Con lo spettacolo room 696 i Motus intraprendono un ennesimo nuovo percorso di lavoro. Non ci sono eroi o miti di riferimento questa volta, ci sono solo gli attori posti a confronto con lo spazio artificiale e desituato di un motel, non c'e' una storia, ma tante diverse, bizzarre ed impossibili storie, reali, inventate, rubate al cinema o alla letteratura, tutte comunque chiuse e narrate in una stanza d'albergo.
Andando in
un albergo si lasciano dettagli della propria vita e si entra in una zona
neutrale, una stanza bianca e pulita dove morire non sembra così strano.
Da "Le ore" di Michael Cunningham
La seconda edizione di Torino chiama! infinito
Ltd performing arts festival si apre sabato 22 settembre con l'atteso ritorno
dei Motus e il loro nuovo spettacolo room 696, terza fase di un progetto aperto,
nomade, proteso a superare le consuete modalità della produzione teatrale e
oscillante, come sempre, fra teatro ed arti visive.
Room, stanza chiusa / luogo aperto, vuoto: vacancy.
Spazio da abitare, che contiene, ma non trattiene, che
si fa solo assente ricettore d’esistenze vaganti, o vacanti, comunque in
viaggio, "con quell’odore che i treni ti lasciano sulle mani".. Ne’ miti ne’
eroi, gente, che sta, si adagia sul letto, lo stesso letto dove giorni prima
forse qualcuno è morto, ha deciso di porre fine alla propria vita li’, fra
quelle confortanti pareti, o ci ha fatto l’amore, o si e’ sentito solo..
Non c’è una storia, ma tante, diverse, bizzarre ed impossibili storie reali, inventate,
rubate al cinema od alla letteratura (quella americana minimale e
catastrofistica, cinica ed assassina di Don De Lillo, James Ellroy e Breat
Easton Ellis), tutte comunque racchiuse e narrate in una stanza d’albergo...
ambientate lì, all’interno, fra i rumori del piano di sopra, il traffico
attutito della strada ed i litigi dei vicini.
Micropièces. Ritratti di varia umanità e violenta real life, senza riserve per squallori e bassezze, senza
riserve nemmeno per attimi di piccola, infinitesima, poesia.
Microcosmi.
Momenti per monologhi allo specchio o dialoghi random con il compagno di stanza,
con l’altro essere con cui si condivide forzatamente lo spazio, al telefono o
con la reception, o con chi sta per arrivare.
Motus nasce a Rimini nel 1991,
fondato da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Strutturato come nucleo di lavoro
aperto alle più diversificate collaborazioni artistiche.
durata 75'
progettata da Fabio Ferrini
costruita da Tommaso Maltoni con la collaborazione di Dany Greggio
sonorizzata da Enrico Casagrande
con la consulenza di Teho Teardo e di Carlo Bottos per la fonica
abitata da
Vlada Aleksic, Renaud Chaure, Eva Geatti, Tommaso Granelli, Dany Greggio,
Cristina Negrini, Damir Todorovic
ideata e diretta da Enrico Casagrande & Daniela Nicolò
organizzazione, ufficio stampa e logistica curati da Marco Galluzzi, Sandra Angelini, Roberta Celati
Il progetto Rooms è realizzato con la complicità produttiva di
infinito Ltd Gallery, Centro Kampnagel di Amburgo, Eti, Festival di Santarcangelo
ed è sostenuto dal Comune di Urbino/Teatro Sanzio, dalla Provincia di Rimini e dalla Regione Emilia Romagna
ex Carrozzeria Franco
Via Spalato 50, Torino
tel. 011 5119085