Cronache in rosa. La carta millimetrata da disegno tecnico non lascia molto spazio all'improvvisazione, obbliga ogni segno nella propria fitta griglia, che assume lo stesso ruolo di 'sfondo' che possiede il bianco nella tela.
Il titolo di questa prima mostra personale di Silvia Negrini alla Galleria Aus18, Cronache in rosa, crea un vero e proprio paradosso cognitivo, fondandosi non sul colore della tematica (solitamente notizie di gossip e di amorazzi dei vip) quanto sulla separazione tra gli argomenti trattati e lo sfondo sul quale l’artista li rappresenta.
Il campo d’azione scelto da Silvia Negrini è di per sé indicativo della necessità dell’artista di mantenere una “distanza di sicurezza” nei confronti di ogni facile giudizio, di ogni presa di posizione inquinata da un’esperienza “in differita” e filtrata dall’accumulo di opinioni. La carta millimetrata usata per il disegno tecnico non lascia molto spazio all’improvvisazione, obbliga ogni gesto, ogni segno nella propria fitta griglia, che assume lo stesso ruolo di “sfondo” che possiede il bianco omogeneo nella tela o nel foglio da disegno. L’ordinato groviglio millimetrato assume comunque una doppia funzione, quella di fondo rosa omogeneo, ma anche di campo all’interno del quale si compongono razionalmente le coordinate spaziali degli ambienti e degli oggetti, analizzati nelle loro parti strutturali, in prospetti o sezioni architettoniche che illustrano l’evento, nel suo pieno svolgimento, lì, di fronte ai nostri occhi, mentre sta “accadendo”, ricostruito dall’immaginazione dell’artista ma comunque vivo nell’immaginario collettivo.
Così Silvia illustra le stragi di Piazza Fontana a Milano e della Stazione di Bologna, la tragedia del piccolo Alfredino Rampi avvenuta nelle campagne di Vermicino nel lontano 1981 (e che ha rappresentato il primo evento mediatico della televisione italiana), l’attentato di Capaci, la strage del Cermis (della quale è ricorso il decimo anniversario lo scorso 3 febbraio), i fatti di Cogne, oppure, nella rappresentazione di miti e leggende, l’Inferno Dantesco con i suoi Gironi raffigurati in “chiave moderna”, o il Cavallo di Troia anch’esso attualizzato nei personaggi. L’artista ha focalizzato l’attenzione su quei fatti che maggiormente hanno mosso in modo determinante l’opinione pubblica e che si sono impressi fortemente nella memoria collettiva.
Galleria Aus18
Via Ausonio 18 - Milano
Ingresso libero