Due gli aspetti peculiari della mostra: il segno, inteso come mezzo espressivo che evidenzia l'azione dell'artista, e il senso di sospensione tra un gesto pittorico e l'altro, che da' luogo a una dimensione dell'attesa in cui le idee prendono forma e si fissano sulla tela. A cura di Renato Bongiovanni e Veronica Perrone.
Sit number 4: tra un segno e l'altro
A cura di: Renato Bongiovanni e Veronica Perrone
Dal titolo emergono i due aspetti peculiari della mostra: il segno inteso come linguaggio e mezzo espressivo in cui si evidenzia l'azione diretta dell'artista attraverso la materia pittorica ma anche la sospensione spazio – temporale, tra un gesto pittorico e l'altro, dimensione dell'attesa, humus metafisico in cui le idee prendono forma e si fissano sulla tela. Tracce, stesure, graffi e incisioni sono strumenti di un linguaggio che alterna a momenti di intenso dinamismo, atmosfere di languide memorie.
Nei segni e tra i segni si invita lo spettatore a condividere l'opera, cercando una chiave di lettura che orienti in un percorso di conoscenza fuori e dentro di sè. Tra un segno e l'altro nascono pause e momenti di riflessione in cui il tempo si dilata lasciando spazio ad una dimensione alternativa segreta e affascinante.
(R. Bongiovanni – V. Perrone)
"La sua pittura,costantemente autocritica, resta il ritratto migliore della sua ricerca continua, tesa verso una nostalgia della bellezza che traspare oggi, e si sostanzia nella stessa gestualità pittorica, nella tecnica sublimante e libera, dell'armonia dei segni di un suo proprio "Espressionismo astratto" espressione dei gesti e dei colori con la passione del ricercatore,anzi del geopsichico esploratore della natura e,insieme dell'animo umano. Le opere recenti sono un felice aggiornamento dei suoi viaggi nella pittura ovvero sono Metamorfiche immagini di seduzione di quel sogno piacevole, ma a volte inquietante, per irraggiungibile bellezza,che si chiama ancora pittura."
(G.Auneddu)
"L'opera nasce per sovrapposizioni di segni e colore secondo una sequenza. Le prime tracce di matita o di gessetto sulla superficie sono riferimenti, coordinate, punti nodali e struttura portante per gli interventi successivi. I piani più profondi vengono creati con stesure di colore molto diluito, per poi proceder per sovrapposizioni di colori più coprenti. In questa fase le linee tracciate dettano il ritmo e la dinamica dell'opera. I piani sono giocati sui contrasti cromatici e sull'alternarsi dei chiari e degli scuri. Ma é graffiando e incidendo la superficie che vengono messi a nudo gli strati di colore sottostante, facendo affiorare arcane memorie e dando vita a nuove situazioni".
(Oscar Bagnoli)
Per informazioni:
renato.bongiovanni@nonpermanentgallery.com
Inaugurazione: giovedì 14 giugno dalle 18.30
Non permanent gallery
Via Montemagno 37 - Torino
Orari: da martedi' a sabato 15.30 alle 19.30 oppure su appuntamento
Ingresso gratuito