti strutturali e con le metodologie costruttive stesse. La cosa impegna ogni volta le sedi espositive al massimo livello qualitativo ed organizzativo. In questo caso le installazioni di Sol Lewitt, James Turrell e Lawrence Weiner sono state realizzate negli spazi del Palazzo della Gran Guardia, grazie ad un complesso lavoro di coordinamento tra la Galleria d'Arte Moderna di Verona, il Guggenheim, gli artisti ed i rispettivi assistenti, che hanno concretizzato in loco i loro progetti, a stretto contatto con i curatori della mostra, nonché specialisti e ditte italiane. Il catalogo pubblicato in occasione dell'esposizione, edito da Electa, riproduce integralmente le immagini delle opere presenti alla Gran Guardia e contiene un colloquio con Giuseppe Panza di Biumo condotto e curato da Angela Vettese ed un'introduzione critica di Giorgio Cortenova.

LA COLLEZIONE PANZA DI BIUMO
Giuseppe Panza di Biumo nasce a Milano nel 1923. Il padre, originario del Monferrato, lavora nel settore del commercio e della distribuzione dei vini. La madre ama dipingere e trasmette al figlio la passione per l'arte. Giuseppe Panza si laurea in giurisprudenza a Milano nel 1948. Nel 1954 comincia a considerare l'idea di raccogliere una collezione d'arte contemporanea. E' affascinato dalla pittura astratta (Tàpies, Klein, Fautrier, Rothko, Rauschenberg). Le prime acquisizioni di opere d'arte minimalista iniziano a New York, intorno alla metà degli anni Sessanta. Quando, nel 1966, s'inaugura al Jewish Museum di New York l'esposizione Primary Structures, che proporrà a livello internazionale la scultura minimalista, Panza ha già acquistato alcune opere di Robert Morris e Dan Flavin.

A partire dal 1969 Villa Menafoglio Litta Panza, la villa barocca che la famiglia possiede a Varese, viene adattata alla "sentimento ambientale" delle opere di LeWitt, Judd, Morris, Nauman, Turrell: viene restaurata la rimessa e le cavallerizze, vengono studiati percorsi ambientali con gli artisti europei e americani che giungono per realizzare le loro opere nelle ampie sale della dimora settecentesca, donata nel 1996 al Fondo per l'Ambiente Italiano e oggi trasformata in museo. Tra il 1990 ed il 1992, Giuseppe Panza dona, vende e concede in prestito 694 pezzi della sua prestigiosa collezione alla Solomon R Guggenheim Foundation, che così incrementa notevolmente i suoi fondi d'arte contemporanea.

IL LINGUAGGIO, GLI ARTISTI E LE OPERE
Il linguaggio minimalista è particolarmente attento all'energia della forma in relazione allo spazio con cui interagisce: la scelta del luogo, le tipologie d'installazione delle opere e la possibilità per il pubblico di divenire elemento attivo nella sua percezione spaziale rappresentano uno degli elementi più affascinanti di queste creazioni. Gli artisti minimalisti hanno inteso ed intendono dunque porre nuove relazioni tra l'uomo e l'ambiente, trasformare l'impatto emotivo ed intellettuale dell'osservatore e suggerire una nuova percezione della realtà spaziale stessa.
Nelle ampie sale della Gran Guardia, originariamente destinate agli esercizi militari e cavallereschi, trovano giusta collocazione le opere minimaliste della Collezione Panza: grandi strutture primarie, realizzate con materiali industriali che contribuiscono all'efficacia e all'energia delle forme. Una simile energia si diffonde magicamente nello spazio anche nei casi in cui le dimensioni sono più contenute. Da un certo punto di vista la presenza fisica non è direttamente proporzionale all'occupazione emotiva dello spazio: anche ciò costituisce il fascino particolarissimo di quest'arte stimolante e nello stesso tempo evocativa. Dan Flavin lavora con la luce: si serve di tubi al neon, variamente colorati e collocati nell'ambiente; i loro riflessi su pareti e pavimenti sono evocazioni di un ordine razionale e di una perfezione che oltrepassa le loro specificità fisiche e materiali.

La luce è protagonista anche nelle "scatole ottiche" di James Turrell. In Night Passage l'artista propone la magia del dubbio sulla reale esistenza dei fenomeni fisici. Turrel chiama i suoi spettatori "percettori" di un'opera che deve essere appunto percepita nella sua atmosfera assoluta, intima e silenziosa. Nelle sculture di Carl Andre la ricerca si sposta dalla luce alla materia ed il fascino dell'opera viene invece individuato nei valori 'minimali' di peso, massa, volume, gravità, lucentezza, opacità ed estensione: "la materia come materia, contro la materia come simbolo". Andre si serve di elementi di produzione industriale, in alluminio, piombo, rame, zinco, attraverso moduli intercambiabili che distende direttamente sul pavimento (floorness). Lo spettatore può liberamente camminarvi sopra, anzi è invitato ad appropriarsi dello spazio dell'opera (10x10 Altstadt Copper Square, 1967), da cui scaturisce un senso di classicità e armonia. Anche Robert Morris considera lo spettatore parte attiva del progetto dell'artista. A partire dalla metà degli anni '60 crea strutture geometriche in acciaio, compensato, fibra di vetro, su scala architettonica (Untitled, Aluminium I Beams, 1967). Il fruitore instaura con l'opera intorno alla quale si muove un rapporto assolutamente attivo, cancellando qualsivoglia confine tra lo spazio assegnato alla scultura e quello di pertinenza dell'osservatore.

