Museo Nazionale di Palazzo Venezia
Roma
via del Plebiscito, 118
06 699941, 06 6780131
WEB
Francesco Cozza
dal 22/11/2007 al 12/1/2008
Tutti i giorni 10-19, lunedi chiuso

Segnalato da

Francesca Saccone




 
calendario eventi  :: 




22/11/2007

Francesco Cozza

Museo Nazionale di Palazzo Venezia, Roma

La mostra mette in luce l'opera del pittore calabrese, attraverso l'esposizione di 22 opere, in modo da poter evidenziare il suo stile e il reale apporto dato al variegato panorama artistico romano seicentesco.


comunicato stampa

L’esposizione è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario della nascita dell’artista, presieduto da Claudio Strinati, Soprintendente del Polo Museale Romano, dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del III centenario della morte di Mattia Preti, presieduto dall’On. Vittorio Sgarbi, e organizzata dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico del Lazio, diretta da Rossella Vodret, e dalla Soprintendente del Polo Museale Romano. Realizzata con il sostegno dell’Assessorato alla cultura della Regione Calabria, guidato dall’On. Sandro Principe.

Francesco Cozza, nato in Calabria, si trasferisce a Roma, dove frequenta la fiorente bottega del Domenichino, celebre pittore del quale fu allievo e collaboratore, assimilandone come tratti distintivi i caratteri stilistici del classicismo bolognese.

Dai documenti studiati per questa occasione emergono alcuni momenti fondamentali della formazione artistica del pittore calabrese, definito dallo storico Giovan Battista Passeri “intelligente e studioso”. Nel 1631 la sua presenza è attestata negli “stati delle anime” della parrocchia di S. Andrea delle Fratte, retta dai padri Minimi di san Francesco di Paola che, secondo una tradizione consolidata, offrivano ospitalità e appoggio ai corregionali del loro Santo fondatore.

Abbiamo altre testimonianze certe del pittore presso l’Accademia di San Luca nel 1634 e quella del 1648, invece, quando viene accettato nella Congregazione dei Virtuosi del Pantheon, tenendo rapporti con gli altri calabresi lì presenti tra i quali certamente Gregorio Preti, fratello di Mattia, anche lui membro della stessa istituzione.

Tra il 1637 e il 1641, Francesco Cozza soggiorna a Napoli, città nella quale si trasferisce al seguito del Domenichino. Tra i suoi capolavori realizza tra il 1658 e il 1659 gli affreschi nella “Stanza del fuoco” nel Palazzo Doria Pamphilij a Valmontone. Una decina di anni dopo dipinge gli affreschi del Collegio Innocenziano a Piazza Navona. L’artista, redige il suo testamento il 9 gennaio 1682 e muore, appena quattro giorni dopo, il 13 gennaio 1682.

La mostra, a cura di Claudio Strinati, Rossella Vodret e Giorgio Leone, intende mettere in luce l’opera del pittore calabrese, attraverso l’esposizione di ventidue opere certe - firmate, documentate, citate dalle fonti antiche, e incontestabilmente attribuite -, in modo da poter mettere in evidenza con più facilità il suo stile e il reale apporto dato al variegato panorama artistico romano seicentesco.

Tra le opere presenti, provenienti da tutt’Italia, emergono senz’altro le bellissime tele raffiguranti la Madonna del Riscatto, custodita oggi nel refettorio del Collegio Nepomuceno di Roma, e la Madonna col bambino tra i Santi Gioacchino e Anna della chiesa di S. Egidio a Montalcino, in provincia di Siena. Due opere notevoli, in cui si avverte il superamento delle posizioni classicistiche iniziali e domenichiane verso un linguaggio più aperto agli sviluppi bolognesi e romani barocchi. Primeggia, inoltre, il Ritrovamento di Mosè dei Pii Stabilimenti di S. Maria in Aquiro di Roma, ambientato in un paesaggio sensibile alla poetica di Dughet e di Salvator Rosa.

Sarà, inoltre, particolarmente interessante il confronto inedito tra le tre tele raffiguranti la Fuga in Egitto, conservate rispettivamente a Roma, nel Convento di Sant’Angelo in Pescheria e nella Cappella della Madonna di San Marco a Palazzo Venezia, e a Molfetta. Un confronto reso più stimolante dopo il restauro eseguito sulle tele di Molfetta e della Cappella della Madonna di Palazzo Venezia.

Il catalogo, edito da Rubbettino e interamente finanziato dall’Assessorato alla cultura della Regione Calabria, per il diretto impegno dell’on. Sandro Principe, raccoglie oltre, alle opere esposte in mostra – pubblicate anche in una Guida breve a parte -, tutta la produzione artistica di Francesco Cozza ponendosi così come una vera e propria “opera completa”. Si è scelto di corredarlo di ampi apparati contenenti tutti i nuovi documenti emersi dalle ricerche intraprese per questa occasione, come la presentazione critica, la trascrizione e le foto a colori del trattato sulla prospettiva scritto da Francesco Cozza e conservato nell’archivio storico dell’Accademia Nazionale di San Luca, opera di grande interesse ancor poco approfondita. La mostra sarà completata da un convegno che si terrà nel palazzo Pamphilj a Valmontone a fine gennaio.

a cura di Claudio Strinati, Rossella Vodret e Giorgio Leone

Inaugurazione 23 novembre ore 11.30

Palazzo Venezia, Sala del Mappamondo
Via del Plebiscito 118, Roma
Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 19, lunedi chiuso
Ingresso: intero 7 euro, ridotto 4.50 euro, ridotto scolaresche 3.50

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