Richard Bong
Eugène Gaujean
Remigius Geyling
Karl Friedrich Gsur
Bruno Héroux
Hubert von Herkomer
Gertude Hozatko-Mediz
Nina Karasek
Max Klinger
Stanislav Kulhánek
Ottokar von Landwehr-Pragenau
Alberto Martini
Karl Mediz
Emil Sartori
Erwin Stolz
Paul Thiem
Joseph Weiser
Dario Wolf
Romano Abate
Karin Andersen
Alessandro Bavari
Gianfranco Angelico Benvenuto
Daniele Bianchi
Benedetta Bonichi
Corrado Bonomi
Edi Brancolini
Berenice Darrer
Daniele Degli Angeli
Mauro Falzoni
Luigi Giovanazzi
Saša Makarová
Elio Stefano Pastore
Patrizia Savarese
Silvia Vendramel
Carmelo Zotti
Roberto Roda
Metella
Alberto De Faveri
Visioni simboliste della montagna e della natura. In mostra il ruolo principale e' affidato ai pittori e agli incisori simbolisti operanti fra ‘800 e ‘900, alle loro mitologie e ai sincretismi che gli stessi traevano dai racconti popolari studiati dalla nascente demologia. In confronto si propone una compagine di artisti contemporanei che, in maniera insolita, hanno saputo raccogliere e trasferire nella odierna multimedialita', alcune eredita' delle fantasie simboliste.
Visioni simboliste della montagna e della natura
a cura di Roberto Roda con la collaborazione di Metella e Alberto De Faveri
Armoniose e discinte regine delle nevi fluttuano nei venti gelidi che sferzano le vette o percorrono a piedi nudi i ghiacciai immacolati, sirene caudate sorgono dalle acque dei laghi e dei torrenti montani per sedurre i mortali, femmine di elfo e avvenenti fate crudeli si nascondono nell’ombra dei boschi ove pure si affollano melusine e indomiti cavalieri pronti a pugnare con draghi e felloni per liberare damigelle imprigionate. Sovramonte, comune poco conosciuto delle dolomiti bellunesi, ha deciso, per la gioia di grandi e piccini, di riscoprire miti, leggende, fiabe popolari e creature fantastiche della montagna e ha allestito per l’ agosto 2007 una importante quanto insolita esposizione d’arte, raccogliendo in parete una affascinante e imprevedibile folla di fantastiche visioni (oltre 60 opere, dipinti, disegni, incisioni, sculture e persino immagini digitali) dovute all’estro di artisti operanti in un periodo storico che va dal secondo Ottocento alla contemporaneità.
In mostra il ruolo principale è affidato ai pittori e agli incisori simbolisti operanti fra ‘800 e ‘900, alle loro mitologie e ai sincretismi che gli stessi traevano dai racconti popolari studiati dalla nascente demologia. In confronto analogico la mostra propone una selezionatissima compagine di artisti contemporanei che, in maniera insolita e affatto scontata, hanno saputo raccogliere e trasferire nella odierna multimedialità, alcune eredità delle fantasie simboliste.
A mezza strada fra Feltre e il Primiero, Sovramonte appare lontano dai clamori delle località di villeggiatura più blasonate, ma forse per questo ha mantenuto col “maraviglioso”della montagna, quello che si abbevera alle bellezza più intime della natura, un rapporto ineludibile, il che spiega, almeno in parte, le ragioni dell’iniziativa.
Innanzitutto Sovramonte esiste solo nel reame della geografia amministrativa più fantasiosa giacchè designa un territorio comunale formato dall’unione di paesi, nessuno delle quali può fregiarsi del toponimo di Sovramonte. Il visitatore dovrà allora tenere conto che la sede della mostra sta fisicamente nell’abitato di Servo, dove gli abitanti si fanno vanto di intrattenere rapporti e incontri con un folletto dispettoso chiamato Sanguanel, che abita i boschi limitrofi e al quale hanno dedicato pure un sentiero, visto che l’instabile creatura ha lasciato lì, ben visibili, le proprie impronte meravigliose. A Servo, dove il Sanguanel si manifesta di tanto in tanto e dove ha sede anche il Municipio di Sovramonte, opera la “sezione estiva” della Galleria De Faveri Arte di Feltre, che qui gestisce gli ampi spazi di un dismesso laboratorio manifatturiero trasformato in fantasioso laboratorio per l’arte moderna e contemporanea.
Lab 610 XL, questo il nome della struttura espositiva diretta da Metella e Alberto De Faveri, consente al visitatore di assaporare un piacere per l’arte che si esalta nella bellezza quieta del paesaggio sovramontino. Qui la creatività artistica può facilmente trasformarsi in genius loci. Qui per tutto il mese d’agosto, il visitatore potrà incontrare le creature fantastiche che popolano le VETTE INCANTATE, I BOSCHI FATATI E LE ACQUE MAGICHE: divinità montane, fate, elfi, nani, donne serpenti e donne ragno, ninfe, satiri, ecc
La mostra VETTE INCANTATE, BOSCHI FATATI, ACQUE MAGICHE. Visioni simboliste e fantastiche della montagna e della natura nasce grazie ad un intenso e produttivo lavoro d’équipe: viene promossa dalla Galleria De Faveri e dal Comune di Sovramonte ed è stata realizzata dalla Galleria De Faveri avvalendosi della collaborazione scientifica del Centro Etnografico del Comune di Ferrara e della Galleria d’Arte Moderna “A. Bonzagni” di Cento. L’iniziativa si fregia del Patrocinio dell’ambasciata della Repubblica Ceca, a conferma dell’attenzione che l’esposizione concede ad alcuni autori del Simbolismo praghese. Particolarmente nutrita in mostra la presenza di artisti simbolisti di area austro tedesca e mitteleuropea. Autori ed opere, rappresentano in molti casi una assoluta novità per l’Italia.
La curatela della mostra è di Roberto Roda, che grazie ad un taglio scientifico di antropologia dell’arte, fa sì che i temi affrontati s’intreccino attraverso la studiata alternanza delle tecniche espressive, delle provenienze geografiche, delle datazioni, creando continui e spesso inattesi cortocircuiti, dove le rispondenze iconologiche rimbalzano e si illuminano a vicenda.
Artisti storicizzati: Richard Bong, Eugène Gaujean, Remigius Geyling, Karl Friedrich Gsur, Bruno Héroux, Hubert von Herkomer, Gertude Hozatko-Mediz, Nina Karasek, Max Klinger, Stanislav Kulhánek, Ottokar von Landwehr-Pragenau, Alberto Martini, Karl Mediz, Emil Sartori, Erwin Stolz, Paul Thiem, Joseph Weiser, Dario Wolf e altri.
Artisti contemporanei: Romano Abate, Karin Andersen, Alessandro Bavari, Gianfranco Angelico Benvenuto, Daniele Bianchi, Benedetta Bonichi, Corrado Bonomi, Edi Brancolini, Berenice Darrer, Daniele Degli Angeli, Mauro Falzoni, Luigi Giovanazzi, Saša Makarová, Elio Stefano Pastore, Patrizia Savarese, Silvia Vendramel, Carmelo Zotti e altri.
La mostra è rispettosamente dedicata alla memoria dell’artista Carmelo Zotti (Trieste 1933-Treviso 2007), prematuramente scomparso durante le fasi preparatorie della mostra.
In collaborazione con:
Comune di Cento
Galleria d’Arte Moderna “Aroldo Bonzagni”
Associazione Bondeno Cultura
Con il patrocinio della
Ambasciata della Repubblica Ceca