Donald Judd si esprime con un vocabolario formale che ruota intorno a costruzioni unificate, progressioni matematiche e materiali industriali. Tipiche le sue scatole metalliche, a forma di parallelepipedo, distribuite da sole o a gruppi (in pile) per terra o fissate alla parete. A dispetto dell'austerità estetica e della loro purezza geometrica, le superfici colorate e riflettenti appaiono sontuose e dinamiche; restituiscono luce allo spazio e producono quella che altre volte è stata chiamata una "misteriosa materialità". Sol LeWitt realizza i suoi primi dipinti su muro (Wall Drawings) nel 1968. All'inizio disegna a matita linee rigorosamente orizzontali, verticali o diagonali e si serve di una controllatissima gamma di colori; in seguito introduce linee dinamiche, archi e circoli, attraverso un'ampia varietà di colori e tecniche. In tutta la sua attività il progetto si rivela più importante dell'opera finita: l'idea, che presiede alla nascita dell'opera, costituisce di fatto la sua stessa identità. La tautologia di Sol LeWitt influenza il pensiero teorico al di là dei confini dell'arte, suggerendo nuove riflessioni alle tematiche più avanzate delle esperienze conoscitive contemporanee.

Weiner è, con LeWitt uno di primi artisti americani ad attribuire grande importanza all'idea da cui l'opera scaturisce; egli partecipa intensamente, insieme ad altri artisti attivi alla fine degli anni '60, come Robert Barry o Joseph Kosuth, al clima dell'Arte Concettuale. Nelle sue opere la parola è protagonista assoluta: dichiarazioni stampate, testi scritti sulla parete di una galleria, frasi pronunciate che alludono ad una dimensione invisibile, costituiscono il materiale espressivo del suo linguaggio a partire dalla fine degli anni Sessanta. Phil Sims non appartiene strettamente al Minimalismo storico, ma attraverso i suoi dipinti monocromi di grandi dimensioni egli ha saputo rinnovare, nel corso degli anni Ottanta e Novanta, quella riflessione analitica che ha contrassegnato la stagione dell'arte minimal. Egli realizza le sue opere intrecciando diverse textures, zone opache e zone lucide: un "colorato stato di grazia" che riflette una vitale e drammatica integrazione di natura, sensi, ragione e memoria.

Elenco degli artisti:

Carl Andre
Dan Flavin
Donald Judd
Sol Lewitt
Robert Morris
Phil Sims
James Turrell
Lawrence Weiner

Immagine:
Dan Flavin, Untitled, 1975
impianti di luce fluorescente con lampadine verdi
Edizione 1 di 5, 411,5 x 281,9 x 10,2 cm.
Panza Collection, dono al Fondo per l'Ambiente Italiano, 1966,
in deposito permanente alla Solomon R. Guggenheim Foundation, New York L 197.93
Foto: Sally Ritts

No opere esposte: 17

Organizzazione:
Comune di Verona - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona.

Catalogo: Electa

Testi critici in catalogo: Giorgio Cortenova e Angela Vettese

Orari: da martedì a domenica: ore 9.30 - 20.00 (chiusura biglietteria: ore 19.30)

Prezzo biglietti:
Intero: Lire 10.000
Ridotti: Lire. 6.000: militari, ragazzi fino a 18 anni, adulti dai 60 anni, gruppi superiori alle 15 unità, coupon e tessere varie, scuole elementari e medie inferiori, scuole medie superiori
Gratuito: scuole materne e bambini fino ai 6 anni
Omaggio: Portatori di handicap e invalidi (+ accompagnatori)
Comunità terapeutiche, carcerati, orfanotrofi, ecc. (previa autorizzazione della Direzione di Palazzo Forti)

Mezzi pubblici:
Autobus dalla Stazione ferroviaria: linee11, 12, 13, 14, 51 (marciapiede A); 72, 73 (marciapiede F); festivi : linee 91, 92, 93, 98 (marciapiede A)

Informazioni:
Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti
Via A. Forti 1 - 37121 Verona
Tel. 0039 045 8001903 / 596371 / 8031394
Fax 0039 045 8003524

Ufficio stampa:
BONDARDO COMUNICAZIONE, Milano - Tel. 02.29005700
Paola Manfredi p.manfredi@bondardo.com
Caterina Barboni c.barboni@bondardo.com

PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA
Piazza Bra, Verona

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